Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Libia, Haftar chiude i terminal e blocca export del petrolio. L’Onu: “Conseguenze devastanti”

Immagine di copertina
Credit: Ansa

Libia, Haftar chiude i terminal e blocca export del petrolio. L’Onu: “Conseguenze devastanti”

La Compagnia petrolifera nazionale libica (Noc) ha disposto la chiusura terminal petroliferi del golfo della Sirte dopo che il generale Khalifa Haftar ha dato istruzioni per il blocco dell’export di petrolio da cinque porti in Libia, tra cui Sidra e Ras Lanuf, i due maggiori terminal petroliferi libici. La notizia arriva alla vigilia della conferenza di Berlino, dove i leader internazionali si incontreranno per trovare una soluzione alla crisi libica.

Ad annunciare la chiusura è la stessa Noc, in un post sulla sua pagina Facebook, in cui dichiara lo stato di “forza maggiore” dopo i blocchi Lna (il sedicente Esercito nazionale della Libia di cui Khalifa Haftar è comandante generale, ndr) dell’export di petrolio dai porti di Brega, Ras Lanuf, Hariga, Zueitina e Sidra”.

“Il comando generale Lna e le Guardie degli impianti petroliferi delle regioni centrale e orientale hanno dato istruzioni alla dirigenza della Sirte Oil Company, Harouge Oil Operations, Waha Oil Company, Zueitina Oil Company e Arab Gulf Oil Company (AGOCO), controllate della National oil corporation di fermare le esportazioni di petrolio dai porti di Brega, Ras Lanuf, Hariga, Zueitina e Sidra”, precisa il comunicato. “Ciò risulterà in una perdita di produzione di greggio di 800 mila barili al giorno e perdite finanziarie di circa 55 milioni di dollari al giorno”, stima la Noc. “Le istruzioni sul blocco sono state date dal generale maggiore Nagi al-Moghrabi, Comandante delle Pfg”, le “Petroleum Facilities Guard (Guardie degli impianti petroliferi) nominato dallo Lna, e dal colonnello Ali al-Jilani della Sala operazioni Grande Sirte dello Lna”.

Il generale Haftar, uomo forte della Cirenaica, controlla la zona orientale del paese, inclusa l’importante “mezzaluna petrolifera”.

Di fronte alla notizia del blocco dell’export di petrolio da parte di Haftar, la missione Onu in Libia ha espresso “profonda preoccupazione” e ha sottolineato “l’importanza di preservare l’integrità e la neutralità della National Oil Corporation”. “Questa mossa avrebbe conseguenze devastanti prima di tutto per il popolo libico che dipende dal libero flusso di petrolio – si legge in un comunicato dell’Unsmil – e avrebbe effetti terribili per la situazione economica e finanziaria già deteriorata del Paese”.

L’Unsmil esorta inoltre “tutti i libici a esercitare la massima moderazione, mentre i negoziati internazionali continuano a mediare la fine della lunga crisi della Libia” e aggiunge “la raccomandazione di misure per garantire la trasparenza nella distribuzione delle risorse”.

Quelle della Noc, spiegano all’Ansa da fonti della sicurezza italiane, sono azioni a difesa degli interessi che derivano dalla commercializzazione degli idrocarburi e anche in vista di possibili cause legali. È infatti la Noc l’unica titolata a disporre lo “shut down” e a dichiarare la “causa di forza maggiore”.

Leggi anche:
Libia, Al Serraj denuncia: “Haftar ha violato il cessate il fuoco: si fermi o risponderemo in modo violento”
Guerra in Libia: cosa succede ora che Haftar ha rifiutato la tregua
L’ex ministra Pinotti a TPI: “In Libia l’Italia deve evitare un’escalation militare. Con l’uccisione di Soleimani Trump fa un regalo all’Isis”
Caracciolo a TPI: “Libia, il cessate il fuoco non durerà. L’Italia perde centralità mentre avanzano Russia e Turchia”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Ti potrebbe interessare
Esteri / Dalla Russia filtra ottimismo: “Accordo vicino”. Ma no a concessioni sui territori né su truppe Nato in Ucraina
Esteri / Trump fa causa alla BBC per diffamazione e chiede un risarcimento da 10 miliardi di dollari
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”