Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:02
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La calotta glaciale della Groenlandia si è ritirata di 5000 km quadrati in quarant’anni

Immagine di copertina

Una delle più grandi piattaforme di ghiaccio del mondo, quella della Groenlandia, si è ristretta di oltre 5.000 chilometri quadrati a partire dal 1985. L’analisi realizzata dal gruppo di ricerca guidato da Chad Greene, del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, e pubblicata su Nature indica inoltre che dal 2000 la riduzione si è fatta più marcata, con la perdita in media di 218 chilometri quadrati l’anno, il 20% in più di quanto si pensasse in precedenza.

La ricerca La calotta glaciale della Groenlandia è considerata la seconda più grande al mondo e secondo le analisi satellitari, prendendo in considerazione ben 236mila misurazioni, si sarebbe ridotta in poco meno di 40 anni, tra il 1985 e il 2022, di 5.091 chilometri quadrati. Una massa equivalente a 1.034 gigatonnellate, ossia mille miliardi di tonnellate, di acqua che si sarebbe dispersa negli oceani. Nonostante i numeri, l’impatto di questa massa sull’aumento degli oceani è stato modesto ma, spiegano gli autori, ha invece implicazioni importanti sulla circolazione delle correnti oceaniche e sulla distribuzione globale dell’energia. Secondo l’analisi, la calotta glaciale si è ridotta in media di 218 chilometri quadrati ogni anno a partire dal gennaio 2000 confermando un’accelerazione del ritiro dei ghiacci negli ultimi anni.

Si stima che lo scioglimento della vasta calotta glaciale della Groenlandia, la seconda più grande del mondo dopo l’Antartide, abbia contribuito per oltre il 20% all’innalzamento del livello del mare osservato dal 2002. L’innalzamento del livello del mare minaccia di aumentare le inondazioni nelle comunità costiere e insulari che ospitano centinaia di milioni di persone e potrebbe eventualmente sommergere intere nazioni insulari e città costiere.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ucraina, dopo Berlino Trump è ottimista: “Mai così vicini alla pace”. Ma resta il nodo Donbass con la Russia
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale