Medio Oriente, la diretta live della tregua tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Inizia il ritorno degli sfollati nel nord della Striscia di Gaza. Hamas consegna a Tel Aviv la lista degli ostaggi da liberare: sono vivi 25 su 33. Rinviata al 18 febbraio la scadenza per il ritiro dell’Idf dal sud del Libano, Hezbollah contrario | DIRETTA| DIRETTA

Diretta live della tregua nella guerra tra Israele e Hamas a Gaza oggi, lunedì 27 gennaio
Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 27 gennaio 2025, sulla tregua tra Israele e Hamas a Gaza e con Hezbollah in Libano, sulla guerra con gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 17,15 – Israele conferma: 8 dei 33 ostaggi in liberazione sono morti – Otto degli ostaggi israeliani presenti nella lista di coloro che dovrebbero essere rilasciati da Hamas sono morti. Lo ha confermato il portavoce del Governo israeliano David Mencer nel corso di una conferenza stampa. “Le famiglie sono state informate”, ha riferito Mencer.
Ore 14,30 – Hamas consegna la lista degli ostaggi che libererà: 25 su 33 sono vivi – Un funzionario anonimo di Hamas riferisce all’agenzia di stampa britannica Reuters che l’organizzazione palestinese ha consegnato ai mediatori la lista dei 25 ostaggi israeliani ancora in vita dei 33 complessivi destinati al rilascio.
Ore 14,20 – Israele spara nel sud del Libano: un morto e 6 feriti – Una persona è rimasta uccisa negli spari partiti dalle forze israeliane nella città di Odaisseh, nel sud del Libano, dove si registrano anche due ferimenti. Lo riferisce il Ministero della Salute libanese, secondo cui ci sono anche due feriti a Yaroun e due in Hula.
Ore 13,20 – Raid israeliano in Cisgiordania: 2 morti e 3 feriti – Secondo il Ministero della Salute palestinese, almeno due persone sono state uccise e altre tre sono rimaste moderatamente ferite in un attacco delle forze israeliane contro il campo di Nur Shams, nella Cisgiordania occupata.
Ore 13,00 – 24 morti ieri negli attacchi israeliani in Libano – Gli attacchi israeliani nel Libano meridionale di ieri hanno provocati 24 morti, mentre altre 134 persone, tra cui 12 bambini, sono rimaste ferite. Lo riferisce il Ministero della Salute libanese. Gli attacchi sono avvenuti mentre la gente stava tentando di tornare ai propri villaggi dopo che le forze israeliane non si sono ritirate dalle zone meridionali del Paese in base all’accordo di cessate il fuoco. L’intesa è stata prorogata al 18 febbraio, hanno annunciato oggi gli Stati Uniti e il Libano.
Ore 11,45 – Telefonata fra Trump e il re del Bahrein per il rilancio degli Accordi di Abramo – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha discusso telefonicamente con il re del Bahrein Hamad Bin Isa Al Khalifa della possibilità di rilanciare gli accordi di Abramo che, durante il suo primo mandato, avevano avviato una normalizzazione delle relazioni tra Israele e alcuni Paesi arabi. Lo riferisce la Casa Bianca. “Re Hamad si è congratulato con il presidente Trump per la sua inaugurazione e i due leader hanno discusso il loro sostegno alla pace e alla sicurezza nella regione, incluso il progredire nel lavoro per promuovere la pace attraverso gli accordi di Abramo”, si legge nel comunicato di Washington.
Ore 10,00 – Iran: Teheran annuncia il lancio di missili dotati di IA – La Repubblica islamica dell’Iran ha annunciato oggi il lancio di un numero imprecisato di missili dotati di pilotati dall’intelligenza artificiale durante le esercitazioni militari in corso nelle acque del Golfo persico. La forza navale dei Guardiani della Rivoluzione, ha annunciato l’agenzia di stampa ufficiale Irna, “ha lanciato dei missili modello Ghaem e Almas dotati di intelligenza artificiale, da alcuni droni avanzati Mohajer-6 e Ababil-5”, che “hanno distrutto con successo potenziali ipotetici obiettivi nemici” ipotetici obiettivi nemici dell’Iran. Tali esercitazioni, ha affermato il comandante navale delle Guardie della Rivoluzione, il contrammiraglio Alireza Tangsiri, citato da televisione di stato, hanno permesso di simulare la difesa di “siti sensibili come i complessi di gas e petrolchimici di Assalouyeh, la centrale nucleare (di Bushehr, ndr), le piattaforme petrolifere e le raffinerie”.
Ore 9,30 – Siria: la Francia annuncia la revoca di alcune sanzioni – La Francia ha annunciato la revoca di alcune sanzioni imposte negli scorsi contro la Siria ai tempi del regime di Bashar al-Assad, fuggito in Russia lo scorso 8 dicembre. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot a Bruxelles prima del Consiglio dei ministri degli Affari Esteri dell’Unione europea.
Ore 9,00 – Israele, il ministro della Difesa Katz: “Faremo rispettare la tregua sia a Gaza che in Libano” – Il ministro della Difesa Israel Katz promette che Israele “farà rispettare fermamente” gli accordi di cessate il fuoco sia nella Striscia di Gaza che in Libano. Lo ha annunciato oggi sui social il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. “Chiunque infranga le regole o minacci le truppe dell’Idf ne pagherà il prezzo”, ha scritto Katz su X. “Non permetteremo che si ritorni alla realtà del 7 ottobre”.
Ore 8,30 – Libano: Hezbollah contrario al rinvio della scadenza per il ritiro delle truppe di Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha respinto l’accordo raggiunto nella notte tra il governo di Beirut, gli Stati Uniti e Israele per rinviare al 18 febbraio la scadenza per il ritiro delle truppe israeliane dal sud del Paese dei Cedri. Lo riferisce il quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino al gruppo armato sciita, che cita fonti ufficiali di Beirut, secondo cui Hezbollah non è intenzionata a intraprendere nuove trattative con Israele. Secondo il gruppo armato sciita libanese, i mediatori internazionali devono costringere Tel Aviv a implementare l’accordo originale dopo la morte di almeno 22 civili libanesi uccisi dalle truppe israeliane mentre cercavano di tornare alle proprie case nel sud del Libano. “Ciò che è accaduto ieri continuerà oggi”, ha detto una fonte vicina a Hezbollah ad al-Akhbar. “La gente non aspetterà l’approvazione. Ciò che accade oggi potrebbe essere un punto di svolta nel conflitto, potrebbero essere uccise più persone, ma la decisione della gente è di continuare”. Secondo il quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, che cita un proprio corrispondente sul campo, “i Comuni e gli abitanti” dei distretti di Tiro, Bint Jbeil e Marjeyoun, “sotto l’influenza dei movimenti sciiti Amal e Hezbollah”, hanno invitato la popolazione local “a recarsi in massa” verso le zone di confine dove è ancora presente l’esercito israeliano. Ieri almeno 22 persone sono state uccise e oltre 120 sono rimaste ferite dalle truppe di Israele nel Libano meridionale dopo che centinaia di dimostranti, alcuni con bandiere di Hezbollah, hanno tentato di entrare in diversi villaggi dove sono schierati i soldati di Tel Avivi per protestare contro il mancato ritiro dello Stato ebraico entro la scadenza di 60 giorni fissata dall’accordo di cessate il fuoco.
Ore 8,00 – Libano: rinviata al 18 febbraio la scadenza per il ritiro delle truppe di Israele dal sud – Il governo libanese ha raggiunto un accordo con Israele e i mediatori internazionali per rinviare fino al 18 febbraio l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco tra Hezbollah e lo Stato ebraico che non ha rispettato la scadenza del 26 gennaio scorso per il ritiro delle proprie truppe dal sud del Paese dei Cedri. Lo ha comunicato nella notte la Casa bianca e lo ha confermato oggi il premier libanese ad interim Najib Mikati. In base all’accordo raggiunto il 27 novembre scorso che ha sospeso le ostilità tra Hezbollah e Israele, l’esercito di Tel Aviv avrebbe dovuto completare ieri il ritiro dal Libano meridionale per far porto all’esercito di Beirut e alle forze di pace dell’Onu.
Ore 7,30 – Gaza, Hamas esulta: “Il ritorno degli sfollati al nord è una vittoria del popolo palestinese e un fallimento di Israele” – Il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord della Striscia di Gaza è stato salutato come una “vittoria” da Hamas. “Il ritorno degli sfollati è una vittoria per il nostro popolo e segnala il fallimento e la sconfitta dei piani di occupazione e di sfollamento (di Israele, ndr)”, si legge in un comunicato diramato su Telegram da Hamas. “Questo ritorno è una risposta a tutti coloro che sognano di sfollare il nostro popolo”, ha aggiunto in un altro comunicato la Jihad islamica.
Ore 7,00 – Gaza: comincia il ritorno degli sfollati nel nord della Striscia – A partire dalle 5:00 del mattino di oggi ora locale (le 6:00 in Italia) le autorità militari di Israele hanno concesso ai residenti del nord della Striscia di Gaza, attualmente sfollati in altre zone del territorio costiero palestinese, di tornare alle proprie case. In una nota diramata nella notte, le forze armate israeliane (Idf) hanno fatto sapere che il transito pedonale verso nord sarebbe stato aperto attraverso via al-Rashid a partire dalle 7:00 ora locale (le 6:00 in Italia) e ai veicoli su via Salah al-Din dalle 9:00 ora locale (le 8:00 in Italia). Intanto l’emittente israeliana Channel 12 ha pubblicato le immagini del ritiro delle truppe dell’Idf dal cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, nel centro della Striscia di Gaza.