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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Nuovi attacchi Usa contro gli Houthi in Yemen. Il bilancio delle vittime a Gaza sfiora i 28mila morti. Netanyahu ordina di preparare i piani per attaccare Rafah | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 9 febbraio

Gli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso non danno a Israele “la licenza per disumanizzare gli altri”, ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken. Netanyahu boccia la tregua di Hamas e annuncia che Israele andrà avanti nella guerra fino alla “distruzione totale” della fazione islamica, con l’esercito che ha avuto l’ordine di avanzare verso Rafah. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, venerdì 9 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

S&D
DIRETTA

Ore 16:15 – Israele: Netanyahu ordina di preparare i piani per attaccare Rafah – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incaricato le forze armate e di sicurezza dello Stato ebraico di presentare al gabinetto di guerra i piani per eliminare i battaglioni di Hamas nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ed evacuare la popolazione dall’area. È quanto afferma in una nota l’ufficio del primo ministro. “È impossibile raggiungere gli obiettivi della guerra, che includono lo smantellamento di Hamas, lasciando quattro dei suoi battaglioni a Rafah”, si legge nel comunicato. “Tuttavia, è chiaro che intense operazioni a Rafah dovranno accompagnarsi all’evacuazione della popolazione dalle zone di combattimento”.

Ore 15:30 – Egitto contro Usa: “Abbiamo garantito da subito il passaggio di aiuti a Gaza” – L’Egitto continua a collaborare con gli Usa “per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza” ma ha sempre e da subito garantito l’ingresso degli aiuti umanitari nel territorio costiero palestinese. Lo riferisce in una nota l’ufficio del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che ha rispedito al mittente le accuse del presidente Usa Joe Biden secondo cui “inizialmente il presidente al-Sisi non voleva aprire l’accesso per permettere l’ingresso di materiale umanitario” nel territorio costiero palestinese. “L’Egitto ha aperto il valico di Rafah dal primo momento senza condizioni o restrizioni e ha mobilitato una grande quantità di aiuti umanitari”, si legge nella nota. “Abbiamo fatto pressioni su tutte le parti interessate affinché portassero gli aiuti nella Striscia”.

Ore 14:30 – Unicef: “A Gaza il peggior livello di malnutrizione infantile” – “Gaza sta vivendo il peggior livello di malnutrizione infantile”, ha denunciato oggi ai microfoni dell’emittente qatarina al-Jazeera il portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), James Elder. “Non esiste un’area sicura a Gaza e ai civili deve essere fornita acqua e riparo. Le restrizioni imposte (da Israele, ndr) rendono difficile portare avanti il ​​nostro lavoro nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto. In mattinata, il direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, aveva lanciato l’allarme sulle condizioni dei minori nel territorio costiero: “Più di mezzo milione di ragazze e ragazzi non frequentano la scuola primaria e secondaria a Gaza”, ha scritto il funzionario dell’Onu sui social. “Ogni giorno di guerra approfondisce le cicatrici, mettendo a rischio una generazione perduta vulnerabile allo sfruttamento (…) I bambini vengono derubati dell’infanzia”.

Ore 13:30 – Siria, media del regime: respinti attacchi aerei vicino Damasco – La difesa aerea siriane ha risposto oggi a una serie di “attacchi obiettivi ostili” che avevano come obiettivo alcuni siti nelle vicinanze della capitale Damasco. Lo riferisce l’agenzia di stampa Sana controllata dal regime di Bashar al-Assad.

Ore 12:00 – Israele: Idf, arrestati 12 palestinesi ricercati in Cisgiordania – Le autorità israeliane hanno arrestato oggi in Cisgiordania 12 palestinesi ricercati. Lo ha reso noto oggi in conferenza stampa un portavoce delle forze armate di Israele (Idf). Gli arresti sono seguiti a un raid notturno compiuto nel campo profughi di Tulkarem, dove sono state fermate quattro persone. Altre tre sospetti, accusati di essere coinvolti in attività terroristiche, sono stati arrestati a Kfar al-Mu’air, mentre gli altri sono stati fermati a Kfar Singil, “dove sono stati confiscati i fondi” dei sospetti. Dall’inizio della guerra, secondo quanto riportato dalle forze armate israeliane, in Cisgiordania sono state arrestate più di 3.050 persone ricercate, compresi oltre 1.350 presunti affiliati a Hamas.

Ore 11:30 – Yemen: media, attacchi Usa e Gb contro obiettivi Houthi nell’ovest – Le forze armate degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, impegnate nell’operazione “Prosperity Guardian” in corso nel Mar Rosso per assicurare la libertà di navigazione, hanno colpito una serie di obiettivi dei ribelli filo-iraniani Houthi nelllo Yemen occidentale. Lo riferisce l’emittente libanese al-Mayadeen, considerata vicina al gruppo armato sciita locale Hezbollah, alleato del movimento yemenita. Una serie di raid, secondo quanto riportato dal canale libanese, avrebbero colpito le zone di al-Khatib e Al-Jabbana, altri invece avrebbero raggiunto l’area di a-Taif, a sud del distretto di Hodeidah.

Ore 10:00 – Gaza, il bilancio delle vittime sale a 27.947 – Dal 7 ottobre scorso, almeno 27.947 palestinesi hanno perso la vita durante l’operazione militare israeliana tuttora in corso contro la Striscia di Gaza, mentre 67.459 sono rimasti feriti. Lo riferiscono oggi le autorità sanitarie del territorio costiero, controllato da Hamas.

Ore 9:30 – Arabia Saudita: vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi arabi su Gaza – I ministri degli Esteri di un numero imprecisato di Paesi arabi si sono incontrati a Riad, in Arabia Saudita, ribadendo la “necessità di porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza e di raggiungere un accordo di cessate il fuoco il più presto possibile”. Lo ha rivelato oggi in una nota il ministero degli Esteri saudita, secondo cui gli intervenuti hanno anche sottolineato la necessità di proteggere i civili e di eliminare tutte le “limitazioni che ostacolano l’arrivo degli aiuti umanitari a Gaza”.

Ore 9:00 – Media, Israele avvia le operazioni a Rafah – Le forze armate israeliane avrebbero iniziato ad attaccare Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La notizia arriva dall’emittente libanese Al-Mayadeen, considerata vicina al gruppo armato sciita locale Hezbollah, e dal canale televisivo qatarino, Al-Jazeera. Secondo la tv libanese, un raid israeliano ha causato un numero imprecisato di feriti vicino all’ospedale kuwaitiano di Rafah. Secondo al-Jazeera invece, almeno cinque persone sono rimaste uccise in una serie attacchi di Israele in città. Ieri, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, aveva affermato che Washington non avrebbe sostenuto un’operazione delle forze armate israeliane a Rafah. Nelle stesse ore, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, aveva detto che un’azione militare contro Rafah avrebbe aumentato “esponenzialmente quello che già rappresenta un incubo umanitario, con indicibili conseguenze regionali”.

Ore 8:30 – Unrwa, direttore Lazzarini incontra il ministro degli Esteri saudita – Il direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha incontrato oggi il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, con cui ha discusso la “situazione umanitaria critica a Gaza” e i rischi per la regione se “l’Unrwa non potrà continuare a fornire la propria assistenza”. Lo ha riferito Lazzarini sui propri canali social. Da parte sua, il ministero degli Esteri saudita ha ribadito il sostegno del regno arabo all’Urnwa, a cui nelle scorse settimane i principali donatori internazionali (16 Paesi in tutto, Italia compresa) hanno sospeso le erogazioni in attesa di un’indagine sul presunto coinvolgimento negli attentati del 7 ottobre in Israele di 12 (su 13mila) operatori dell’agenzia Onu nella Striscia di Gaza.

Ore 8:00 – Nuovi attacchi Usa contro gli Houthi in Yemen – Gli Stati Uniti hanno effettuato una serie di nuovi attacchi contro quattro droni e sette missili da crociera “pronti per essere lanciati contro le navi in transito nel Mar Rosso” dai ribelli Houthi che controllano gran parte dello Yemen settentrionale e centrale. Lo ha annunciato sulla piattaforma X (ex Twitter) il Comando centrale delle forze armate Usa, secondo cui questi droni e missili sono stati “identificati nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi” e rappresentavano “una minaccia imminente” per la navigazione. È il terzo giorno consecutivo in cui gli Usa effettuano raid aerei contro obiettivi in Yemen: il 6 febbraio l’agenzia di stampa Saba, controllata dai ribelli yemeniti, aveva parlato di nuovi attacchi anglo-americani nella provincia occidentale di Hodeida, in particolare contro una raffineria situata nella zona di Ras Issa della città di Souleif. Il giorno successivo invece, l’esercito americano aveva confermato altri attacchi contro gli Houthi, che da novembre hanno preso di mira le navi in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden che i ribelli considerano legate a Israele, in “solidarietà” con i palestinesi della Striscia di Gaza.

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