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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. La Jihad islamica diffonde il video di un ostaggio a Gaza. Leader militare di Hezbollah ucciso in un attacco israeliano | DIRETTA

Immagine di copertina

Gallant: "Israele sta passando alla fase delle operazioni speciali". Cpj: almeno 79 giornalisti uccisi dal 7 ottobre. Bambina palestinese uccisa a un checkpoint a Gerusalemme Est

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 8 gennaio

Continuano i bombardamenti israeliani su Gaza, dove nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 73 persone. Stanotte almeno 8 palestinesi sono stati uccisi nel bombardamento del campo profughi di Deir al-Balah, nel centro della striscia. Tra le vittime di ieri anche 3 giornalisti, tra cui il figlio del direttore dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza Wael Al-Dahdouh, che ha perso da poco la moglie e altri due figli durante un bombardamento. Una “tragedia inimmaginabile” l’ha definita il segretario di Stato americano Anthony Blinken, atteso oggi in Israele come parte del suo quarto tour diplomatico nella regione dal 7 ottobre. In Israele la polizia stamattina ha disperso i manifestanti che hanno protestato di fronte alla Knesset contro il governo. Negli ultimi tre mesi, le vittime palestinesi a Gaza sono state 22.835, tra cui 9.600 bambini. Circa 1.139 israeliani hanno perso la vita negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, lunedì 8 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 19.30 – Israele: “Ucciso il responsabile di Hamas dei lanci di razzi dalla Siria” – L’Idf ha reso noto di aver eliminato un esponente di Hamas in Siria responsabile del lancio di razzi verso il nord di Israele nelle ultime settimane. Lo riferiscono i media locali. Hassan Akasha è stato ucciso nella città di Beit Jinn, nel sud della Siria, riferisce l’esercito senza ulteriori dettagli. “Non permetteremo il terrorismo dal territorio siriano”, ha avvertito l’Idf.

Ore 19 – Netanyahu e Gallant: “La guerra durerà per molti mesi” – La guerra a Gaza, sia nel Nord che nel Sud della Striscia, non finirà presto, anzi “continuerà per molti altri mesi”. Lo hanno dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ed il ministro della Difesa, Yoav Gallant, durante un incontro con i parlamentari del Likud, secondo una nota congiunta diffusa dall’ufficio del primo ministro. “Per continuare a portare avanti la guerra per molti altri mesi, abbiamo bisogno del sostegno internazionale e stiamo lavorando per garantirlo”, hanno dichiarato Netanyahu e Gallant, mente diversi media israeliani hanno riferito di rapporti tesi tra i due.

Ore 17.30 – Jihad Islamica pubblica il video di un ostaggio – L’organizzazione terroristica palestinese ha pubblicato un filmato che ritrae un ostaggio israeliano, uno dei 132 ancora prigionieri nella Striscia di Gaza dall’attentato del 7 ottobre sul suolo israeliano. Nel video, che risale al 5 gennaio, l’uomo parla in inglese e in ebraico chiedendo alle autorità israeliane di lavorare per la sua liberazione e per uno scambio con i detenuti palestinesi. Rivolgendosi poi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’ostaggio ha dichiarato: “Mi hai lasciato ad affrontare la morte”. L’uomo era stato rapito nel Kibbutz Nir Oz il 7 ottobre insieme alla madre, che è stata però liberata negli scorsi mesi.

Ore 17 – Hezbollah: “Non vogliamo l’estensione del conflitto” – Il capogruppo parlamentare di Hezbollah, Muhammad Raad, ha affermato che il movimento filo-iraniano libanese non vuole l’allargamento del conflitto ma che Israele cessi i suoi attacchi. Parlando alla folla durante le esequie di un combattente di Hezbollah ucciso nel sud del Libano, Raad ha affermato che il Partito di Dio “non vuole che la guerra si estenda, ma che l’aggressione (israeliana) finisca”. “Ma è certo che se Israele vuole espandere il conflitto, attaccando il nostro paese, noi andremo fino alla fine. Non temiamo le loro minacce”, ha detto Raad, che ha perso uno dei suoi figli ucciso in un raid israeliano a novembre.

Ore 12.30 – Libano, uno dei leader militari di Hezbollah ucciso in un raid di Israele – Secondo i media libanesi Jawwad Tawil, membro del Partito di Dio, è stato ucciso in un raid aereo compiuto da Israele a Kherbet Selem, località 20 km a nord dalla linea di demarcazione con Israele. Tawil dirigeva una sezione delle forze speciali di Hezbollah, le forze Radwan.

Ore 12.00 – Gallant: “Israele sta passando alla fase delle operazioni speciali” – In vista della visita in Israele del segretario di Stato Usa Antony Blinken, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato in un’intervista al Wsj che le forze israeliane si stanno spostando da quella che ha definito “l’intensa fase di manovra della guerra” verso “diversi tipi di operazioni speciali”. Ma, ha avvertito Gallant, la fase 3 del conflitto “durerà più a lungo” e ha sottolineato che Israele non abbandonerà il suo obiettivo di distruggere Hamas, ponendo fine al suo controllo su Gaza e liberando gli ostaggi che restano nelle mani di Hamas

Ore 11.30 – Cpj: “ Almeno 79 giornalisti uccisi dal 7 ottobre” – Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Committee to Protect Journalists, Cpj), a oggi sono 79 i giornalisti uccisi dall’inizio dell’ultima operazione israeliana nella striscia di Gaza. Si tratta di una stima preliminare, secondo l’ong newyorkese, aggiornata dopo l’uccisione ieri di Mustafa Tharaya, Ali Salem Abu Ajwa e Hamza Al-Dahdouh, figlio del direttore dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza Wael Al-Dahdouh, che ha perso da poco la moglie e altri due figli durante un bombardamento israeliano. In totale sono morti 72 giornalisti palestinesi, 4 israeliani e 3 libanesi, 16 sono rimasti feriti, 3 sono dispersi e 21 sono stati arrestati. Il bilancio delle autorità di Gaza è di 109 giornalisti uccisi.

Ore 11.00 – Il papa: “Cessate il fuoco su tutti i fronti, incluso il Libano” – Il papa ha condannato gli “atroci” atti di terrorismo di Hamas del 7 ottobre e la risposta militare israeliana che ha causato “una crisi umanitaria eccezionalmente grave e inconcepibili sofferenze” chiedendo un “cessate il fuoco su tutti i fronti, incluso il Libano”

Ore 10.00 – Gallant, a Beirut possiamo replicare distruzione Gaza – Israele non ha paura di entrare in guerra con Hezbollah in Libano. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in un’intervista al Wall Street Journal. “Vedono cosa sta succedendo a Gaza”, ha detto, “sanno che possiamo fare copia-incolla a Beirut”, la capitale libanese. Gallant ha poi aggiunto che “80.000 persone devono poter tornare alle loro case in sicurezza” e quindi, se tutto il resto fallisce, “siamo disposti a sacrificarci” sebbene la priorità di Israele non sia quella di entrare in guerra con il gruppo libanese Hezbollah.

Ore 08:40 – L’esercito israeliano: “Notte di intensi combattimenti a Gaza e con Hezbollah” – Le forze di difesa israeliane hanno riferito che nella notte ci sono stati intensi combattimenti a Khan Yunis, nel sud di Gaza, con l’aeronautica che ha lanciato attacchi su circa 30 obiettivi “significativi” di Hamas nell’area. Gli obiettivi includevano siti sotterranei, depositi di armi e altre infrastrutture. I combattimenti stanno continuando anche questa mattina. L’Idf ha reso noto su X di avere anche “colpito numerosi obiettivi di Hezbollah in Libano” durante la notte. In precedenza l’Idf aveva confermato che sabato un lancio di razzi di Hezbollah ha danneggiato una base aerea strategica nel nord di Israele.

Ore 8.00 – Polizia disperde manifestanti di fronte a Knesset – La polizia israeliana ha caricato e disperso i manifestanti che protestavano di fronte alla Knesset chiedendo elezioni anticipate e un nuovo governo con l’esclusione degli estremisti dall’esecutivo. Secondo la polizia, la protesta che ha bloccato l’ingresso alla Knesset, è illegale.

Ore 7.30 – Israele: sette miliziani di Hezbollah uccisi in un raid nel sud del Libano – Sette militanti di Hezbollah sono stati uccisi in un attacco delle Forze di difesa israeliane (Idf) contro un complesso di unità missilistiche in Libano. Il portavoce Daniel Hagari ha spiegato che l’esercito israeliano si sta concentrando tra l’altro sull’eliminazione della forza Radwan, un’unità speciale di Hezbollah nel sud del Libano. Le Idf hanno affermato che l’attacco è stato in parte una risposta a quelli di Hezbollah contro le basi dell’esercito nel nord di Israele, inclusa l’unità di controllo aereo delle Idf sul monte Meron.

Ore 7.00 – Media: bombardati due ospedali nella Striscia di Gaza – Media arabi affermano che droni israeliani hanno bombardato stanotte due ospedali nella Striscia di Gaza, quello Europeo della città meridionale di Khan Yunis e lo Shuhada al-Aqsa nella centrale Deir al-Balah. Ieri sera due gruppi di assistenza medica citati dalla Cnn hanno annunciato il loro ritiro proprio dal nosocomio di al-Aqsa, dopo che l’esercito israeliano aveva lanciato volantini ordinando ai palestinesi di evacuare nei “rifugi” della zona.

Ore 06.30 – Blinken oggi in Israele, chiederà a Netanyahu raid “mirati” – Il segretario di Stato americano Antony Blinken sarà nelle prossime ore in Israele dove chiederà al premier israeliano Benjamin Netanyahu di annunciare la fine della “fase militare” della campagna nella striscia di Gaza e di passare a “raid mirati”. Lo ha annunciato l’emittente tv israeliana Channel 12. Dopo aver visitato la Turchia, la Grecia, la Giordania e il Qatar, Blinken incontrerà oggi le autorità locali negli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita nel tentativo di convincerli a usare la loro influenza per evitare una escalation del conflitto. “Questo è un conflitto che facilmente può avere un rischio di metastasi con più insicurezza e ancora più insofferenza”, ha dichiarato Blinken incontrando i giornalisti in Qatar. Si tratta del quarto tour diplomatico di Blinken nella regione dal 7 ottobre. In Giordania Blinken ha evidenziato “l’opposizione degli Stati Uniti allo spostamento forzato dei palestinesi” da Gaza e dalla Cisgiordania.

Ore 6.00 – Gerusalemme Est, bambina uccisa a un checkpoint – Una bambina palestinese di quattro anni è morta durante un attacco contro un checkpoint di Gerusalemme est, non lontano dalla città di Biddu, in Cisgiordania.Secondo la polizia israeliana, è stata colpita “accidentalmente” dai proiettili esplosi dagli agenti nel tentativo di neutralizzare le due persone a bordo della vettura che ha investito una guardia di frontiera, ferendola lievemente. Morti anche i due passeggeri, un uomo e una donna. Secondo Save The Children ogni giorno nella striscia più di 10 minori perdono un arto. I bambini uccisi finora sono 8 mila.

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