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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Israele invierà più carburante a Gaza: “Per evitare il collasso umanitario ed epidemie”. Unrwa: “La situazione è disperata” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 7 dicembre

Continuano i combattimenti tra Israele e Hamas. Secondo l’Onu i palestinesi a Gaza vivono nell'”orrore più totale”. Due mesi dopo “gli orribili attacchi perpetrati contro Israele da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi”, “i civili di Gaza continuano ad essere bombardati senza sosta da Israele e puniti collettivamente” ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk. Nel frattempo, secondo Hamas i bombardamenti israeliani hanno provocato nell’ultimo giorno 73 morti e 123 feriti. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, giovedì 7 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 16,35 – Netanyahu: “Se Hezbollah ci fa la guerra Beirut diventerà come Gaza City” – Se Hezbollah cominciasse una guerra con Israele “trasformerebbe Beirut e il Libano meridionale, non lontano da qui, in Gaza City e Khan Yunis”. È l’avvertimento lanciato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu in una riunione svoltasi nel Comando nord con il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi. Il premier ha poi sottolineato la determinazione dei soldati a combattere “per completare il compito e riportare sicurezza non solo al Sud ma anche al Nord”.

Ore 16,15 – Hamas: “17.177 morti in due mesi di guerra a Gaza” – A Gaza, il ministero della Sanità ha reso noto che, in due mesi di guerra, i bombardamenti israeliani nella Striscia hanno ucciso 17.177 persone, il 70% delle quali donne, bambini e minorenni. Secondo il ministero, nelle ultime 24 ore, in un momento in cui le operazioni si stanno estendendo al territorio dell’intera enclave, sono morte 350 persone.

Ore 15,35 – Haaretz: “Decine di combattenti di Hamas si sono arresi” – Decine di combattenti di Hamas si sono arresi all’esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha riferito Haaretz.

Ore 15,00 – L’Egitto: “Non permetteremo mai lo svuotamento di Gaza dei suoi cittadini” – L’Egitto non permetterà mai lo svuotamento della Striscia di Gaza dei suoi residenti. Lo ha affermato Diaa Rashwan, capo del Servizio informazioni di Stato, mentre l’operazione militare israeliana spinge la popolazione a sud, verso la penisola egiziana del Sinai. Per Il Cairo, ha aggiunto, le operazioni dell’esercito israeliano in Cisgiordania mirano a costringere i residenti palestinesi verso la Giordania.

Ore 14,00 – Washington Post: “Ecco come Hamas ha dissimulato le sue intenzioni” – Una strategia chiara basata sulla dissimulazione delle proprie reali intenzioni. Le migliaia di miliziani di Hamas che lo scorso 7 ottobre hanno fatto strage in Israele, uccidendo circa 1.200 persone, hanno seguito un piano ben preciso e basato sul far credere che dalla Striscia di Gaza non sarebbero più arrivati pericoli su larga scala per lo Stato ebraico. “Hamas ha cullato Israele in un falso senso di calma”, scrive il Washington Post, spiegando, a due mesi dal massacro, come sia stato possibile che i vertici degli apparati di intelligence e militari israeliani siano rimasti completamente spiazzati dall’azione del gruppo palestinese.

Ore 13,00 – Gli Emirati presentano all’Onu progetto di risoluzione per cessate il fuoco immediato – Gli Emirati Arabi Uniti “hanno presentato un progetto di risoluzione al Consiglio di Sicurezza chiedendo un cessate il fuoco immediato a Gaza per motivi umanitari in risposta alla situazione catastrofica” nella Striscia di Gaza “e al peggioramento della sofferenza del fraterno popolo palestinese, come affermato dal segretario generale della Nazioni Unite, Antonio Guterres”. Ad annunciarlo in un post su “X” è il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed al Nahyan.

Ore 12,30 – Iran: “Per Israele i prossimi giorni saranno terribili” – “La resistenza islamica finora ha risposto con forza agli atti di aggressione e, continuando così, i prossimi giorni saranno veramente terribili per il regime israeliano”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in una telefonata con il premier qatarino Mohammed bin Abdulrahman riportata dall’Irna.

Ore 11,00 – Unrwa: la situazione a Gaza è disperata, impossibile consegnare gli aiuti – “I pesanti bombardamenti e la ripresa delle operazioni militari hanno reso la situazione a Gaza disperata”. È quanto scrive l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi, sui social. “Le condizioni necessarie per consegnare gli aiuti non esistono”, denuncia l’Unrwa, “i rifugi stanno straripando”, “non ci sono aiuti sufficienti per soddisfare i bisogni eccessivi. Le operazioni dell’Unrwa vengono soffocate”.

Ore 10,00 – Israele approva l’aumento minimo di forniture carburante a Gaza – A seguito delle pressioni degli Stati Uniti, Israele ha approvato un “minimo” aumento delle forniture di carburante alla Striscia di Gaza per prevenire una crisi umanitaria, a due mesi dall’inizio del conflitto dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Dallo scoppio della guerra, Israele ha bloccato le forniture di carburante per impedire che finissero nelle mani di Hamas e fossero utilizzate per scopi militari.

Ore 9,00 – Israele, morti altri 2 soldati: il bilancio sale a 86 – L’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati, uccisi in combattimento a Gaza. Secondo stime dei media – dall’inizio delle operazioni di terra – il totale è ora arrivato a 86 morti. Il portavoce militare ha poi fatto sapere che ci sono altri 4 soldati feriti in modo grave durante i combattimenti di ieri.

Ore 7,30 – Oms: “Sistema sanitario di Gaza al collasso” – Il sistema sanitario di Gaza è “in ginocchio ed è vicino al collasso”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sostenendo l’appello del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres per il cessate il fuoco.

Ore 7,00 – Israele, ok ad aumento di consegne di carburante nella Striscia di Gaza – Israele ha autorizzato “un aumento minimo delle” consegne di carburante nella Striscia di Gaza per evitare il “collasso umanitario”. Lo riportano i media locali aggiungendo che sotto la pressione Usa, il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato l’aumento della fornitura di carburante alla Striscia di Gaza per un quantitativo che sarà determinato dal gabinetto di guerra. L’ufficio del primo ministro ha affermato che si tratta di “un aumento minimo per prevenire un collasso umanitario e lo scoppio di epidemie nel sud della Striscia di Gaza”. “Questo importo minimo sarà determinato di volta in volta dal gabinetto di guerra, in base al tasso di malattie e alle condizioni umanitarie nella Striscia”. Secondo quanto riferito, il gabinetto di sicurezza si era riunito, in seguito alla pressione degli Stati Uniti, con Washington che chiedeva che la consegna giornaliera di 60.000 litri di carburante fosse raddoppiata o addirittura triplicata. E, secondo il sito di notizie Ynet i ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir hanno votato contro la mozione.

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