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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Israele ha ritirato tutte le truppe dal Sud di Gaza. Gallant: “Pronti a qualsiasi scenario con l’Iran”. Guterres: “Niente giustifica l’orrore scatenato da Hamas”

Immagine di copertina

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 7 aprile 2024

Gli Stati Uniti sono in allerta e si stanno preparando per un significativo attacco dell’Iran la prossima settimana contro Israele. A riportarlo è stata la Cnn citando alcune sue fonti. Intanto il presidente Biden ha inviato venerdì una lettera al presidente dell’Egitto e all’emiro del Qatar chiedendo loro di fare pressione su Hamas affinché accetti un accordo sugli ostaggi che porti a un cessate il fuoco di sei settimane a Gaza, ha dichiarato un alto funzionario statunitense. Il direttore della Cia William Burns dovrebbe recarsi al Cairo a stretto giro per colloqui con il capo del Mossad israeliano e con alti funzionari del Qatar e dell’Egitto, nel tentativo di sbloccare lo stallo dei negoziati per ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. Di seguito le ultime notizie di oggi, domenica 7 aprile 2024, sulla guerra Israele-Hamas.

S&D
DIRETTA

Ore 15,00 – Netanyahu avverte l’Iran: “Se ci attacca gli faremo del male” – “Per anni l’Iran ha agito contro di noi, sia direttamente che attraverso i proxy. E, quindi, Israele agisce contro l’Iran e i suoi alleati sia in modo difensivo che offensivo. Sapremo come difenderci e agiremo secondo un principio semplice: chiunque ci faccia del male o abbia intenzione di farci del male, noi gli faremo del male”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, all’inizio della riunione di gabinetto, riferendosi alla possibile ritorsione della Repubblica islamica per il raid sul consolato iraniano a Damasco.

Ore 14,30 – Netanyahu: “Nessun cessate il fuoco senza la restituzione degli ostaggi” – “Ho detto chiaramente alla comunità internazionale: Non ci sarà nessun cessate il fuoco senza la restituzione degli ostaggi. Non succederà”. Così il Primo Ministro Benjamin Netanyahu in una dichiarazione rilasciata all’inizio della riunione settimanale di gabinetto, riportata da Times of Israel. “Questa è la politica del governo israeliano e accolgo con favore il fatto che l’amministrazione Biden abbia chiarito l’altro giorno che questa è ancora la sua posizione”, ha aggunto, spiegando che “non è Israele a impedire un accordo. È Hamas che impedisce un accordo”.

Ore 11,30 – Israele ha ritirato tutte le truppe dal Sud di Gaza, rimane solo una brigata – Nella notte, l’esercito israeliano ha ritirato tutte le truppe di terra dal Sud della Striscia di Gaza, dopo quattro mesi consecutivi di combattimenti nell’area di Khan Younis. Attualmente nella Striscia di Gaza rimane solo una brigata, Nahal. La Brigata Nahal ha il compito di proteggere il cosiddetto Corridoio Netzarim, che attraversa Gaza dall’area di Be’eri, nel Sud di Israele, fino alla costa della Striscia.

Ore 10,30 – Gallant: “Israele pronto a qualsiasi scenario con l’Iran” – “Il sistema di difesa ha terminato i preparativi per una risposta contro qualsiasi scenario che possa svilupparsi con l’Iran”: lo ha detto il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant, che si è riunito con i vertici militari del Paese. Lo riporta il Jerusalem Post.

Ore 10,15 – Tajani al ministro israeliano Katz: “Aprire i valichi e il corridoio marittimo” – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che oggi incontra il collega israeliano Israel Katz, a Roma con un gruppo di famigliari degli ostaggi, ha chiesto a Israele di adottare “un cessate-il-fuoco, apra i valichi terrestri e renda subito operativo il corridoio marittimo per facilitare l’arrivo nella Striscia di Gaza di beni essenziali per la popolazione, in particolare aiuti alimentari, oltre a beni sanitari di prima necessità”. È quanto si legge in una nota della Farnesina.

Ore 9,35 – Israele attacca infrastrutture di Hezbollah nel Nord-Est del Libano – Nella notte, l’esercito israeliano ha attaccato un’infrastruttura di difesa aerea di Hezbollah nella zona di Baalbek, nel Nord-Est del Libano. Lo ha reso noto l’esercito. “In risposta all’attacco in cui uno dei nostri droni è stato abbattuto sabato, i caccia delle nostre forze armate hanno preso di mira un complesso militare e un’infrastruttura terroristica”, ha spiegato l’esercito. La milizia sciita aveva reso noto di aver abbattuto il drone del “nemico” che si era infiltrato nel suo territorio. Oggi si compiono sei mesi di guerra a Gaza e continua senza sosta anche lo scambio di fuoco tra Israele e Libano, un’area che sta vivendo il picco di tensione più alto dal 2006 e i cui attacchi hanno causato almeno 379 morti, la maggior parte dei quali da parte libanese e nelle file di Hezbollah, che ha confermato 254 vittime tra i suoi miliziani, alcuni in Siria. In Israele, 18 persone sono state uccise nel Nord (10 militari e 8 civili); mentre dall’altra parte del confine sono state uccise almeno 361 persone, tra cui 46 membri di altre milizie, un soldato libanese e 60 civili, tra cui dieci minorenni e tre giornalisti (oltre ai combattenti di Hezbollah). Le ostilità al confine sono iniziate l’8 ottobre, il giorno dopo lo scoppio dell’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza, in solidarietà di Hezbollah con le milizie islamiste palestinesi nell’enclave. Lo scontro a fuoco si è notevolmente intensificato nelle ultime settimane, sollevando timori di guerra aperta tra le parti; Israele denuncia che durante questi sei mesi di guerra, Hezbollah ha lanciato circa 3.100 proiettili sul suo territorio. Almeno 80.000 residenti delle comunità israeliane vicino al confine libanese rimangono lontani dalle loro case.

Ore 8,50 – Guterres: “Niente giustifica l’orrore scatenato da Hamas” – “Il 7 ottobre è un giorno di dolore per Israele e per il mondo. Niente può giustificare l’orrore scatenato da Hamas. Condanno ancora una volta l’uso della violenza sessuale, della tortura e del rapimento di civili e chiedo il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi”: lo scrive su X il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, a sei mesi dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

Ore 8,00 – Israele: “Morti 4 soldati a Gaza sud, bilancio ora a 260” – L’esercito israeliano ha annunciato la morte di 4 soldati in combattimento a Gaza, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che “uomini armati usciti da un tunnel in un edificio distrutto hanno aperto il fuoco contro le truppe di pattuglia lungo la rotta logistica dell’Idf a Khan Yunis”. Si tratta di Ido Baruch (21 anni), Amitai Even Shoshan (20), Ilai Zair (20) e Reef Harush (20). Il bilancio dei soldati uccisi dall’inizio dell’operazione di terra a Gaza sale ora a 260.

Ore 8,00 – Katz partito per Roma, vedrà Tajani, Crosetto e Piantedosi – Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz è partito questa mattina per Roma per una visita diplomatica. Con lui – ha fatto sapere il ministero – famiglie degli ostaggi. Katz incontrerà il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell’Interno Matteo Piantadosi e i vertici della Comunità ebraica in Italia. “Gli incontri – ha aggiunto il ministero – si concentreranno sugli sforzi per il rilascio degli ostaggi e preservare la legittimità internazionale per la continuazione della guerra a Gaza”.

Ore 3,30 – Decine di migliaia di manifestanti in piazza a Tel Aviv chiedono le dimissioni di Netanyahu – Decine di migliaia di manifestanti hanno marciato a Tel Aviv e in altre grandi città, chiedendo le dimissioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e lo svolgimento di elezioni anticipate. Gli organizzatori della manifestazione hanno affermato che “circa 100mila” persone si sono radunate in un incrocio ribattezzato “Piazza della Democrazia” dopo le contestazioni contro le riforme giudiziarie dello scorso anno. Per settimane, gli israeliani hanno espresso crescente frustrazione per la gestione della guerra da parte di Netanyahu e per il suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi tenuti a Gaza.

Ore 3,00 – Cnn, gli Usa si aspettano attacco imminente da Iran: “Inevitabile” – Gli Stati Uniti si aspettano un “significativo” attacco entro la prossima settimana da parte dell’Iran, con bersaglio Israele o asset americani nella regione, in risposta all’attacco israeliano a Damasco in cui sono morti importanti ufficiali iraniani. Lo riportano fonti dell’amministrazione Usa alla Cnn. Washington ritiene che l’attacco da parte dell’Iran sia “inevitabile”, una visione condivisa da Israele. Colpire direttamente Israele sarebbe uno degli scenari peggiori che l’amministrazione Biden sta prendendo in considerazione, perché potrebbe portare a una rapida escalation delle tensioni in Medio Oriente. Il rischio è quello di un allargamento del conflitto con Hamas che il presidente Usa Joe Biden sta cercando di evitare da mesi.

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