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Guerra Israele-Hamas, Israele bombarda il campo rifugiati di Maghaz: più di 50 morti. La minaccia dell’Iran: “Cessate il fuoco o gli Usa saranno colpiti duramente”. Sospeso il ministro che ha evocato l’atomica a Gaza | DIRETTA

Immagine di copertina

La diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 5 novembre

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato a Ramallah il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen. Il ministro israeliano per gli Affari e il Patrimonio di Gerusalemme, Amichai Eliyahu, ha dichiarato oggi che sganciare una bomba atomica sulla Striscia di Gaza è “un’opzione”. Dopo le critiche delle famiglie degli ostaggi e del leader dell’opposizione Lapid, il primo ministro Benjamin Netanyahu lo ha sospeso. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, domenica 5 novembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 16.30 – Khamenei incontra il leader di Hamas Haniyeh in Iran – La Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei ha incontrato a Teheran il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, assieme ad una delegazione. “La politica permanente della Repubblica islamica dell’Iran è di sostenere le forze della resistenza palestinese contro i sionisti occupanti. I crimini del regime sionista a Gaza sono direttamente sostenuto dagli Usa e da alcuni governi occidentali”, ha affermato Khamenei su X a proposito dell’incontro.

Ore 16 – Netanyahu: “Nessun cessate il fuoco fino al ritorno degli ostaggi” – “Non ci sarà cessate il fuoco fino al ritorno dei nostri ostaggi. Lo abbiamo detto ai nostri amici e nemici. Andremo avanti finché non li avremo sconfitti”. Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu ribadendo una posizione già nota di Israele.

Ore 14.30 – Abu Mazen: “Anp si assumerà responsabilità a Gaza in soluzione politica globale” – L’Autorità nazionale palestinese (Anp) “si assumerà tutte le sue responsabilità” per Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza nel quadro “di una soluzione politica globale”. Lo ha detto il presidente Abu Mazen.

Ore 14 – Fonti locali: “Valico di Rafah resta chiuso all’uscita degli stranieri” – Il valico di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, resta chiuso anche oggi per l’uscita degli stranieri e binazionali. Lo hanno riferito fonti locali ricordando che Hamas ha condizionato la riapertura del valico al passaggio degli stranieri alla uscita di feriti palestinesi del nord della Striscia di Gaza City. Il valico resta tuttavia in funzione per l’ingresso di aiuti umanitari internazionali.

Ore 13.30 – Iran: “Cessate il fuoco o Usa saranno colpiti duramente” – Il ministro della Difesa iraniano ha avvertito che gli Stati Uniti saranno “colpiti duramente” se non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim sul proprio account Telegram. “Il nostro consiglio agli americani è di fermare immediatamente la guerra e di attuare un cessate il fuoco, altrimenti verrete colpiti duramente”, ha detto il ministro Mohammad Reza Ashtiani.

Ore 13 – Abu Mazen, “Pace possibile solo con confini del 1967” – La sicurezza e la pace si ottengono ponendo fine all’occupazione israeliana del territorio dello Stato di Palestina, con la sua capitale Gerusalemme Est, ai confini del 1967. Così il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, ricevendo oggi il segretario di Stato americano Anthony Blinken a Ramallah.

Ore 12.45 – Blinken: “Palestinesi di Gaza non devono essere sfollati con la forza” – Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto al presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen che i palestinesi di Gaza “non devono essere sfollati con la forza”. Lo ha riferito Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato, citato dalla Cnn. Blinken ha incontrato Abu Mazen a Ramallah durante la sua visita in Cisgiordania. Miller ha aggiunto che i due hanno anche discusso “della necessità di fermare la violenza estremista contro i palestinesi” in Cisgiordania.

Ore 12.30 – Abu Mazen, “10mila palestinesi uccisi, come tacere?” – “Come possiamo rimanere in silenzio sull’uccisione di 10mila palestinesi, tra cui 4mila bambini, decine di migliaia di feriti e la distruzione di decine di migliaia di unità abitative, infrastrutture, ospedali, centri di accoglienza e serbatoi d’acqua”. Lo ha detto il presidente Abu Mazen nell’incontro con il segretario Usa Antony Blinken. “Ciò che sta accadendo in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno orribile, in termini di uccisioni e attacchi a terre, persone e luoghi sacri, per mano delle forze di occupazione e dei coloni terroristi, che commettono crimini di pulizia etnica, discriminazione razziale e la pirateria dei fondi”.

Ore 12.15 – Abu Mazen chiede a Blinken “cessate il fuoco immediato” – Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken a Ramallah che ci deve essere un “cessate-il-fuoco immediato” a Gaza affinché gli aiuti umanitari possono entrare nella Striscia: lo ha riferito il suo portavoce Nabil Abu Rudeineh. Gli Stati Uniti finora hanno resistito alle richieste di un cessate il fuoco, perché sostengono che darebbe ad Hamas il tempo di riorganizzarsi.

Ore 10 – Sospeso un ministro israeliano che ha ipotizzato l’uso dell’atomica su Gaza – Il ministro israeliano per gli Affari e il Patrimonio di Gerusalemme, Amichai Eliyahu, ha dichiarato oggi – in risposta ad una domanda – che sganciare una bomba atomica sulla Striscia di Gaza è “un’opzione”. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha risposto dicendo che i commenti di Eliyahu sono “avulsi dalla realtà” e che Israele e l’Idf stanno agendo in conformità con il diritto internazionale per evitare danni ai civili. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha chiesto la rimozione del ministro, che nel frattempo ha ritrattato: “”Era solo una metafora”. Netanyahu lo ha intanto sospeso. Anche le famiglie degli ostaggi hanno levato la voce contro il ministro di estrema destra Eliyahu: “È una dichiarazione scioccante che va contro ogni principio della moralità e della coscienza ebraica e israeliana. Un ministro del governo israeliano che chiede l’uccisione di tutti i rapiti e le persone disperse deve pagare un prezzo oggi”.

Ore 9.30 – Israele: 2.500 obiettivi colpiti dall’inizio dell’operazione di terra a Gaza – L’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito oltre 2.500 obiettivi a Gaza dall’inizio dell’operazione di terra. Lo riporta Haaretz, aggiungendo che nella notte l’esercito ha colpito un complesso militare di Hamas che comprende quartier generali operativi e posti di osservazione.

Ore 9 – Idf: “Oggi 4 ore per evacuare da Gaza” – Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato che oggi permetteranno ai residenti di Gaza di evacuare lungo strade specifiche nonostante le truppe siano finite sotto il fuoco il giorno precedente mentre cercavano di garantire un corridoio sicuro per i civili. La via principale per l’evacuazione sarà Salah Al-Deen Street, con una finestra tra le 10 e le 14 ora locale. Lo ha detto Avichay Adraee, portavoce dell’Idf per i media arabi.

Ore 8 – Allarme Nazioni Unite, quasi 1,5 milioni di sfollati a Gaza – Il dato è stato fornito dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari: Quasi 1,5 milioni di persone a Gaza sono sfollate dalle proprie abitazioni. Di questi, 710.275 hanno trovato rifugio in 149 strutture dell’Unrwa, 122.000 persone si trovano in ospedali, chiese ed edifici pubblici, 109.755 persone si sono rifugiate in 89 scuole e gli altri risiedono da famiglie ospitanti. “Le condizioni di sovraffollamento – si legge nel comunicato – continuano a creare gravi rischi per la salute. I danni alle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie e la disponibilità limitata di carburante per pompare l’acqua creano ulteriori rischi per la salute pubblica”.

Ore 5 – Missile contro il campo rifugiati di Maghazi: più di 50 le vittime – Un bombardamento israeliano avrebbe centrato il campo rifugiati di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 51 perone. La notizia è stata diffusa da un’agenzia di stampa palestinese.

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