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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Biden: “Non voglio una guerra più ampia in Medio Oriente”. Accordo per il cessate il fuoco, media: “Prevede tre fasi e potrebbe arrivare la prossima settimana” | DIRETTA

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Cisgiordania, tre palestinesi uccisi in ospedale da forze israeliane. Israele: "Erano terroristi". L'Anp: "Crimine di guerra". Unrwa, 16 paesi sospendono i finanziamenti: Guterres (Onu) convoca i principali paesi donatori. Accuse genocidio, via libera all'espulsione di un deputato della Knesset. Gaza, 114 vittime nelle ultime 24 ore

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 30 gennaio

Continuano i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, dove nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 114 palestinesi, portando il bilancio dal 7 ottobre a 26.751 vittime. Intanto l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) dichiara che non sarà in grado di continuare le operazioni oltre la fine di febbraio, dopo che 16 paesi, tra cui l’Italia hanno tagliati i finanziamenti in risposta alle accuse israeliane rivolte a 12 dipendenti, sospettati di coinvolgimento negli attacchi del 7 ottobre. In Cisgiordania tre palestinesi sono stati uccisi in ospedale da forze israeliane. Le autorità israeliane hanno accusato le tre vittime di essere terroristi mentre Hamas promette vendetta. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, martedì 30 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 21.00 – Israele accusa ancora l’Unrwa: “Ha permesso a Hamas di usare le strutture Onu” – Il governo israeliano ha accusato l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) di essere “fondamentalmente compromessa” e di aver lasciato che il gruppo terroristico palestinese Hamas “usasse le sue infrastrutture” nella Striscia di Gaza per svolgere le proprie attività militari e “nascondere i terroristi”. L’accusa arriva dal portavoce del governo israeliano Eylon Levy, protagonista di un filmato pubblicato oggi dalle autorità israeliane. L’Agenzia Onu, secondo Levy, avrebbe anche “assunto in massa terroristi” e avrebbe “fatto affidamento su Hamas per la distribuzione degli aiuti” alla popolazione civile.

Ore 20.30 – Anche la Svezia ha sospeso gli aiuti all’Unrwa – L’Agenzia svedese per lo sviluppo e la cooperazione internazionale (Sida) ha annunciato oggi in una nota che sospenderà “per il momento” i versamenti all’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). I fondi previsti saranno destinati “ad altre organizzazioni umanitarie in Palestina e Libano”.

Ore 20.00 – Unrwa, Usa: “Vogliamo vedere cambiamenti fondamentali prima di rifinanziare l’Agenzia Onu” – Prima di ripristinare i finanziamenti all’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), gli Stati Uniti vogliono vedere “cambiamenti fondamentali” nell’organizzazione. Lo ha detto oggi l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield. “Dobbiamo vedere cambiamenti fondamentali prima di poter riprendere a finanziare direttamente l’Unrwa”, ha detto la diplomatica. “Dobbiamo guardare all’organizzazione, a come opera a Gaza, a come gestisce il proprio personale e assicurarci che i responsabili di atti criminali siano immediatamente perseguiti in modo che l’agenzia possa continuare il lavoro essenziale che sta svolgendo”

Ore 19.30 – Consiglio di Sicurezza Onu: “Preoccupati per la situazione umanitaria a Gaza” – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è detto preoccupato per la “situazione umanitaria terribile e in rapido deterioramento” nella Striscia di Gaza e ha invitato tutte le parti coinvolte nella guerra in corso dal 7 ottobre a collaborare con la Coordinatrice umanitaria e per la ricostruzione a Gaza dell’Onu, Sigrid Kaag. Le preoccupazioni espresse dal Consiglio di Sicurezza sono contenute in una nota pubblicata in serata dopo la relazione a porte chiuse di Kaag, presentatasi per la prima volta all’organismo dell’Onu da quando è stata nominata circa un mese fa.

Ore 19.00 – Media, Fonti Hamas: “Accordo per cessate il fuoco prevede 3 fasi”. Fonti Qatar: “Prossima settimana l’intesa” – La proposta di mediazione per un nuovo cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza prevede tre fasi e potrebbe essere raggiunta la prossima settimana. È quanto affermano alcuni media internazionali e in Israele. Secondo quanto affermato da un dirigente di Hamas all’agenzia di stampa Reuters, la prima fase dell’accordo che porterebbe a un cessate il fuoco nella Striscia prevede la liberazione di donne, bambini, anziani e feriti israeliani; la seconda il rilascio dei soldati dello Stato ebraico e la terza lo scambio dei morti tra le parti. Non è ancora chiaro quanti detenuti palestinesi sarebbero coinvolti in questo accordo. Secondo quanto riferito da fonti del Qatar all’emittente israeliana Kan 11 poi l’intesa potrebbe essere raggiunta la prossima settimana.

Ore 18.30 – Israele ha allagato alcuni tunnel scoperti nella striscia di Gaza – Israele ha distrutto alcuni tunnel di Hamas a Gaza allagandoli. Lo hanno annunciato in una nota oggi le forze armate israeliane. “Durante la guerra, l’Idf ha implementato nuove capacità per neutralizzare le infrastrutture terroristiche sotterranee nella Striscia di Gaza incanalando grandi volumi di acqua nei tunnel”, si legge nel comunicato. “Questa funzionalità è stata sviluppata professionalmente, compresa l’analisi delle caratteristiche del suolo e delle gallerie”.

Ore 18.10 – Biden ha già deciso come rispondere all’attacco subito dagli Usa al confine tra Giordania e Siria – Il presidente degli Stati Uniti ha già deciso come rispondere all’attacco subito dagli Usa al confine tra Giordania e Siria, costato la vita a tre militari americani. Quando, durante la conferenza stampa di oggi alla Casa bianca, gli è stato chiesto se avesse preso una decisione su come rispondere all’attacco, Biden ha risposto: “Sì”. Poi, il presidente Usa ha aggiunto che ritiene responsabile l’Iran per il raid: “Nel senso che sta fornendo armi alle persone che lo hanno commesso”, ha detto Biden. “Non penso che abbiamo bisogno di una guerra più ampia in Medio Oriente”, ha però aggiunto. “Non è quello che cerco”.

Ore 17.50 – Assalto a ospedale al-Amal, Israele nega – Un portavoce dell’esercito israeliano ha smentito che le forze israeliane stanno assaltando l’ospedale di al-Amal a Khan Yunis, nel sud di Gaza. La Mezzaluna rossa palestinese ha detto che le forze israeliane hanno preso d’assalto il cortile dell’ospedale e hanno chiesto agli sfollati e alle sue squadre di evacuare. Secondo quanto riporta Reuters, il portavoce dell’Idf ha anche smentito che gli occupanti sono stati minacciati di lasciare la struttura sotto minaccia.

Ore 17.20 – Mezzaluna rossa: forze israeliane assaltano ospedale al-Amal – Le forze israeliane hanno preso d’assalto l’ospedale di al-Amal nella città di Khan Younis, nel sud di Gaza, “sotto la minaccia di armi, spari e bombardamenti”. Lo ha detto la Mezzaluna rossa palestinese, secondo cui agli sfollati e alle sue squadre “viene chiesto di evacuare l’edificio sotto la minaccia delle armi”. Ha affermato che le sue squadre e gli sfollati sono attualmente “in grave pericolo”.

Ore 17.00 – Knesset, commissione vota per l’espulsione di deputato palestinese – La commissione interna della Knesset ha votato a favore dell’impeachment del deputato palestinese israeliano Ofer Cassif (Hadash-Ta’al), dopo il suo sostegno alla causa intentata dal Sudafrica contro Israele all’Aia. Circa 14 parlamentare hanno sostenuto la mozione e solo due si sono opposti nonostante il parere degli esperti, secondo cui il sostegno di Cassif alle accuse di genocidio del Sudafrica a Gaza non è contrario alla legge. Ora la proposta di mettere sotto accusa Cassif sarà sottoposta all’approvazione del plenum della Knesset, dove è richiesta una maggioranza di 90 voti da parte dei parlamentari.

Ore 16.40 – L’appello dell’Oms: “Non sospendere finanziamenti Unrwa” – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha esortato i paesi donatori a non sospendere i finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, dopo che Israele ha accusato 12 suoi lavoratori di aver preso parte all’attacco di Hamas del 7 ottobre. “Non è questo il momento di abbandonare la popolazione di Gaza”, ha detto il portavoce Christian Lindmeier in un briefing a Ginevra. “I rifugi, le strutture sanitarie e tutto il resto viene fornito a Gaza attraverso l’Unrwa”, ha aggiunto il portavoce. L’Unrwa è la principale organizzazione umanitaria a Gaza e fornisce a aiuti a più di 2 milioni di civili a Gaza e a più di 5,6 milioni di rifugiati palestinesi in tutto il Medio Oriente. Finora più di 10 paesi, tra cui anche l’Italia, hanno annunciato che sospenderanno i finanziamenti all’Unrwa dopo che l’agenzia ha dichiarato di aver avviato un’indagine su 12 dipendenti che avrebbero preso parte agli attacchi del 7 ottobre. Lindmeier ha lanciato un appello ai donatori affinché non sospendano i finanziamenti all’Unwra “in questo momento critico”. “Tagliare i finanziamenti non farà altro che danneggiare la popolazione di Gaza che ha un disperato bisogno di aiuto”, ha detto.

Ore 15.00 – Netanyahu esclude ritiro dalla Striscia di Gaza e rilascio prigionieri – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non ritirerà le forze dalla Striscia di Gaza né libererà i prigionieri palestinesi, smentendo alcune delle condizioni riportate dalla stampa relativamente a un possibile accordo di tregua con Hamas. “Non porremo fine a questa guerra prima di aver raggiunto tutti gli obiettivi. Ciò significa eliminare Hamas, riprendere tutti i nostri ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”, ha detto oggi.

Ore 14.40 – Gallant: Israele prevede di gestire Gaza come la Cisgiordania – Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, alla Knesset che Israele intende mantenere il controllo militare di Gaza dopo la guerra che gestirà come avviene nella Cisgiordania occupata. “Dopo la guerra, quando sarà finita, penso che sarà del tutto chiaro che Hamas non controllerà Gaza. Israele lo controllerà militarmente ma non in senso civile”, ha detto durante una riunione del comitato per gli Affari esteri e la difesa della Knesset, secondo quanto riporta il Times of Israel. “Quando parliamo di libertà operativa militare, guardate cosa è successo a Jenin. Questa è la libertà operativa militare al massimo livello, eppure non controlliamo l’area in senso civile”, ha detto, facendo riferimento al blitz nell’ospedale Ibn Sina di Jenin, in cui le forze israeliane travestite da civili e medici hanno ucciso tre persone sospettate di essere membri di Hamas e Jihad islamica. Gallant ha anche detto che il lavoro all’interno della Striscia di Gaza è “limitato” e che Israele sta facendo progressi nonostante le difficoltà.

Ore 14.20 – Cisgiordania, direttore ospedale Ibn Sina: “Tre uomini giustiziati a sangue freddo” – Il direttore sanitario dell’ospedale di Jenin in cui tre palestinesi sono stati uccisi in un blitz delle forze israeliane ha detto che sono stati “giustiziati a sangue freddo”. “Hanno giustiziato i tre uomini mentre dormivano nella stanza. Li hanno giustiziati a sangue freddo sparando proiettili direttamente nelle loro teste all’interno della stanza in cui venivano curati”, ha detto a Reuters Niji Nazzal, direttore sanitario dell’ospedale. Secondo il ministero della Salute palestinese, gli uomini delle forze israeliane si sono introdottiin incognito nell’ospedale Ibn Sina di Jenin e hanno aperto il fuoco all’interno dei reparti. L’esercito israeliano ha detto che una delle tre vittime era un membro di Hamas, un’altra era membro della Jihad islamica e la terza apparteneva a un gruppo di militanti con sede a Jenin. Secondo l’Idf, uno dei uomini, Mohammed Jalamneh, stava pianificando un attacco terroristico nel “futuro immediato”. “Per molto tempo i sospetti ricercati si sono nascosti negli ospedali e li hanno usati come base per pianificare attività terroristiche e realizzare attacchi terroristici”, si legge nella dichiarazione israeliana. “Questo è un altro esempio dell’uso cinico delle aree civili e degli ospedali come rifugi e scudi umani da parte di organizzazioni terroristiche”. Il ministro della Sanità palestinese, Mai Alkaila, ha descritto l’operazione come un crimine di guerra. Fonti ospedaliere hanno detto a Reuters che uno degli uomini, Basel Ghazawi, era rimasto paralizzato dopo essersi ferito con una scheggia durante uno scontro con le forze israeliane a ottobre ed era in sedia a rotelle.

Ore 13.40 – Ita, i voli per Tel Aviv riprenderanno a marzo – Ita ha annunciato che riprenderà i voli tra Roma e Tel Aviv a partire dal 1 marzo. In una nota, la compagnia italiana ha spiegato che si inizierà con tre voli andata e ritorno a settimana, che potrebbero aumentare quest’estate “secondo l’evoluzione dello scenario geopolitico”. “La ripresa dei voli tra Tel Aviv e Roma è stato possibile anche grazie alla collaborazione con le autorità italiane e israeliane ed è strategicamente importante per Ita Airways”, ha detto la compagnia aerea.

Ore 13.10 – Blinken: “Le accuse contro Unrwa sono altamente credibili” – Le prove fornite da Israele contro alcuni dipendenti dell’Unrwa, accusati di coinvolgimento nell’attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre, sono “altamente credibili”. Lo ha affermato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, precisando di “non aver avuto la possibilità di indagare”. Il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che l’agenzia Onu per i palestinesi svolge un ruolo “indispensabile” nel fornire assistenza ai civili nella Striscia di Gaza e che “nessun altro può svolgerlo, certamente non nel breve termine”. Da qui, il bisogno “imperativo” per l’Unrwa di svolgere un’indagine immediata e di affrontare le accuse “nel modo più approfondito possibile”.

Ore 12.40 – Tajani: “Il governo è impegnato a de-escalation in Medio Oriente” – “L’attenzione del governo è massima e mira ad una de-escalation e al raggiungimento di una pace che garantisca la sicurezza dello stato di Israele e che dia al popolo palestinese la speranza di avere in futuro uno stato indipendente riconosciuto da tutti”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani partecipando all’assemblea pubblica di Confindustria Assafrica & Mediterraneo dal titolo “Africa e Medio Oriente. Trasformazioni e traiettorie in un nuovo contesto globale”. Tajani ha sostenuto che uno stato palestinese riconosciuto è “il presupposto indispensabile affinché l’intera regione possa crescere in un contesto di sicurezza e stabilità”.

Ore 12.30 – Ben-Gvir: “Intesa con Hamas irresponsabile, il governo si spaccherebbe”L’accordo con Hamas è “irresponsabile” e significherebbe “la spaccatura del governo”. Lo ha scritto su X il ministro della Sicurezza nazionale, e leader dell’estrema destra, Itamar Ben-Gvir, commentando una possibile intesa con la fazione islamica secondo i negoziati avviati a Parigi.

Ore 12.20 – Haaretz: “Blinken sarà in Israele da sabato” – Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, sarà in Israele a partire da sabato per una visita di due giorni. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz, citando fonti di Gerusalemme. Se la visita fosse confermata si tratterebbe della quinta missione per Blinken nella regione dallo scorso 7 ottobre.

Ore 12.15 – Unrwa, anche la Nuova Zelanda sospende i finanziamenti – Anche la Nuova Zelanda congela i fondi all’Unrwa è il 16esimo paese a farlo dopo che Israele ha accusato 12 dipendenti di coinvolgimento negli attacchi del 7 ottobre.  L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi rischia la paralisi: gli stati che hanno sospeso i pagamenti erano responsabili del 73 percento del bilancio del 2022. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha detto che Tel Aviv punta a rimuovere l’Unrwa dalla Striscia di Gaza dopo la guerra.

Ore 12.00 – Gaza, il bilancio sale a 26.751 vittime e 65.636 feriti – Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che almeno 26.751 persone sono state uccise nel territorio palestinese durante la guerra con Israele. Un comunicato del ministero ha affermato che altre 65.636 persone sono state ferite dal 7 ottobre, quando è scoppiata la guerra. Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 114 palestinesi e 249 sono rimasti feriti.

Ore 11.30 – Mezzaluna rossa: persi contatti con ambulanze inviate per soccorrere bambina di 6 anni – La Mezzaluna rossa palestinese ha detto di aver perso i contatti con una squadra di ambulanze inviata ieri per soccorrere la bimba di 6 anni Hind Rajab nella città di Gaza. Ieri l’organizzazione ha detto che Rajab era intrappolato in un veicolo nel quale tutti gli altri occupanti erano rimasti uccisi. “Per più di tre ore, la squadra della Mezzaluna rossa ha mantenuto la comunicazione con Hind, 6 anni, calmandola nonostante le sue continue richieste di estrarla dal veicolo. È stato stabilito il coordinamento attraverso l’Ufficio di coordinamento e collegamento palestinese con le autorità israeliane per inviare un’ambulanza della Mezzaluna rossa sul posto. Intorno alle 18, le nostre squadre hanno raggiunto la zona dove Hind era intrappolato all’interno del veicolo, che era stato colpito da colpi di arma da fuoco vicino alla stazione di servizio Fares a Gaza. Da allora, abbiamo perso i contatti con la squadra e, al momento, non siamo sicuri che le nostre squadre siano riuscite a raggiungere la ragazza”.

Ore 11.10 – Haniyeh: “Ricevuta proposta di accordo. Priorità è fermare l’aggressione” – Hamas ha ricevuto la proposta dei mediatori a Parigi e ha confermato che la studierà fornendo la sua riposta “sulla base che la priorità è fermare l’aggressione, del brutale attacco a Gaza e il completo ritiro delle forze di occupazione dalla Striscia”. Questo il commento del capo di Hamas Ismail Haniyeh diffuso su Telegram che tuttavia si è detto disponibile a “discutere qualsiasi iniziativa o idea seria e pratica, a condizione che porti ad una cessazione completa dell’aggressione”.

Ore 10.40 – Jenin, telecamere riprendono blitz nell’ospedale – Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha rilanciato sui social media una clip del filmato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso dell’ospedale Ibn Sina di Jenin, dove tre palestinesi sono stati uccisi in un’operazione dell’unità sotto copertura della polizia di frontiera. Ben-Gvir si è congratulato con le forze che hanno effettuato il raid, aggiungendo: “Facciamo sapere a tutti i nostri nemici che le nostre forze opereranno ovunque e con tutti i mezzi per proteggere i nostri cittadini e lo stato di Israele”. In un comunicato, l’esercito israeliano ha identificato gli uomini uccisi come Mohammed Jalamneh, Mohammed Ghazawi e suo fratello Basel Ghazawi, accusandoli di terrorismo. Hamas ha affermato che i “crimini di Israele non rimarranno senza risposta” e che i suoi combattenti “non saranno intimiditi dagli omicidi o indeboliti dai crimini del nemico codardo”.

Ore 10.20 – Iran: “La vita politica di Netanyahu sta finendo” – “Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta vivendo gli ultimi giorni della sua criminale vita politica”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian in un post sul suo account X. “La Casa Bianca, in quanto sostenitrice del regime israeliano nella guerra di Gaza, è ben consapevole che la fine della guerra e del genocidio a Gaza e la risoluzione dell’attuale crisi nella regione richiedono una soluzione politica”, ha aggiunto.

Ore 10.00 – Hamas promette vendetta per il blitz all’ospedale di Jenin – Hamas promette vendetta per l’uccisione di due membri di questa formazione e di uno della Jihad islamica mentre erano ricoverati nell’ospedale di Jenin, da parte di Israele. “Affermiamo che i crimini del nemico non rimarranno senza risposta”, ha dichiarato in una nota il gruppo che considera “l’esecuzione da parte dell’occupazione di 3 cittadini mediante fucilazione all’interno di un ospedale, di cui uno su un letto di malato, un vero e proprio crimine di guerra” e sottolinea che “la resistenza non sarà intimidita dagli omicidi o scoraggiata dalle i crimini del nemico codardo”.

Ore 9.30 – Borrell: “Finanziamenti Ue all’Unrwa non sono stati sospesi. Il suo ruolo è fondamentale in questo momento” – “Gli impegni di finanziamento in corso da parte dell’Ue sono stati rispettati e i finanziamenti non sono stati sospesi”. Lo scrive in una nota l’ufficio dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. “Il ruolo dell’Unrwa è vitale nelle attuali circostanze a Gaza”, si legge nella dichiarazione. “Due milioni di persone hanno un disperato bisogno degli aiuti forniti dall’Unrwa e da altre agenzie delle Nazioni Unite”. Borrell ha accolto con favore “le misure rapide e decisive adottate dall’organizzazione “alla luce di “accuse molto gravi contro un certo numero di membri del personale dell’Unrwa”, e ha affermato che “l’Ue determinerà le prossime decisioni sui finanziamenti alla luce dell’esito delle indagini”. L’Unione europea è uno dei maggiori donatori dell’Unrwa, fornendo circa un decimo dei finanziamenti dell’agenzia delle Nazioni Unite secondo i dati del 2022.

Ore 9.00 – Decine di persone uccise in bombardamenti a Rafah e Khan Yunis – Decine di persone sono rimaste uccise o ferite nelle ultime ore in bombardamenti delle forze israeliane nelle zone centrali e meridionali della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui ci sono stati “intensi raid” a Rafah, nel sud della Striscia, contro almeno un’abitazione nel quartiere di El Geneina e bombardamenti contro “un obiettivo” nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale dell’enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Colpite anche le zone di Batn al-Sameen e Al-Amal a Khan Yunis, sempre nel sud della Striscia. L’agenzia segnala inoltre un raid contro una moschea nella zona di Khan Yunis e nei pressi dell’ospedale Nasser della città. Sarebbero inoltre almeno 20 le persone uccise in un bombardamento contro un’abitazione nel quartiere di Al-Sabra. Secondo Wafa le vittime sarebbero civili, per lo più donne e bambini.

Ore 8.00 – Guterres (Onu) convoca i principali paesi donatori Unrwa – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha convocato per oggi un incontro con i principali paesi donatori dell’Unrwa, dopo la sospensione temporanea di 15 paesi, fra cui l’Italia, dei finanziamenti all’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi in seguito all’accusa ad almeno 12 dei suoi dipendenti di essere a vario titolo coinvolti negli attacchi di Hamas del 7 ottobre.

Ore 7.30 – Cisgiordania, tre persone uccise dagli israeliani in un ospedale – Tre persone sono state uccise dalle forze israeliane in un ospedale in Cisgiordania. Lo ha dichiarato l’Autorità nazionale palestinese. È successo all’ospedale Avicenna di Jenin. Secondo l’esercito israeliano le persone uccise erano tre “terroristi” che si erano rifugiati all’interno della struttura sanitaria. Secondo Israele “è stata neutralizzata una cellula terroristica”.

Ore 7.00 – Cnn: decine di civili uccisi in un nuovo attacco israeliano – Decine di civili sono rimasti uccisi o feriti nella città di Gaza nel corso di bombardamenti israeliani. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa e rilanciata dalla Cnn. Testimoni hanno detto che “almeno 25 civili sono morti” e altri sono rimasti feriti nell’attacco a una casa monofamiliare nel quartiere di al-Tuffah, a est di Gaza. Numerose persone, secondo il giornalista Khader Zaanoun, sono state ricoverate all’ospedale Al-Shifa. Il reporter ha raccontato alla Cnn che le forze israeliane hanno “invaso” il quartiere di Al-Rimal “da più direzioni” e che l’hanno circondato. “Le ambulanze, ha aggiunto, stanno incontrando le maggiori difficoltà negli spostamenti, dovute ai colpi di artiglieria e all’assedio delle forze israeliane”.

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