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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Netanyahu: “Voglio un accordo sugli ostaggi ma Hamas riduca le pretese”. Usa, Sullivan: “Raggiunta un’intesa di fondo per una tregua” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 25 febbraio

La guerra nella Striscia di Gaza è arrivata al 140esimo giorno e non accenna a fermarsi mentre a Parigi sembra muoversi qualcosa: secondo i media israeliani, i negoziatori hanno raggiunto una bozza di accordo per una tregua nella Striscia di Gaza e lo scambio tra gli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e i detenuti palestinesi. Fonti di Hamas parlano di una sospensione delle ostilità di sei settimane che permetta il rilascio di 200 o 300 detenuti palestinesi e la liberazione di 35-40 ostaggi israeliani. Intanto a Gaza si continua a morire: il bilancio delle vittime supera le 29.600, con oltre 90 morti nelle ultime 24 ore, mentre l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) è stata costretta a sospendere le consegne di aiuti nel nord.

DIRETTA

Ore 17,30 – Il re di Giordania Abdullah II incontra il presidente palestinese Abu Mazen – Il re Abdullah II di Giordania ha incontrato oggi il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale giordana Petra, secondo cui il monarca hashemita ha sottolineato la necessità di raggiungere quanto prima un “cessate il fuoco a Gaza” e di “proteggere le vite dei cittadini innocenti”. “La continuazione della guerra nella Striscia di Gaza durante il Ramadan potrebbe portare ad un’espansione del conflitto”, ha detto il re di Giordania, riferendosi al termine ultimo posto da Israele per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso, pena un’offensiva militare contro Rafah, nel sud del territorio costiero, dove si sono rifugiati 1,5 milioni di profughi. In un comunicato dell’ufficio presidente dell’Anp si legge invece che durante l’incontro Abu Mazen “ha avvertito” il monarca “dell’intenzione di Israele di imporre restrizioni all’ingresso dei fedeli nella moschea di Al-Aqsa durante il mese del Ramadan e ha sottolineato la necessità di impegnarsi a preservare lo status storico e giuridico dei luoghi santi”.

Ore 17,00 – Usa, Consigliere Sullivan: “Raggiunta un’intesa di base per una tregua” – Stati Uniti, Egitto, Qatar e Israele sono giunti a un’intesa sui “contorni fondamentali” di un accordo per un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza che porti anche alla liberazione degli ostaggi israeliani. Lo ha rivelato oggi all’emittente statunitense Cnn il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. L’accordo è ancora in fase di negoziazione, ha precisato il diplomatico, secondo cui ora si terranno dei colloqui indiretti con Hamas mediati da Qatar ed Egitto.

Ore 16,30 – Netanyahu: “Voglio un accordo sugli ostaggi ma Hamas riduca le pretese” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto oggi di “volere un accordo per la liberazione degli ostaggi” rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso e ancora trattenuti contro la loro volontà nella Striscia di Gaza ma ha aggiunto che il gruppo armato palestinese Hamas deve ridurre le pretese e “scendere a condizioni ragionevoli”. “Se Hamas rinuncia alle sue richieste deliranti e le riporta alla realtà, allora ci sarà un accordo”, ha detto il premier in un’intervista concessa oggi al programma Face the Nation trasmesso sull’emittente tv statunitense Cbs. Poi ha aggiunto che oggi incontrerà lo Stato maggiore per rivedere un duplice piano militare che prevede sia l’evacuazione dei civili da Rafah, nel sud della Striscia dove si sono rifugiati 1,5 milioni di profughi, sia un’operazione contro gli ultimi bastioni di Hamas in città. “Se avremo un accordo, ritarderemo un po’ l’azione, ma la porteremo avanti. Se non avremo un accordo, la faremo comunque”, ha detto Netanyahu.

Ore 16,00 – Media: Qatar ospiterà colloqui tra Israele e Hamas in settimana – In settimana il Qatar ospiterà una serie di colloqui tra Hamas e Israele con l’obiettivo di raggiungere un accordo per una tregua nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, che cita in proposito una serie di fonti delle forze delle forze di sicurezza egiziane, secondo cui i rappresentanti di entrambe le parti si recheranno successivamente al Cairo per ulteriori negoziati volti a raggiungere un accordo sui tempi e sui meccanismi per l’attuazione delle intese raggiunte, compresa la liberazione degli ostaggi israeliani e il rilascio dei detenuti palestinesi.

Ore 15,00 – Israele conferma la morte di un soldato rapito il 7 ottobre – L’unità portavoce delle forze armate israeliane (Idf) ha confermato oggi la morte del sergente Oz Daniel, inquadrato nel 77esimo battaglione di Kfar Saba, sequestrato il 7 ottobre scorso durante gli attentati di Hamas e della Jihad Islamica nello Stato ebraico. Sono almeno 134 gli ostaggi in mano ai gruppi terroristici palestinesi della Striscia di Gaza, di cui meno di un centinaio ancora vivi.

Ore 14,00 – Media: “Israele trasferisce aiuti nel nord di Gaza” – Per la prima volta dopo quattro mesi di offensiva militare, Israele ha permesso il trasferimento di alcuni aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente locale Channel 12.

Ore 13,15 – Francia, 26 deputati chiedono al Cio di vietare agli atleti israeliani di partecipare alle Olimpiadi di Parigi con la bandiera dello Stato ebraico – Ventisei deputati francesi, appartenenti a tre partiti di sinistra, hanno inviato una petizione al presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, per chiedere l’imposizione di sanzioni contro Israele in occasione dei prossimi Giochi Olimpici di Parigi a causa dei “crimini di guerra” compiuti dallo Stato ebraico “a Gaza”. “Non permettete agli atleti israeliani di partecipare alle Olimpiadi con la loro bandiera e con il loro inno nazionale”, è l’appello dei deputati francesi, che si richiamano a una misura simile adottata contro gli atleti russi e bielorussi all’indomani dell’invasione dell’Ucraina.

Ore 11,45 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 29.692 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 29.692 morti. Secondo i nuovi dati diffuso dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 69.879 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 86 persone.

Ore 11,30 – Palestina, media: Abu Mazen nominerà un governo tecnico – Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen) potrebbe presto nominare un governo tecnico. Lo rende noto l’emittente Sky News Arabia, che cita fonti interne all’Anp, secondo cui l’attuale premier Mohammed Shtayyeh potrebbe dimettersi a breve. Il suo successore, secondo l’emittente, dovrebbe essere Muhammad Mustafa, attuale presidente del Palestine Investment Fund, che dovrebbe presiedere un nuovo esecutivo composto da tecnici, la cui nomina sarebbe attesa entro la fine della prossima settimana. L’indiscrezione sarebbe legata a un accordo raggiunto la settimana scorsa tra il partito Fatah del presidente Abu Mazen e Hamas per la formazione di un governo tecnico che si occupi della ricostruzione della Striscia di Gaza e sia responsabile della sicurezza nel territorio costiero palestinese, tuttora sotto attacco da parte di Israele dopo i brutali attentati del 7 ottobre scorso.

Ore 10,30 – Siria, ong: “Uccisi due membri di Hezbollah in un raid di Israele al confine con il Libano” – Due membri del gruppo armato sciita libanese Hezbollah sono rimasti uccisi in un raid compiuto da Israele al confine con il Libano. A rivelarlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui l’attacco avvenuto questa mattina ha preso di mira un camion civile in un’area di confine tra i governatorati siriani di Homs e di Damasco, non lontano dalla frontiera con il Libano.

Ore 10,00 – Media: Israele ha inviato una delegazione in Qatar per liberare gli ostaggi – Il governo israeliano ha approvato l’invio di una delegazione in Qatar per ulteriori colloqui su un potenziale accordo con Hamas per la liberazione degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso. È quanto riporta il portale statunitense Axios, che cita in proposito fonti israeliane, secondo cui la delegazione avrà “un mandato limitato” e i colloqui si concentreranno sugli aspetti tecnici di una potenziale intesa.

Ore 9,00 – Mar Rosso, Houthi annunciano attacco a una petroliera Usa – I ribelli sciiti filo-iraniani Houthi hanno “preso di mira, con diversi missili, la petroliera americana Torm Thor nel Golfo di Aden”. Lo riporta l’emittente yemenita al-Masirah, vicina al movimento Ansarullah (il braccio politico dei ribelli), che cita il portavoce militare del gruppo armato Yahya Sarea. “Alcune navi da guerra americane nel Mar Rosso sono state prese di mira con diversi droni”, ha aggiunto Sarea. Secondo il Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti (CENTCOM), il cacciatorpediniere Uss Mason ha abbattuto un missile balistico antinave lanciato dagli Houthi nel Golfo di Aden e che probabilmente aveva come obiettivo proprio la petroliera Torm Thor. Ieri, il Pentagono aveva fatto sapere che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna avevano colpito 18 obiettivi Houthi in otto diverse località dello Yemen nell’ambito dell’operazione Prosperity Guardian, sostenuta da Canada, Australia, Bahrein, Danimarca, Paesi Bassi e Nuova Zelanda. “Gli Stati Uniti non esiteranno ad agire, se necessario, per difendere le vite umane e il libero commercio”, ha detto ieri il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin.

Ore 8,00 – Israele: Idf, sale a 240 il bilancio delle vittime militari a Gaza – Almeno 240 soldati israeliani sono rimasti uccisi a Gaza dall’inizio delle operazioni di terra nella Striscia. Lo riferiscono le forze armate israeliane dopo l’annuncio della morte di altri due militari in servizio nel territorio costiero palestinese, un sergente di 21 anni morto nel sud e un maggiore ucciso nel nord della Striscia.

Ore 7,00 – Israele, Netanyahu: “Al lavoro per un accordo che porti alla liberazione degli ostaggi” – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è al lavoro “per per ottenere un altro accordo per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l’eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah”. L’annuncio del premier è arrivato ieri in serata sulla piattaforma social X (ex Twitter). “Per questo motivo ho inviato una delegazione a Parigi”, ha aggiunto Netanyahu. “All’inizio della settimana convocherò il gabinetto per approvare i piani operativi d’azione a Rafah, compresa l’evacuazione della popolazione civile. Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all’eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra”.

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