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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Onu: in corso esodo di sfollati palestinesi da Rafah verso il centro della Striscia di Gaza | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 17 febbraio

Ancora preoccupazione a livello internazionale per l’offensiva che Israele sta per lanciare a Rafah, dove sono accorsi 1,4 milioni di profughi dal resto della Striscia di Gaza. Secondo il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “sarebbe devastante per i civili”. Intanto l’Egitto prepara un recinto per gli sfollati in caso di esodo. A Khan Yunis, l’esercito israeliano almeno 5 pazienti sono morti nell’ospedale Nasser, dove le forze israeliane hanno fatto irruzione negli scorsi giorni. Dalla commissione europea è arrivata una “ferma condanna” al blitz, che secondo l’esercito israeliano ha portato all’arresto di 20 miliziani. Dal 7 ottobre sono stati uccisi quasi 29mila palestinesi nella Striscia. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, sabato 17 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 16,05 – Il G7 avverte, “conseguenze devastanti se Israele attacca Rafah” – I ministri degli Esteri del G7 hanno “chiesto un’azione urgente per affrontare la catastrofica crisi umanitaria a Gaza, in particolare la difficile situazione di 1,5 milioni di civili che si rifugiano a Rafah, ed hanno espresso profonda preoccupazione per le conseguenze potenzialmente devastanti sulla popolazione civile di un’ulteriore operazione militare su vasta scala da parte di Israele in quella zona”. Lo si legge nella dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della riunione G7 Esteri a Monaco.

Ore 15,25 – Blinken: “Opportunità per Israele, praticamente tutti i Paesi arabi ora vogliono integrarlo nella regione” – “Nei prossimi mesi Israele ha davanti a sé un’opportunità straordinaria”. È quanto ha sostenuto il segretario di Stato americano Antony Blinken, parlando a Monaco. “Praticamente tutti i Paesi arabi ora vogliono integrare Israele nella regione, normalizzare le relazioni se non l’hanno già fatto, fornire garanzie di sicurezza e impegni in modo che Israele possa sentirsi più sicuro e protetto”, ha spiegato il capo della diplomazia di Washington. Che poi ha aggiunto: “Allo stesso tempo, sono in corso sforzi sinceri, guidati dai Paesi arabi, per riformare, rivitalizzare l’Autorità palestinese in modo che possa essere più efficace nel rappresentare gli interessi del popolo palestinese e possa essere un partner migliore per Israele in futuro”.

Ore 13,10 – La Cina: “Serve cessate il fuoco, fermare il disastro umanitario” – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, intervenendo alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha affermato che occorre un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e che non si può permettere che questo “disastro umanitario” continui. “La posizione della Cina è chiara”, serve in primo luogo un “cessate il fuoco immediato”, bisogna poi “assicurarsi che i corridoi umanitari non vengano ostacolati” e bisogna “organizzare al più presto una conferenza di pace internazionale per rilanciare la soluzione dei due Stati”. “Non possiamo permettere che questo disastro umanitario continui”, ha detto Wang. “Generazioni di palestinesi sono state sfollate e non possono tornare alle loro case”, questa “è l’ingiustizia che dura da più a lungo nel nostro mondo”, ha affermato il capo della diplomazia cinese.

Ore 11,55 – Hamas: “Accordo solo con fine guerra e ritiro esercito” – Hamas ai fini di un eventuale accordo per il cessate il fuoco non accetterà “niente altro che una completa fine dell’aggressione, il ritiro dell’esercito d’occupazione da Gaza e la rimozione dell’ingiusto blocco della Striscia”. Lo ha detto il leader di Hamas Ismail Haniyeh su Telegram accusando Israele per la mancanza di progressi nei negoziati su una possibile intesa. Haniyeh ha insistito anche su un altro: quello della liberazione “dei prigionieri palestinesi che scontano pene di lunga durata”. Richieste che Israele ha già respinto in passato come “irricevibili”.

Ore 9,30 – Israele: nella notte bombardata la Siria in risposta al lancio di razzi – Nella notte l’artiglieria israeliana ha bombardato siti in Siria, in risposta a razzi lanciati verso le alture di Golan. Lo hanno riferito le forze armate israeliane, aggiungendo che raid aerei hanno anche colpito un deposito di munizioni dell’esercito siriano nella zona di Mahajjah.

Ore 9 – Israele: “All’ospedale al Nasser arrestati 100 sospetti terroristi” – Truppe israeliane continuano ad operare nell’ospedale Nasser di Kahn Yunis – nel sud della Striscia – dove hanno “arrestato circa 100 sospettati di attività terroristica”. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui l’operazione “si basa su informazioni dell’intelligence in base alle quali Hamas conduce la sua attività di terrore all’interno dell’ospedale stesso”. Attorno alla zona dell’ospedale, inoltre, sono stati “uccisi terroristi”. Le operazioni continuano anche nel resto della città e nel centro della Striscia.

Ore 8,30 – Wall Street Journal: “Usa prevedono un nuovo invio di armi ad Israele” – L’amministrazione Usa prevede di inviare armi ad Israele per un importo stimato di decine di milioni di dollari, nonostante gli stessi Usa spingano per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza. Lo hanno riferito fonti americane citate dal Wall Street Journal, secondo cui la fornitura comprende circa un migliaio di bombe MK.82, sistemi KMU-572 per la precisione delle bombe stesse ed altro. Il piano, hanno spiegato le fonti, è tuttavia ancora in fase di revisione interna e potrebbe cambiare prima di essere inviato in Commissione al Congresso per la definitiva approvazione.

Ore 8 – Mar Rosso, gli Houti rivendicano attacco contro una petroliera britannica – Gli Houti hanno rivendicato l’attacco missilistico contro la petroliera britannica Pollux nel Mar Rosso. La nave battente bandiera panamense, che trasportava greggio diretto in India, è stata colpita ieri a babordo da un missile lanciato dallo Yemen. Secondo le agenzie di sicurezza marittima britanniche Ukmto e Ambrey, è stata colpita a 133 km a nord-ovest del porto di Mokha, al largo dello Yemen. “La nave ha subito lievi danni, l’equipaggio è stato segnalato sano e salvo”.

Ore 4,50 – Onu, in corso esodo di sfollati da Rafah verso il centro della Striscia di Gaza – I palestinesi in fuga dalla città di Rafah, nel sud di Gaza, si stanno spostando da quella regione verso le aree centrali intorno a Deir al-Balah. Lo affermano funzionari delle Nazioni Unite citate dal Times of Israel. Secondo il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric “a Rafah, le condizioni umanitarie sono diventate sempre più gravi, con continue segnalazioni di persone che fermano i camion degli aiuti”. In tutta Gaza, Dujarric afferma che la consegna degli aiuti è ostacolata dalle frequenti chiusure delle frontiere, dalle restrizioni sull’importazione di merci, dai danni alle infrastrutture critiche e dalla situazione della sicurezza.

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