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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Wall Street Journal: “Israele pianifica un’azione militare al confine tra Gaza e l’Egitto”. Nasrallah: “Non temiamo guerra” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 14 gennaio

Tensione in tutto il Medio Oriente con gli Usa che hanno colpito nuovi obiettivi degli Houti in Yemen. Mentre il segretario generale dell’Onu Guterres ha invitato tutte le parti a evitare un’escalation, gli Houti hanno promesso una risposta “forte” ed “efficace”. Intanto, continuano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza: secondo Hamas, dall’inizio della guerra, sono morti oltre 23mila palestinesi. Secondo il Wall Strett Journal, intanto, Israele avrebbe informato il Cairo che starebbe programmando il lancio di un’operazione militare per prendere il controllo della frontiera tra Gaza e l’Egitto stesso. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, domenica 14 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 17,00 – Axios: “Biden ha perso la pazienza con Netanyahu” – Il presidente Joe Biden è “frustrato” con Benjamin Netanyahu e “sta perdendo la pazienza”. Lo ha riferito, citando fonti americane, Axios secondo cui Netanyahu “avrebbe rigettato gran parte delle richieste dell’amministrazione Usa” sulla guerra a Gaza. Il sito israeliano Ynet, citando sempre Axios, ha aggiunto che Netanyahu “sta trascinando la guerra per motivi politici e personali” e che il rilascio dei rapiti “non sia la sua priorità”. Le accuse sono state respinte dall’ufficio del premier secondo cui, citato sempre da Ynet, Netanyahu “lavora in ogni modo al rilascio dei rapiti il ;;più rapidamente possibile”.

Ore 15,00 – Nasrallah: “Non temiamo guerra con Israele” – “Non abbiamo paura di andare in guerra con Israele”: lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta. “Sono gli israeliani che hanno paura di farci la guerra. Noi siamo sempre pronti”, ha aggiunto. “Le minacce del nemico non servono, non sono servite a nulla durante questi primi 100 giorni e non serviranno mai”.

Ore 14,00 – Cina ed Egitto: “Garantire la navigazione nel Mar Rosso” – Garantire la sicurezza di navigazione nel Mar Rosso è la priorità indicata da Cina ed Egitto in una dichiarazione congiunta diffusa nel giorno della visita al Cairo del ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi. I due Paesi hanno espresso preoccupazione per l’allargamento del conflitto nella regione, sottolineando l’importanza di unire gli sforzi per fermare la guerra tra Israele e Hamas a Gaza. La dichiarazione di Cina ed Egitto segue le due ondate di raid guidati dagli Stati Uniti nello Yemen in risposta agli attacchi degli Houthi contro le navi commerciali nel Mar Rosso.

Ore 13,00 – Tajani: “Israele ha diBanca d’Israele: “La guerra ci costerà 51 miliardi di dollari” – La Banca d’Israele stima che lo Stato ebraico spenderà circa 210 miliardi di shekel (51 miliardi di euro) per la guerra nel triennio 2023-2025. Lo ha riferito l’emittente Channel 12 in un rapporto che esamina l’impatto della guerra a Gaza sull’economia israeliana. Sempre secondo il dossier, dall’inizio della guerra, il 7 ottobre, Israele ha investito 24,7 miliardi di shekel (sei miliardi di euro) di fondi statali in vari aspetti dello sforzo bellico, compresi i costi di difesa lungo i confini e le spese per gli oltre 100mila evacuati dal nord e dal sud del Paese.

Ore 12,00 – Tajani: “Israele ha diritto a difendersi, ma risparmi i civili” – La posizione di Israele, di autodifesa è giusta e legittima. È ovvio che non c’è nessun genocidio”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani parlando a Reggio Calabria a margine del congresso provinciale di Forza Italia. “Però l’appello che noi lanciamo ad Israele – ha aggiunto – è quello di risparmiare la popolazione civile che noi stiamo aiutando in diverse maniere con la presenza della nave ospedale ‘Vulcano’ della Marina Militare dove sono accolti i feriti palestinesi”.

Ore 11,00 – Il presidente iraniano Raisi: “Il regime sionista e i suoi sostenitori sono stati sconfitti” – “Il regime sionista e i suoi sostenitori sono stati sconfitti”. Lo ha dichiarato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, in un discorso pronunciato a 100 giorni dalla strage di Hamas del 7 ottobre cui è seguita la guerra israeliana a Gaza. Intervenendo a un evento che cita il nome dell’operazione di Hamas nello Stato ebraico ed intitolato “Il Diluvio di Al-Aqsa e il risveglio della coscienza umana”, il presidente iraniano ha attribuito all’Iran il merito di aver reso la questione palestinese “la questione più importante nel mondo islamico” e ha lodato la Repubblica islamica per aver guidato la lotta contro Israele. “La resistenza della nazione iraniana ha dato i suoi frutti”, ha detto, precisando che “i palestinesi, di propria iniziativa, sono passati da una guerra con pietre a una guerra con missili e droni”.

Ore 10,00 – Israele si ferma per 100 minuti nel centesimo giorno dal rapimento degli ostaggi – Israele si ferma per 100 minuti, nel giorno in cui si compiono i 100 giorni della prigionia degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza. Alle 11:00 è cominciato uno sciopero di 100 minuti in solidarietà con i rapiti, sciopero a cui hanno aderito 150 aziende; e si sono fermate anche le lezioni nelle università. Intanto prosegue a Tel Aviv, nella Piazza degli Ostaggi, la manifestazione di solidarietà con i rapiti, a cui ieri erano presenti almeno 120mila persone (dati forniti dagli organizzatori).

Ore 9,00 – La ministra tedesca Baerbock: “Non ci arrenderemo fino al ritorno a casa degli ostaggi” – “Non ci arrenderemo, non smetteremo di lavorare finché tutti gli ostaggi di Hamas non saranno tornati a casa”. Lo ha affermato sul social X la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, in un messaggio scritto 100 giorni dopo la strage di Hamas del 7 ottobre e l’inizio della guerra israeliana a Gaza. “Da 100 giorni mancano all’appello in Israele bambini, genitori, fratelli, sorelle e amici. Cento giorni di incertezza, disperazione, dolore e speranza”, ha aggiunto.

Ore 7,00 – Il bilancio delle vittime al centesimo giorno di guerra – Centesimo giorno di guerra, lo spaventoso bilancio delle vittime: 23.843 palestinesi uccisi a Gaza, 347 in Cisgiordania; più di 1.200 persone uccise in Israele, tra le quali 790 civili (dati forniti dal ministero della Sanità palestinese e da fonti ufficiali israeliane).

Ore 6,00 – Media: Gallant lascia riunione dopo diverbio con Netanyahu – Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, è uscito in maniera burrascosa da una riunione del gabinetto di guerra presso la base militare di Kirya a Tel Aviv dopo aver avuto una discussione con il primo ministro Benyamin Netanyahu. Lo riferisce il Times of Israel citando un resoconto privo di fonti, ampiamente riportato dai media ebraici, secondo cui Gallant era contrariato per il fatto che al suo capo dello staff non fosse stato permesso di partecipare alla riunione sulla base del fatto che gli assistenti non erano ammessi, anche se Netanyahu aveva diversi assistenti presenti. “Smettetela di intralciare il mio lavoro”, avrebbe detto Gallant a Netanyahu e al consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi prima di andarsene adirato, sempre secondo quanto riferisce il Times of Israel.

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