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Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Netanyahu prepara l’offensiva di terra su Rafah, superate le 28mila vittime nella Striscia. L’Iran: “Non vogliamo che il conflitto si allarghi” | DIRETTA

Immagine di copertina
Rafah, bambini in fila per un pasto. Credit: AGF

Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 10 febbraio

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato all’apparato di difesa di preparare i piani per evacuare i civili dall’area di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in vista della nuova offensiva militare contro Hamas. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha definito “esagerata” la risposta di Israele agli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza “è ora stipata a Rafah senza nessun posto dove andare”, avvertendo che gli sfollati “non hanno casa” e “nessuna speranza”. E cresce la preoccupazione dell’Egitto per una possibile ondata di rifugiati palestinesi. Un funzionario di Hamas ha osservato che le recenti discussioni sul cessate il fuoco sono state “positive e buone” e anche il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, ha detto che vede ancora “spazio per raggiungere un accordo”. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, sabato 10 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

S&D
DIRETTA

Ore 17.20 – Il ministro degli Esteri dell’Iran: “Non vogliamo che la guerra si allarghi” – Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha dichiarato in una conferenza stampa a Beirut, insieme al suo omologo libanese Abdallah Bou Habib, che l’Iran non ha mai cercato la guerra nella regione. “L’Iran e il Libano confermano che la guerra non è la soluzione e che non abbiamo mai cercato di espanderla”, ha detto Amir-Abdollahian. Il ministro ha però avvertito che qualsiasi attacco diffuso da parte di Israele al Libano sarebbe “l’ultimo giorno” del primo ministro israeliano Netanyahu.

Ore 15.20 – Raid israeliano su Rafah: ucciso capo intelligence Hamas – Tre esponenti di vertice di Hamas sono rimasti uccisi in seguito a un attacco al loro veicolo nel quartiere di Tel al-Sultan, a ovest di Rafah. Lo riferiscono i media israeliani. Tra le vittime c’è il capo dell’intelligence della polizia di Hamas Ahmed al-Yaakobi.

Ore 14.10 – Superate le 28mila vittime nella Striscia – Il Ministero della Sanità di Gaza afferma che il numero dei palestinesi rimasti uccisi nell’offensiva di Israele dal 7 ottobre è salito a 28.064, con altri 67.611 feriti. “L’occupazione israeliana ha commesso 16 massacri contro famiglie nella Striscia di Gaza, uccidendo 117 persone e ferendone 152 nelle ultime 24 ore”, ha affermato il Ministero. Altre migliaia sono disperse e presumibilmente morte, intrappolate sotto le macerie o con i loro corpi sparsi per le strade.

Ore 11.30 – Il sindaco di Rafah: “Sarà un bagno di sangue. Fermatevi” – Ahmed al-Sufi, sindaco di Rafah, ha detto ad Al Jazeera che “qualsiasi azione militare nella città, affollata da più di 1,4 milioni di palestinesi, porterà ad un massacro e ad un bagno di sangue”. “Facciamo appello alla comunità internazionale e a ogni coscienza viva affinché fermi il genocidio contro il popolo palestinese”, ha affermato al-Sufi.

Ore 10.50 – Raid israeliani su Rafah: almeno 28 palestinesi morti – Almeno 28 palestinesi sono morti a Rafah a causa dei radi aerei di Israele. Lo riferisce Al Jazeera, secondo cui tra le vittime ci sono dieci bambini, uno dei quali era un neonato di tre mesi. Intanto, secondo i media israeliani le sirene d’allarme stanno suonando nel nord dello Stato ebraico, lungo il confine con il Libano libanese. Ieri il gruppo libanese Hezbollah aveva lanciato una raffica di razzi verso il nord di Israele.

Ore 09.40 – Moody’s taglia il rating di Israele: è la prima volta nella storia – Nella serata di ieri l’agenzia Moody’s ha tagliato il rating di Israele da A1 ad A2  con outlook negativo. È la prima volta nella storia di Israele che il rating del Paese viene abbassato. Il downgrade è legato alla guerra in corso: “Anche se i combattimenti a Gaza potrebbero diminuire in intensità, non c’è al momento nessun accordo per mettere fine in modo durevole alle ostilità e nessun accordo su un piano di più lungo termine che possa ripristinare ed eventualmente rafforzare la sicurezza in Israele. Questo contesto di sicurezza indebolito implica rischi sociali più alti”, mette in evidenza Moody’s.  Oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in una nota: “L’economia israeliana è solida. Il declassamento non è legato all’economia, è interamente dovuto al fatto che siamo in guerra. Il rating risalirà non appena vinceremo la guerra”.

Ore 08.45 – Cecchini israeliani sparano su ospedale nel Sud di Gaza: almeno 21 morti – I cecchini israeliani hanno ucciso almeno 21 palestinesi aprendo il fuoco sui civili sfollati che cercavano di raggiungere l’ospedale Nasser a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera, secondo cui i cecchini hanno circondato la struttura a sparano “a ogni oggetto in movimento”. “L’area intorno all’ospedale è molto pericolosa e si è trasformata in una zona di combattimento”, spiega il corrispondente dell’emittente araba Hani Mahmoud, sottolineando che l’ospedale è l’unico posto a Khan Younis in cui è rimasta acqua.

Ore 08.00 – Msf: “L’offensiva su Rafah sarebbe catastrofica” – “Chiediamo al governo israeliano di fermare immediatamente l’offensiva su Rafah. Sarebbe catastrofica, non deve proseguire. Lanciamo un appello alla comunità internazionale affinché vengano intraprese azioni concrete per ottenere un cessate il fuoco completo e duraturo”. Lo ha scritto sul social X l’ong Medici Senza Frontiere. “Assistiamo a un massacro. Nessun luogo a Gaza è sicuro e i ripetuti spostamenti forzati hanno spinto le persone a Rafah, dove sono intrappolate in un piccolo fazzoletto di terra senza avere alternative. Ora è diventato quasi impossibile lavorare a Gaza, tutti i nostri tentativi di fornire cure salvavita sono stati ridimensionati a causa del modo di condurre la guerra da parte di Israele”.

Ore 07.30 – L’Onu contro Israele: “Dove dovrebbero andare i palestinesi?” – Il capo umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha sottolineato la difficile situazione dei palestinesi intrappolati a Rafah, dove ci sono 1,4 milioni di sfollati, con Israele pronto a lanciare una nuova offensiva. “Sofferenza impensabile. Sono in movimento da mesi, sfidando bombe, malattie e fame. Dove dovrebbero andare? Come dovrebbero stare al sicuro?”, ha detto.

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