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Home » Esteri

Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Media: Gli Usa pronti a colpire obiettivi iraniani in Siria e Iraq. Hamas: “Studiamo proposta di accordo, nessuna risposta per ora”. Biden sanziona 4 coloni israeliani che hanno commesso violenze in Cisgiordania. Le critiche di Netanyahu: “Mossa insolita” | DIRETTA

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Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 1 febbraio

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha definito l’Unrwa “la spina dorsale di tutta la risposta umanitaria a Gaza”. Diversi Paesi, tra cui l’Italia, hanno sospeso i fondi all’agenzia per i palestinesi a causa delle accuse di coinvolgimento nell’attacco di Hamas rivolte ad alcuni suoi dipendenti da Israele. “Ieri ho incontrato i donatori per ascoltare le loro preoccupazioni e per delineare i passi che stiamo adottando per affrontarle”, ha fatto sapere Guterres. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, giovedì 1 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

DIRETTA

Ore 20,30 – Hamas: “Non c’è ancora nessun accordo sugli ostaggi” – Per il momento non c’è ancora alcun accordo tra Hamas e Israele per la liberazione degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso, nonostante le notizie arrivate dal Qatar sui progressi raggiunti nei colloqui tra le parti. Lo ha annunciato in serata un alto funzionario del gruppo terroristico palestinese in Libano, Osama Hamdan. “Non c’è alcun accordo in questo momento, siamo ancora nelle fasi iniziali e non possiamo ancora parlare di un accordo”, ha detto Hamdan al quotidiano Al Araby. “Sono stati fatti diversi tentativi per raggiungere un accordo, che sono sempre stati sventati dalle forze di occupazione”. Un altro esponente del gruppo terroristico palestinese ha confermato all’agenzia di stampa Reuters le dichiarazioni di Hamdan: “Non possiamo dire che lo stato attuale dei negoziati sia a zero e allo stesso tempo non possiamo dire di aver raggiunto un accordo”. Hamas ha comunque ricevuto la proposta mediata da Egitto e Qatar: “Non abbiamo dato risposta a nessuna delle parti”, ha detto il funzionario del gruppo a Reuters. “È ancora allo studio”.

Ore 19,45 – Tregua, Qatar: “prima risposta positiva” da Hamas – Hamas ha dato una “prima risposta positiva” alla proposta di tregua nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi israeliani ancora sotto sequestro da parte del gruppo terroristico palestinese. La notizia è stata confermata oggi in conferenza stampa dal portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari. “L’incontro di Parigi ha permesso di consolidare le proposte”, ha detto il funzionario riferendosi al vertice tenuto lo scorso fine settimana in Francia tra i rappresentanti di Usa, Israele, Qatar ed Egitto. “Questa proposta è stata approvata da parte israeliana e ora abbiamo una prima conferma positiva da parte di Hamas”.

Ore 19,30 – Turchia, sequestratore di Gebze si fa ritrarre con la kefiah – L’uomo che ha fatto irruzione nella fabbrica del gruppo statunitense Procter & Gamble (P&G) a Gebze, a circa 60 chilometri a sud-est di Istanbul, in Turchia, dove ha preso 7 ostaggi, si è fatto ritrarre in una foto pubblicata dai media turchi. “Le porte si apriranno per Gaza: o preghiera o morte”, si legge sul muro alle sue spalle dove campeggiano una bandiera turca e una palestinese. Come si vede nell’immagine, l’uomo, un operaio che lavorava nell’impianto fino a pochi giorni fa, indossa una kefiah ed è armato di una pistola. La situazione è ancora in stallo e le autorità sono sul posto ma, secondo i media turchi, gli ostaggi non sono feriti.

Ore 19,15 – Israele, Netanyahu definisce “insolite” le sanzioni Usa – L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito “insolita” la decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni contro quattro coloni israeliani responsabili delle violenze contro i palestinesi in Cisgiordania. “La grande maggioranza dei coloni in Cisgiordania rispetta la legge e molti di loro negli ultimi giorni stanno combattendo per difendere Israele”, si legge in una nota pubblicata dall’ufficio del primo ministro israeliano. “Israele agisce contro i criminali ovunque, quindi non c’è bisogno di prendere provvedimenti in materia”.

Ore 19,00 – Usa, Biden sanziona 4 coloni israeliani che hanno commesso violenze in Cisgiordania – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha imposto sanzioni contro quattro coloni israeliani accusati di aver commesso violenze contro i palestinesi in Cisgiordania con un ordine esecutivo che, in futuro, consentirà di sanzionare persino “i leader o i funzionari di enti, anche governativi” responsabili di atti violenti, minacce, distruzioni o espropri di proprietà nei Territori occupati.

Ore 18,00 – Turchia: irruzione in un’azienda Usa per protesta contro la guerra a Gaza, 7 ostaggi – Almeno 7 persone sono sotto sequestro in una fabbrica del gruppo statunitense Procter & Gamble (P&G) a Gebze, a circa 60 chilometri a sud-est di Istanbul, in Turchia. L’uomo, presumibilmente armato, che li ha presi in ostaggio afferma di aver agito per protestare contro la guerra in corso a Gaza. Un portavoce del gruppo statunitense ha dichiarato all’agenzia di stampa Afp che la fabbrica è stata evacuata in mattinata. Secondo il quotidiano turco Cumuhuriyet, tra gli ostaggi figurano sei uomini e una donna. Tra loro, tre sarebbero contabili dell’azienda, uno lavora come project manager e gli altri sarebbero operai specializzati. Secondo l’organizzazione indipendente dei lavoratori UMUT-SEN, il sequestratore era stato licenziato dalla fabbrica dieci giorni fa.

Ore 17,00 – Hamas: “Studiamo la proposta di accordo, nessuna risposta per ora” – “Quando tutto sarà pronto e presenteremo la nostra risposta all’accordo, sarà naturale renderlo noto”, ma “finora non c’è stata risposta da parte nostra alla proposta e quindi non c’è accordo”. Lo ha detto ad al Jazeera l’esponente di Hamas in Libano, Osama Hamdan. “La proposta è allo studio”, ha aggiunto, rifiutandosi di commentare i punti dell’accordo.

Ore 16,00 – Media: gli Usa pronti ad attaccare obiettivi iraniani in Siria e Iraq – Gli Stati Uniti hanno approvato dei piani per realizzare una serie di attacchi della durata di diversi giorni contro obiettivi all’interno dell’Iraq e della Siria: gli obiettivi comprendono anche personale e strutture iraniane. Lo riporta Cbs News citando fonti Usa. I piani approvati da Washington sono la risposta Usa agli attacchi di droni e razzi contro le forze statunitensi nella regione, in particolare l’attacco di droni di domenica scorsa che ha ucciso tre soldati americani nella base della Torre 22 in Giordania, vicino al confine siriano.

Ore 15,30 – L’Unicef: “Per 500-700 sfollati a Gaza un solo bagno a disposizione” – “La maggior parte dei nuovi sfollati ha a disposizione solo 1,5/2 litri d’acqua al giorno. Per bere, cucinare e lavarsi. A volte un solo bagno per 500-700 persone”. Lo afferma Jonathan Crickx, Responsabile della Comunicazione dell’Unicef Palestina su X in un video dell’Ufficio regionale Unicef per il Medio Oriente e Nord Africa, sulle terribili condizioni dei bambini a Rafah nella Striscia di Gaza.

Ore 15,00 – Biden: “Gli Usa impegnati per la pace a Gaza. Ora importanti gli aiuti ai civili palestinesi” – Gli Stati Uniti sono impegnati per “la pace” a Gaza. Lo ha detto Joe Biden in occasione del “National Prayer Breakfast” a Capitol Hill sottolineando l’importanza degli aiuti umanitari ai civili palestinesi.

Ore 14,00 – L’Unrwa: rischio chiusura entro fine mese – L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha annunciato che rischia di dover chiudere i battenti “entro la fine di febbraio”, dopo che 13 Paesi, compresi i principali donatori, hanno annunciato la sospensione dei loro finanziamenti. “Se i finanziamenti rimangono sospesi, molto probabilmente dovremo cessare le nostre operazioni entro la fine di febbraio, non solo nella Striscia di Gaza, ma anche in tutta la regione”, ha dichiarato il capo dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, in un comunicato stampa. Secondo l’Onu “spina dorsale” degli aiuti a Gaza, l’Unrwa è accusata da Israele di essere “totalmente infiltrata da Hamas”. Opera anche in Cisgiordania, Libano, Siria e Giordania.

Ore 13,00 – Israele vuole distribuire direttamente gli aiuti a Gaza senza passare dall’Unrwa – Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dato disposizione all’esercito di studiare un piano per distribuire direttamente gli aiuti umanitari a Gaza al posto dell’Unrwa. Lo fatto sapere il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich secondo cui l’Idf provvederebbe alla distribuzione degli aiuti e del cibo ai residenti a Gaza senza passare dall’Unrwa. Secondo i media, si eviterebbe anche che Hamas possa impossessarsi degli aiuti che entrano nella Striscia.

Ore 12,00 – Le autorità di Gaza: i morti palestinesi sono 27.019 – I palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza a partire dal 7 ottobre sono oltre 27.000. Nel più recente bilancio fornito dal ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, sono 27.019 i palestinesi uccisi dall’inizio del conflitto, mentre altri 66.139 sono rimasti feriti. Lo riporta Al Jazeera.

Ore 10,00 – Borrell: importante continuare a sostenere l’Unrwa – Nel Consiglio Europeo straordinario “parleremo anche della situazione nel Medio Oriente e nella Striscia di Gaza. Dirò quanto è importante continuare a sostenere l’Unrwa. L’indagine”, dopo le accuse di Israele sulla presunta collaborazione di dipendenti dell’agenzia Onu con Hamas durante i pogrom del 7 ottobre, “deve essere fatta, ma non possiamo punire collettivamente il popolo palestinese”. Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del summit a Bruxelles. L’agenzia “non può smettere di lavorare, altrimenti centinaia di migliaia di persone moriranno”, conclude.

Ore 9,00 – Tajani: arriveranno altri bambini palestinesi per essere curati in Italia – “Sono già arrivati bambini, altri ne arriveranno nei prossimi giorni con la nave ospedale che ha già curato tanti piccoli palestinesi feriti; è nata una bambina su quella nave e l’hanno chiamata Italia. Siamo per la liberazione degli ostaggi israeliani e per la liberazione del popolo palestinese che non ha nulla a che fare con Hamas”. Lo ha dichiarato Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, ospite questa mattina a ReStart su Rai Tre.

Ore 8,00 – Gli Houti rivendicano di aver colpito un mercantile Usa nel Mar Rosso – I ribelli Houti hanno rivendicato di aver colpito “con diversi missili navali appropriati il mercantile statunitense Koi” nel Mar Rosso. La società di sicurezza marittima Ambrey ha confermato che una nave a sud del porto yemenita di Aden, nello Yemen, ha segnalato un’esplosione a bordo, ma senza aggiungere dettagli. La Koi è una nave portacontainer battente bandiera liberiana gestita dalla Oceonix Services, con sede nel Regno Unito. Gli Houti considerano tutte le navi israeliane, statunitensi e britanniche come obiettivi legittimi a causa della guerra contro Hamas a Gaza e gli attacchi statunitensi e britannici contro le loro infrastrutture in Yemen. Intanto il Centcom americano ha reso noto che nelle scorse ore il cacciatorpediniere Uss Carney “ha abbattuto un missile balistico anti-nave” lanciato dai ribelli e successivamente “tre droni iraniani nelle sue vicinanze”. Inoltre gli Stati Uniti hanno condotto attacchi nello Yemen contro 10 droni e una stazione di controllo a terra appartenenti agli Houthi.

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