Gaza: ecco cosa prevede l’ultima proposta di tregua presentata dagli Usa a Israele e Hamas
L'accordo si articola in 13 punti e prevede 60 giorni di cessate il fuoco, la liberazione di 10 ostaggi israeliani ancora vivi e il rilascio di oltre 1.200 palestinesi. Ma lascia a Israele la libertà di riprendere la guerra in caso di mancata intesa finale
La nuova proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza presentata dall’inviato presidenziale speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, a Israele e Hamas si articola in 13 punti, tutti accettati, secondo la Casa bianca, da Tel Aviv ma non (ancora) dal gruppo terroristico palestinese.
A grandi linee la bozza dell’accordo, come annunciato dallo stesso Witkoff in una conferenza stampa tenuta insieme al presidente Usa Donald Trump, prevede una tregua di 60 giorni; la liberazione, in due fasi, di 10 ostaggi ancora in vita e la consegna dei corpi di 18 sequestrati rimasti uccisi; nuovi negoziati per porre fine alla guerra; una potenziale proroga della tregua in cambio della liberazione di altri ostaggi e la ripresa dell’afflusso degli aiuti umanitari a Gaza. In caso di mancato accordo per la fine del conflitto, Israele però manterrebbe la piena libertà di riprendere le operazioni militari.
“Posso confermare che l’inviato (Steve) Witkoff e il Presidente (Trump, ndr) hanno sottoposto a Hamas una proposta di cessate il fuoco che Israele ha già approvato e sostenuto”, ha spiegato ieri in conferenza stampa da Washington la portavoce della Casa bianca, Karoline Leavitt. “Israele ha sottoscritto questa proposta prima che venisse inviata ad Hamas” con cui “continuano i colloqui”. Tale accordo, aveva invece rimarcato ieri in serata all’agenzia di stampa francese Afp l’esponente del politburo di Hamas Bassem Naim, “non soddisfa nessuna delle richieste del nostro popolo, tra cui la fine della guerra e della carestia” e “significa, in sostanza, la perpetuazione dell’occupazione, la continuazione delle uccisioni e della fame”. Il movimento però, aveva aggiunto, sta ancora valutando come rispondere, sebbene un’indiscrezione pubblicata oggi dalla britannica Bbc preveda un rifiuto della proposta da parte di Hamas.
Cosa prevede la proposta Usa per Gaza
La tregua dovrebbe durare 60 giorni, durante i quali, come si legge nel testo dell’accordo, “il presidente Trump garantisce il rispetto del cessate il fuoco da parte di Israele”. Nella prima giornata di sospensione delle ostilità poi, Hamas dovrebbe liberare cinque ostaggi ancora in vita e consegnare a Israele i corpi di nove sequestrati deceduti in prigionia. Altri cinque ostaggi ancora vivi e nove cadaveri dei rapiti dovrebbero invece essere rimandati nello Stato ebraico nel settimo giorno di tregua. Il tutto senza cerimonie o manifestazioni pubbliche. Simultaneamente, Israele rilascerà in due fasi 125 “ergastolani” e 1.111 detenuti palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre 2023 e consegnerà alle famiglie le spoglie di 180 cittadini di Gaza deceduti.
La proposta statunitense poi, come si legge nel testo, prevede l’invio di aiuti umanitari a Gaza “immediatamente dopo l’accettazione da parte di Hamas dell’accordo di cessate il fuoco”. Quindi le parti negozieranno su come farne arrivare altri alla popolazione civile, coinvolgendo l’Onu. “Qualsiasi intesa raggiunta sugli aiuti alla popolazione civile sarà rispettata per tutta la durata dell’accordo”, prosegue il testo. “Gli aiuti saranno distribuiti attraverso canali concordati, che includeranno le Nazioni Unite e la Mezzaluna Rossa”.
Intanto, con l’entrata in vigore della tregua, “cesseranno tutte le attività militari offensive israeliane a Gaza. “Durante il periodo di cessate il fuoco, i movimenti aerei (militari e di sorveglianza) nella Striscia di Gaza saranno sospesi per 10 ore al giorno o per 12 ore al giorno nei giorni in cui avviene lo scambio di ostaggi e prigionieri”, precisa la bozza di accordo, secondo cui dopo la liberazione degli ostaggi le forze armate israeliane (Idf) dovranno anche cambiare spiegamento sul terreno, ritirandosi da alcune aree della Striscia “sulla base di mappe da concordare” tra le parti.
A seguito di questa prima fase, “sotto l’egida dei mediatori garanti” dell’accordo Stati Uniti, Egitto e Qatar, Israele e Hamas dovranno cominciare a negoziare “sulle disposizioni necessarie per un cessate il fuoco permanente”, che includa “lo scambio di tutti i restanti ostaggi israeliani con un numero da concordare di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane; questioni relative ai ridispiegamenti e ai ritiri delle forze israeliane e agli accordi di sicurezza a lungo termine all’interno della Striscia di Gaza; accordi relativi al “dopoguerra”; l’annuncio di un cessate il fuoco permanente”.
Quindi, nel decimo giorno di tregua, Hamas dovrà fornire a Israele informazioni complete (prova di permanenza in vita e rapporto sullo stato di salute o prova del decesso) su ciascuno degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza. In cambio, Israele fornirà informazioni complete sui prigionieri palestinesi detenuti nella Striscia dal 7 ottobre 2023 e sul numero di cittadini di Gaza deceduti in Israele. “Hamas si impegna a garantire la salute, il benessere e la sicurezza degli ostaggi durante il cessate il fuoco”, si legge nel testo dell’accordo.
In caso di accordo tra le parti, entro i 60 giorni di scadenza della tregua, Hamas dovrà liberare tutti gli altri ostaggi, a meno che le parti non intendano prorogare i termini per il negoziato. “Qualora i negoziati per un cessate il fuoco permanente non si concludano entro il suddetto periodo di tempo, il cessate il fuoco temporaneo potrà essere prorogato alle condizioni e per una durata da concordare tra le parti, purché le stesse negozino in buona fede”, si legge nel testo della proposta Usa.