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“Putin è paranoico, teme costantemente per la sua vita”: le rivelazioni di una ex guardia del corpo dello zar

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È stato al servizio di Putin per tredici anni come guardia del corpo, assistendolo in oltre 180 viaggi, oggi Gleb Karakulov – ex ingegnere della squadra delle comunicazioni del Servizio federale di protezione dello zar – dice del presidente russo: “Vive in un bozzolo, isolato da una serie di barriere”.

Si informa soltanto sui canali ufficiali di stato, che devono essere disponibili anche quando si trova all’estero. A metà ottobre Karakulov ha smesso di prestare servizio dopo l’ultima trasferta ad Astana, è fuggito insieme alla sua famiglia dopo aver pianificato il piano per mesi, passando per la Turchia. Adesso si trova in un luogo sicuro, e soprattutto segreto. Da lì ha rivelato altri dettagli su Putin, che dopo tre anni di pandemia avrebbe ad esempio ancora una ossessione “paranoica” per il Covid, al punto che per incontrarlo sono necessari quattordici giorni di quarantena.

Contrariamente a quanto si vocifera però, il capo del Cremlino “non soffre di nessuna patologia” e “non ha segreti clinici”. La buona salute però non basta: “La sua patologia è che teme continuamente per la sua vita”. Avrebbe inoltre fatto costruire in diverse delle sue residenze delle repliche del suo ufficio di Mosca, così da poter fingere di trovarsi sempre nella Capitale. Karakulov ha anche spiegato il motivo che l’ha portato a lasciare la Russia: “Considero Putin un criminale di guerra – dice – e sarebbe stato un reato ancora peggiore della defezione rimanere al lavoro come se nulla fosse”. Ora anche lui ha paura per la sua incolumità e quella dei suoi cari: “Non mi stanno ancora cercando con il Novychok, ma sono andati a far visita a più di un mio familiare”.

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