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L’attacco in una fabbrica in Francia

Immagine di copertina

Due persone avrebbero fatto esplodere contenitori di gas in una fabbrica vicino Lione. Una persona è stata trovata decapitata con a fianco una bandiera con scritte arabe

Venerdì 26 giugno 2015 intorno alle 10 del mattino almeno due persone hanno attaccato una fabbrica di gas – della compagnia statunitense Air Products – a circa 40 chilometri dalla città di Lione, nel sudest della Francia, dove si sono verificate alcune esplosioni. 

Si sospetta si tratti di un attentato terroristico dell’Isis, ma non ci sono conferme. È stata aperta un’inchiesta.

I punti chiave dell’attacco 

– Un uomo è morto e altri due sono rimasti feriti. La polizia ha arrestato un sospettato e tiene in custodia altre due persone. 

– La vittima aveva 50 anni ed è stata trovata decapitata con al suo fianco una bandiera con scritte in arabo e alcune iscrizioni sul suo corpo. L’uomo – manager di una compagnia di trasporti del luogo – era il capo del presunto responsabile dell’attacco. I due avrebbero dovuto recarsi insieme alla fabbrica della Air Products per una consegna. 

– Un possibile responsabile dell’attacco è stato arrestato e identificato con il nome Yassin Sahli, di 35 anni, sospettato di avere rapporti con un gruppo salafita radicale. 

– Il presidente Franćois Hollande è tornato a Parigi da Bruxelles, dove si trovava per un vertice Ue, e in seguito a un incontro tenutosi all’Eliseo ha annunciato che nei prossimi tre giorni nella regione del Rodano-Alpi, intorno a Lione, verrà mantenuta la massima allertaIl primo ministro francese Manuel Valls ha dichiarato che l’attacco è stato un atto di “terrorismo islamico”.

– Nella giornata di venerdì 26 giugno ci sono stati tre diversi attacchi in tre Paesi diversi. Tre fronti aperti non necessariamente legati fra loro: Francia; Kuwait (una moschea sciita è stata colpita da un attacco rivendicato dall’Isis, sarebbero morte almeno 27 persone); e Tunisia (uccise almeno 40 persone nella località turistica di Sousse). Pochi giorni fa un portavoce dell’Isis, Abu Muhammad al-Adnani aveva incoraggiato i seguaci dello Stato Islamico a incrementare gli attacchi durante il mese sacro del Ramadan. 

La giornata di venerdì 26 giugno in punti

– L’attentato si è verificato intorno alle 10 del mattino di venerdì 26 giugno. 

– Due attentatori hanno guidato fino alla fabbrica, con l’intenzione di farla esplodere.

– È stato arrestato come sospettato un uomo di nome Yassin Sahli, 35 anni. 

– L’uomo trovato decapitato era il capo del presunto responsabile dell’attacco. L’uomo aveva circa 50 anni. La vittima – manager di una compagnia di trasporti del luogo – era il capo del presunto responsabile dell’attacco. I due avrebbero dovuto recarsi insieme alla fabbrica della Air Products per una consegna. 

– Secondo i media francesi le riprese della sorveglianza suggeriscono che Sahli sia arrivato alla fabbrica con un furgone, e abbia posizionato la testa su una palizzata, insieme a una o più bandiere. 

– La radio Europe 1 ha intervistato una donna che ha dichiarato di essere la moglie di Sahli. La donna ha riferito di aver visto il marito al mattino, prima che andasse a lavoro, e di non aver più avuto sue notizie da quel momento. Ha detto che lei, il marito e i tre figli sono una famiglia normale, che vive come tutti gli altri. Quando le è stato chiesto se suo marito fosse religioso, ha risposto che sono musulmani che rispettano il Ramadan, come molti altri fedeli. 

– Secondo alcune fonti la moglie di Sahli è stata in seguito portata alla stazione di polizia per essere interrogata.

– Sahli è originario di Pontarlier, una cittadina situata a circa 230 chilometri a nord di Lione, quasi al confine con la Svizzera. Secondo il quotidiano L’Est Républicain, a Pontrarlier, negli anni 2000, Sahli era venuto a contatto di un predicatore radicale, che ha in seguito lasciato il Paese. 

– Sahli, di origini algerine e marocchine, si sarebbe trasferito vicino a Lione circa 7 mesi fa. 

– Il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve è arrivato sul luogo dell’attentato, e in una dichiarazione ha riferito che l’uomo arrestato era già nel mirino dei servizi segreti. Era stato aperto un file su di lui nel 2006, per presunti collegamenti a un gruppo Salafita radicale. La sorveglianza era stata interrotta nel 2008. 

– Secondo il quotidiano francese Dauphiné Libéré un altro sospetto sarebbe stato arrestato. L’uomo era stato visto guidare una Ford vicino alla fabbrica poco prima dell’attacco. 

– È stata smentita la notizia secondo la quale uno degli attentatori sarebbe stato ucciso. A quanto pare era stata diffusa dalla BBC una traduzione errata della dichiarazione del ministro degli Interni. 

– Secondo la polizia uno degli attentatori brandiva una bandiera nera con scritte arabe.

– La bandiera è stata ritrovata a fianco dell’uomo decapitato, vicino alla fabbrica. 

– Diverse esplosioni si sono verificate nella fabbrica della Air Products, una compagnia statunitense produttrice di gas. Lo stabilimento colpito si trova a Saint-Quentin-Fallavier, vicino a Lione. 

– Il presidente francese François Holland, in seguito a un incontro all’Eliseo, ha dichiarato che il livello di sicurezza in Francia verrà aumentato al massimo delle possibilità, e che migliaia di membri delle forze dell’ordine verranno dispiegati nei prossimi giorni per garantire la sicurezza dei cittadini. 

– Il primo ministro francese Manuel Valls ha dichiarato in una conferenza stampa tenuta a Bogotà, capitale della Colombia, che l’attacco di venerdì 26 giugno è stato un atto di terrorismo islamico. “Il terrorismo islamico ha colpito nuovamente la Francia” ha detto. 

– In una dichiarazione precedente il presidente Hollande, che si trovava a Bruxelles per un summit dei vertici dell’Unione Europea, aveva detto che “l’attacco presenta tutte le caratteristiche di un attentato terroristico”, che sono in corso delle investigazioni e che verranno prese misure di sicurezza adeguate per far sì che non si ripetano attacchi come questo. 

– Gli impiegati dello stabilimento sono stati evacuati 

– Si tratta del primo attentato terroristico a una fabbrica in Europa. 

LA FABBRICA ATTACCATA VICINO LIONE 

LA MAPPA DELL’ATTACCO 

Il luogo dell’attacco in una visuale aerea di Google Maps