Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:35
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“Ho portato io la statuetta esplosiva”: fermata in Russia la 26enne accusata per l’attentato di San Pietroburgo

Immagine di copertina

“Ho portato una statuetta che poi è esplosa”: Daria Trepova, la 26enne accusata di essere la responsabile dell’attentato compiuto ieri in un caffè di San Pietroburgo in cui è rimasto ucciso il giornalista Maksim Fomin, alias Vladlen Tatarsky, ammette le sue responsabilità in un video pubblicato dall’agenzia di stampa governativa Ria Novosti. Qualcuno le chiede chi le avesse dato la statuetta, la giovane risponde: “Posso dirlo dopo?”. Nata nel 1997, Trepova abitava da un mese in un appartamento affittato a pochi metri dal bar dove c’è stata l’esplosione.

Secondo il Comitato nazionale antiterrorismo russo, l’attacco nel bar, che si è scoperto essere di proprietà di Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner, “è stato pianificato dai servizi segreti ucraini”. “Persone che collaborano con il cosiddetto Fondo anti-corruzione” dell’oppositore di Putin Alexei Navalny sono “coinvolte” nel piano “architettato dai servizi segreti ucraini”, sostengono le autorità del Cremlino. La stessa fonte aggiunge che Trepova è “una sostenitrice attiva” dell’organizzazione. Dmitry Peskov, portavoce di Mosca, ha spiegato ai giornalisti: “Il regime di Kiev sostiene azioni terroristiche. Per questo l’operazione militare speciale in Ucraina viene compiuta”.

In totale nell’esplosione sono rimaste ferite 32 persone, di cui 10 in modo grave. “Sedici in uno stato di moderata gravità, di cui una ragazza di 30 anni, cinque persone sono in condizioni soddisfacenti”, riferisce il Ministero della Salute russo. Il think tank statunitense Isw (Institute for the study of the war) ha definito “strana” la reazione di Prigozhin, che si è dissociato dalla narrazione del Cremlino non incolpando Kiev per l’attentato. Il capo del gruppo Wagner era molto vicino alla vittima Vladlen Tatarsky: il blogger era diventato famoso all’inizio della guerra, pubblicava video quotidiani in cui analizzava l’andamento del conflitto dando anche consigli tecnici alle truppe sul campo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”