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Erdogan non ce la fa, la Turchia va al ballottaggio: è la prima volta nella storia

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Erdogan non ce la fa, la Turchia va al ballottaggio: è la prima volta nella storia

Per la prima volta nella storia turca, si andrà al ballottaggio. Recep Tayyip Erdogan ieri non è riuscito a superare la soglia del 50 percento nel primo turno delle elezioni presidenziali, fermandosi appena al di sotto della maggioranza assoluta dei voti. Per rimanere alla guida del paese che governa da 20 anni, dovrà affrontare il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu al ballottaggio del 28 maggio, il primo nella storia della repubblica turca.

S&D

Lo ha fatto sapere il presidente dello Ysk Ahmet Yener, come riporta Hurriyet, annunciando che il presidente in carica Recep Tayyip Erdogan ha ottenuto il 49,51% dei voti, il principale sfidante Kemal Kilicdaroglu il 44,89%, Sinan Ogan il 5,17% e Muharrem Ince lo 0,44%.

Dopo una giornata che ha visto quasi il 90 percento degli aventi diritto recarsi alle urne, i dati mostrano Erdogan al 49,35 percento dei voti, con il 99 percento delle schede scrutinate. Al 45 percento Kilicdaroglu, alla testa di una coalizione di sei partiti, guidati dal suo Partito popolare repubblicano (Chp). Un risultato in controtendenza rispetto ai sondaggi, che davano l’economista 74enne in vantaggio. Alcuni istituti prevedevano addirittura una vittoria al primo turno per Kilicdaroglu. Il voto ha inoltre consegnato la maggioranza dei seggi parlamentari alla coalizione di Erdogan, con il suo Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) al 49,3 percento, rispetto al 35,2 del Chp.

“Siamo in testa alle elezioni presidenziali”, ha detto Erdogan affacciandosi dalla sede del suo partito ad Ankara, assieme alla moglie. In un discorso di alcuni minuti, il presidente uscente ha detto che “rispetterà” un eventuale ballottaggio. “Se la nostra nazione dice che si andrà al secondo turno, vinceremo assolutamente al ballottaggio”, ha detto invece Kilicdaroglu. “La volontà di cambiamento nella società è superiore al 50%”.

I primi risultati pubblicati dopo la chiusura delle urne ieri vedevano Erdogan al 56 percento, poi una discesa graduale lo ha portato sotto la soglia della maggioranza assoluta fino a scendere sotto il 50 percento. “Una farsa”, ha scritto Kilicdaroglu, che su Twitter aveva rivendicato: “Siamo in vantaggio”. “Tentare di annunciare i risultati in modo avventato significa usurpare la volontà nazionale”, ha risposto Erdogan.

Alla fine Erdogan ha vinto in tutta la parte centrale del paese e lungo la costa del Mar Nero, mentre Kilicdaroglu ha ottenuto la maggioranza dei voti sulla costa egea, sulla costa mediterranea e nel sud est a maggioranza curda, grazie all’appoggio dei filo curdi del Partito democratico dei popoli (Hdp). Entrambi punteranno adesso sul 5,2 percento del terzo candidato, il nazionalista Sinan Ogan, che potrebbe diventare il “kingmaker” del secondo turno.

L’incertezza per un nuovo scrutinio ha spinto la lira turca ai minimi da due mesi. La valuta è arrivata fino a quota 19,70 lire per dollaro, non lontano dai livelli raggiunti dopo il devastante sisma di febbraio scorso.

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