Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:47
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Esteri

Emirati Arabi Uniti: 43 dissidenti condannati all’ergastolo per “terrorismo”

Immagine di copertina
Credit: WAM

Il processo era cominciato in sordina durante la Cop28

Quarantatré dissidenti sono stati condannati all’ergastolo negli Emirati Arabi Uniti per “terrorismo”. La condanna, annunciata oggi dall’agenzia di stampa ufficiale Wam, è arrivata al termine di un processo penale fortemente criticato sia dalle Nazioni Unite che da diverse organizzazioni a difesa dei diritti umani come Amnesty International e Human Rights Watch.

La Corte d’appello federale di Abu Dhabi, si legge nel lancio dell’agenzia Wam, “ha condannato all’ergastolo 43 imputati per il reato di costituzione e gestione di un’organizzazione terroristica”. Il procedimento vedeva tra gli accusati 84 persone.

A cinque imputati sono state comminate condanne fino a 15 anni di reclusione, mentre altri cinque accusati sono stati condannati a scontare 10 anni di carcere. Altri 24 imputati invece hanno visto il proprio caso archiviato. Secondo l’accusa, i condannati erano coinvolti in attività legate alla Fratellanza Musulmana, considerata un’organizzazione terroristica negli Emirati Arabi.

“Queste condanne lunghe ed esagerate sono una presa in giro della giustizia e sono un altro chiodo nella bara per la nascente società civile degli Emirati Arabi Uniti”, ha commentato Joey Shea, ricercatore di Human Rights Watch nel Paese. “Gli Emirati Arabi Uniti hanno trascinato decine dei suoi più impegnati difensori dei diritti umani e membri della società civile in un processo spudoratamente iniquo, costellato di violazioni del giusto processo e accuse di tortura”. Il verdetto è stato criticato anche dall’Emirates Detainees Advocacy Center, associazione fondata a Istanbul da alcuni dissidenti in esilio, e da Amnesty International.

“Gli Emirati Arabi Uniti devono revocare al più presto questo verdetto illegittimo e rilasciare immediatamente gli imputati. Il processo è stato una spudorata parodia della giustizia e ha violato molteplici principi fondamentali del diritto, tra cui il principio per cui non si può processare la stessa persona due volte per lo stesso crimine e il principio per cui non si possono punire le persone retroattivamente in base a leggi che non esistevano al momento del presunto reato”, ha commentato Devin Kenney, ricercatore di Amnesty International negli Emirati Arabi Uniti. “Processare 84 cittadini degli Emirati contemporaneamente, tra cui 26 prigionieri di coscienza e noti difensori dei diritti umani, è un esercizio malcelato di punizione dei dissidenti, ulteriormente macchiato da una miriade di violazioni del giusto processo, la più grave delle quali è rappresentata dalle accuse non indagate di tortura e altri maltrattamenti”.

Secondo Amnesty, “gli imputati sono stati tenuti in isolamento prolungato, privati di ogni contatto con le proprie famiglie e con i loro avvocati e sottoposti a privazione del sonno attraverso l’esposizione continua a musica ad alto volume”. “Non è solo il verdetto, ma l’intero caso che prende in giro lo stato di diritto”, ha aggiunto Kenney. “Questo caso dovrebbe essere il chiodo sulla bara dei tentativi degli Emirati Arabi Uniti di mascherare i loro orrendi abusi dei diritti umani dietro una facciata progressista”.

Il processo era cominciato durante la COP28, la conferenza internazionale sul clima tenuta a Dubai dal 30 novembre al 13 dicembre dello scorso anno. L’intero procedimento, cominciato meno di un mese dopo essere stato notificato agli accusati, è stato tenuto segreto, così come l’atto di incriminazione, le accuse contro gli imputati, l’elenco dei legali coinvolti e persino i nomi degli incriminati, poi diventati solo parzialmente noti grazie a una serie di fughe di notizie.

Secondo Amnesty, tra gli imputati noti, 67 su 72 (il 93 per cento) era già stato processato con le stesse accuse nell’ultimo procedimento di massa istruito contro decine di dissidenti tra il 2012 e il 2013. “Quasi la metà (34 su 72) sono firmatari della petizione pro-democrazia del marzo 2011 che ha spinto le autorità degli Emirati Arabi Uniti a intraprendere l’attuale corso repressivo”, denuncia l’organizzazione. “La stragrande maggioranza degli imputati, 60 su 72 (l’83 per cento), ha già scontato più della pena comminata durante il processo precedente”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Turchia: Erdogan incontra per la prima volta i politici filo-curdi dopo l’annuncio del disarmo del Pkk
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Il presidente Emmanuel Macron annuncia: “A giugno la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Turchia: Erdogan incontra per la prima volta i politici filo-curdi dopo l’annuncio del disarmo del Pkk
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Il presidente Emmanuel Macron annuncia: “A giugno la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”
Esteri / Gaza: oltre 1.500 morti dalla fine della tregua, 40 solo nelle ultime 24 ore. Al-Jazeera: “19 vittime nei raid di oggi di Israele”. Idf: "Ucciso un importante esponente di Hamas". Lettera di mille riservisti israeliani contro il governo Netanyahu: “La guerra serve interessi politici e personali”. Tel Aviv minaccia licenziamenti. Il premier accusa: "Gruppo estremista marginale che vuole rovesciare l'esecutivo"
Esteri / La Cina reagisce ancora ai dazi Usa e aumenta fino all’84% le tariffe sui prodotti americani 
Esteri / Germania, sondaggio Ipsos: “L’Afd supera la Cdu: è il primo partito”
Esteri / La Russia minaccia uno "scontro diretto" con la Nato se l'Europa schiera truppe in Ucraina
Esteri / Donald Trump e le trattative sui dazi: "Tutti i paesi mi chiamano e mi baciano il c**o"
Esteri / Gaza: 1.482 vittime dal 18 marzo. Oltre 60mila bambini malnutriti. Al-Jazeera: “29 morti in un raid di Israele a Gaza City”. L’Idf: “Colpito un importante esponente di Hamas”. Indonesia pronta a dare “rifugio temporaneo” a migliaia di palestinesi feriti. Usa impongono nuove sanzioni all'Iran
Esteri / L’Ue risponde a Trump con i contro-dazi: ecco quali prodotti Usa colpiranno e quando entreranno in vigore