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    Elezioni Usa 2020: chi sono i grandi elettori e come funziona il sistema elettorale

    Credit: EPA/PETER FOLEY

    Come funziona l'elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti? Tutte le informazioni sul sistema elettorale americano alla vigilia della sfida tra Donald Trump e Joe Biden

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 2 Nov. 2020 alle 13:37 Aggiornato il 3 Nov. 2020 alle 00:58

    SISTEMA ELETTORALE USA COME FUNZIONA – Gli Stati Uniti d’America sceglieranno il loro futuro presidente martedì 3 novembre 2020, in quelle che sono state definite le elezioni più importanti della storia americana: lo scontro tra l’attuale presidente Donald Trump e il rivale democratico Joe Biden è stato al centro di una campagna difficile negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza Covid-19, e l’esito del voto è più che mai incerto (qui la guida completa per le elezioni Usa 2020).

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    La corsa alla Casa Bianca è iniziata l’inverno scorso con le primarie, che hanno determinato i candidati presidente e vice per il partito Repubblicano e per il partito Democratico. Il presidente eletto a novembre comincerà ufficialmente il suo mandato il 20 gennaio 2021. Ma come funziona il sistema elettorale Usa? Quali sono le regole che decreteranno il vincitore delle presidenziali 2020? Ecco le linee guida principali.

    QUI TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SULLE ELEZIONI USA 2020

    Sistema elettorale Usa: il principio “winner takes all”

    Negli Usa hanno diritto di voto tutti i cittadini statunitensi con più di 18 anni. Ogni cittadino statunitense può scegliere di votare per un candidato o per tutti i candidati collegati a un partito politico. Lo scrutinio elettorale si svolge a livello statale, con un processo decentralizzato caratteristico degli Stati Uniti.

    L’elezione del presidente Usa non avviene direttamente sulla base dei voti dei cittadini, ma si basa sul principio noto come “winner takes all” (“il vincitore piglia tutto”): il candidato che ha ottenuto la maggioranza dei voti in uno stato ha infatti diritto a tutti i voti in palio in quello stesso stato.

    Il ruolo dei grandi elettori

    Dopo il voto dei singoli cittadini, la palla passa ai presidential electors o “grandi elettori“. Ogni Stato ha diritto a un numero variabile di grandi elettori, che si basa sulla sua popolazione. In totale i grandi elettori sono 538, cifra che corrisponde alla somma dei 435 deputati e 100 senatori, più tre rappresentanti del distretto di Washington.

    I grandi elettori formano insieme il collegio elettorale, previsto dall’articolo 2 della Costituzione, che ha il compito di nominare il nuovo presidente Usa e il suo vice. Il voto è segreto e allo scrutinio vince chi ottiene almeno 270 voti, sia per il presidente che per il vice.

    I grandi elettori non hanno “vincolo di mandato”, cioè non devono votare necessariamente per il candidato della lista con cui sono stati eletti. Tuttavia sono normalmente espressione dei partiti e, dunque, i casi di faithless electors (i cosidetti “elettori infedeli”, che hanno votato in modo diverso da quanto indicato dai cittadini) sono stati molto rari nella storia Usa. Per questo, l’esito del voto diventa di solito chiaro già il giorno delle elezioni.

    535 tra deputati (435) e senatori (100), i Grandi Elettori sono 538. Perché? La differenza – costituita da 3 senatori in più – è data dal fatto che Washington D.C., pur non avendo senatori visto che non è uno dei 50 stati federali, ha diritto comunque a 3 Grandi Elettori.

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    Il numero dei grandi elettori per ogni Stato Usa

    Di seguito il numero dei grandi elettori stato per stato: California (55), Texas (38), Florida (29), New York (29), Illinois (20), Pennsylvania (20), Ohio (18), Georgia (16), Michigan (16), North Carolina (15), New Jersey (14), Virginia (13), Washington (12), Arizona (11), Indiana (11), Massachusetts (11), Tennessee (11), Maryland (10), Minnesota (10), Missouri (10), Wisconsin (10), Alabama (9), Colorado (9), South Carolina (9), Kentucky (8), Louisiana (8), Connecticut (7), Oklahoma (7), Oregon (7), Arkansas (6), Iowa (6), Kansas (6), Mississippi (6), Nevada (6), Utah (6), Nebraska (5), New Mexico (5), West Virginia (5), Hawaii (4), Idaho (4), Maine (4), New Hampshire (4), Rhode Island (4), Alaska (3), Delaware (3), District of Columbia (3), Montana (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Vermont (3), Wyoming (3).

    Le fasi successive e la transizione

    Il collegio elettorale si riunisce il 14 dicembre per il voto dei grandi elettori e il risultato viene reso noto il 6 gennaio 2021. Al suo insediamento, il nuovo Congresso è chiamato a confermare i voti dei grandi elettori. La nuova presidenza inizia ufficialmente il 20 gennaio 2021.

    Il periodo di circa due mesi tra l’elezione del nuovo presidente e il suo effettivo insediamento alla Casa Bianca prende il nome di “presidential transition” (transizione presidenziale). Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, con il cosidetto “State of Union” (discorso sullo stato dell’Unione), il presidente traccia le linee guida della sua agenda legislativa e del programma che intende portare avanti nel primo anno del suo mandato.

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