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Home » Esteri

Donald Trump è ufficialmente il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti

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Il magnate newyorkese si è assicurato l’ufficializzazione della nomination durante il secondo giorno di convention repubblicana che si sta tenendo a Cleveland, in Ohio

Donald Trump è ufficialmente il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Sfiderà la democratica Hillary Clinton alle elezioni che si terranno l’8 novembre del 2016.

I delegati repubblicani si sono espressi a favore della sua nomina ieri martedì 19 luglio, durante il secondo giorno di convention del partito, a Cleveland, in Ohio.

Con un voto tenutosi per appello nominale, Trump si è assicurato il numero minimo di delegati, 1.237, per ottenere l’ufficializzazione della nomination.

Gli ultimi tentativi di opporsi dei suoi rivali, in particolare dopo le accuse rivolte a sua moglie Melania di aver plagiato il discorso dell’attuale first lady Michelle Obama, sono andati a vuoto.

Donald Trump compie quindi un primo importante passo formale che lo potrebbe portare al numero 1.600 di Pennsylvania Avenue, a Washington, dopo aver sconfitto ben 16 rivali interni in 13 mesi di campagna elettorale.

In totale, durante le primarie repubblicane, Trump ha vinto 1.725 delegati, seguito dal senatore texano Ted Cruz (475), dal governatore dell’Ohio John Kasich (120) e dal senatore della Florida Marco Rubio (114).

Dopo l’ufficializzazione della sua nomina, la convention repubblicana ha anche votato a favore della candidatura a vicepresidente dell’attuale governatore dell’Indiana, Mike Pence.

Donald Trump ha quindi esultato su Twitter: “È un grande onore essere il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Lavorerò duro e non vi deluderò mai. L’America prima di tutto!”.

La candidata democratica Hillary Clinton ha invece fatto un appello sul social agli elettori americani, chiedendo loro di fermare il magnate newyorkese prima che si insedi nello studio ovale.

In molti sondaggi, Trump è dato molto vicino alla sfidante. Il distacco sarebbe diminuito da 15 a 7 punti percentuali secondo un’inchiesta di Reuters/Ipsos.

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