Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:09
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Corsica preme per maggiori autonomie dopo la vittoria dei nazionalisti alle elezioni

Immagine di copertina
Credit: AFP PHOTO

La coalizione nazionalista Pè a Corsica ha ottenuto uno storico 56,5 per cento alle elezioni regionali di domenica 10 dicembre, mentre il movimento di Macron si è fermato al 12,7 per cento

I nazionalisti della Corsica hanno chiesto al governo di Parigi maggiori autonomie dopo la grande vittoria alle elezioni regionali di domenica 10 dicembre.

S&D

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Nel secondo turno delle elezioni, la coalizione nazionalista Pè a Corsica ha ottenuto uno storico 56,5 per cento dei voti.

Un risultato molto più alto rispetto a La République en Marche del presidente francese Emmanuel Macron, che si è fermato al 12,7 per cento. Più del 47 per cento dei cittadini corsi aventi diritto non ha votato.

Come la Catalogna, la cui richiesta di indipendenza dalla Spagna ha scatenato una crisi che ha coinvolto tutta l’Europa negli ultimi mesi, la Corsica nutre da anni ambizioni separatiste.

A differenza della ricca e autosufficiente regione spagnola, però, l’isola francese a nord della Sardegna dipende in gran parte dai finanziamenti di Parigi.

Proprio per questo motivo, gli esponenti di Pè a Corsica insistono nel dire che ciò che chiederanno a Macron non è l’indipendenza, ma una maggiore autonomia dal potere centrale.

Un’autonomia che passa per tre richieste fondamentali: lo status di co-ufficialità della lingua corsa, l’amnistia per i nazionalisti in prigione considerati “prigionieri politici” e il riconoscimento di uno statuto di residenza speciale per contrastare la speculazione immobiliare nella regione.

Secondo i sondaggi la maggior parte dei 330mila abitanti della Corsica non vuole l’indipendenza dalla Francia.

Il presidente Emmanuel Macron non ha mai espresso la volontà di aprire un confronto con i separatisti corsi, ma il risultato alle elezioni regionali di ieri potrebbe costringerlo ad un dietrofront.

Tuttavia, Parigi ha già reso noto che l’opzione indipendentista non è sul tavolo: “Il progetto dei nazionalisti per la Corsica è ambizioso ma non concerne l’indipendenza. È necessario un dialogo responsabile e ragionevole tra i nuovi eletti e lo stato”.

“Solo un dialogo costruttivo sbloccherà le misure per l’emancipazione economica, ambientale e sociale richieste dalla Corsica e dai suoi abitanti”, si legge nella nota diffusa dall’Eliseo.

La storica vittoria dei nazionalisti nel voto di ieri è il frutto degli sforzi in campagna elettorale della coalizione formata due anni fa dagli autonomisti di Gilles Simeoni, presidente del Consiglio regionale della Corsica, e dagli indipendentisti di Jean-Guy Talamoni, speaker all’Assemblea regionale.

“Parigi deve fare i conti con questo risultato”, ha detto Simeoni dopo l’ufficialità dell’esito delle urne.

Come si legge sul quotidiano britannico “The Guardian”, Talamoni ha invitato il governo francese ad “aprire rapidamente i negoziati” per evitare accese proteste da parte dei cittadini dell’isola natale di Napoleone Bonaparte.

Per decenni la lotta per l’autonomia della regione ha seminato terrore e violenza non solo in Corsica, ma anche nella Francia continentale.

Nel febbraio 1998 il prefetto della Corsica, il parigino Claude Erignac, fu ucciso a colpi d’arma da fuoco ad Ajaccio, il capoluogo regionale, mentre stava andando a un concerto con la moglie.

Solo due settimane prima il Fronte di liberazione nazionale corso (FLNC), gruppo militante indipendentista corso, aveva interrotto una tregua armata durata sette mesi.

L’omicidio di Erignac fu poi rivendicato da un gruppo anonimo, per il quale il prefetto parigino rappresentava “lo stato coloniale che non voleva ascoltare le richieste dei nazionalisti”.

 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini