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    Coronavirus, scuole chiuse anche nel Regno Unito: l’annuncio di Johnson

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 18 Mar. 2020 alle 18:27 Aggiornato il 18 Mar. 2020 alle 18:41

    Coronavirus, scuole chiuse anche nel Regno Unito: l’annuncio di Johnson

    Alla fine anche Boris Johnson ha ceduto: con netto ritardo rispetto agli altri Paesi europei, anche nel Regno Unito è stato deciso che le scuole resteranno chiuse per contrastare l’epidemia di CoronavirusLo ha annunciato nel tardo pomeriggio di oggi lo stesso premier britannico.

    Nella conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus, Johnson ha fatto sapere che le scuole resteranno chiuse su tutto il territorio nazionale a partire da venerdì “fino alla prossima comunicazione”.

    Il premier britannico ha aggiunto che tutti i cittadini dovranno seguire i suggerimenti sul distanziamento sociale per proteggere “se stessi e i propri cari”. “Evitate tutti gli assembramenti non necessari, in pub, club, bar e ristoranti”, ha detto Jonnson nel corso della conferenza, in cui ha osservato che la decisione di chiudere le scuole avrà un impatto minore rispetto alle altre misure imposte dal governo, come l’invito a rimanere in casa per una settimana se si avvertano i sintomi del Coronavirus, e per 14 giorni se a svilupparli è stato un membro della propria famiglia.

    Il primo ministro ha concluso il suo discorso alla nazione facendo sapere che il governo “non avrà tentennamenti nello spingersi anche oltre rispetto alle misure e andare più velocemente nei prossimi giorni e nel corso delle prossime settimane”.

    Il Coronavirus, nel Regno Unito, finora ha fatto 104 vittime (ieri erano 71), mentre i contagi superano quota 2mila. La decisione di chiudere le scuole arriva al termine di un paio di giorni di grandi polemiche in tutto il Paese, soprattutto da quando – venerdì scorso – una delle due massime autorità mediche del governo ha annunciato che “il 60 per cento dei britannici dovrà contrarre il Coronavirus per sviluppare l’immunità di gregge”. Tuttavia, con l’aggravarsi dell’epidemia, Johnson ha chiesto un impegno “senza precedenti” ai suoi cittadini, con un isolamento (solo volontario) per evitare nuovi contagi.

    Allarmato – secondo i media britannici – da uno studio degli scienziati dell’Imperial College secondo cui, in assenza di misure di distanziamento sociale, nel Paese sarebbero potute morire fino a 260mila persone, Johnson ha spinto poi per una stretta più decisa.

    Ed è in questo senso che va intesa la chiusura delle scuole. Già nel primo pomeriggio di oggi era apparsa imminente una misura del genere, visto che il primo ministro inglese ha detto: “La Camera dei Comuni deve aspettarsi ulteriori decisioni imminenti sulle scuole e sulla quadratura del cerchio tra come fermare la diffusione della malattia e garanzie di fare meno pressione possibile sul sistema sanitario nazionale”. Nel tardo pomeriggio, poi, il governo guidato da Johnson ha tenuto fede alle sue dichiarazioni.

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