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Coronavirus: in Corea del Sud 163 persone guarite si sono riammalate

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Preoccupazione tra gli scienziati, che temono un'ondata di ritorno del virus che possa colpire anche coloro che hanno già contratto l'infezione

Coronavirus: in Corea del Sud 163 persone guarite si sono riammalate

È giallo in Corea del Sud su 163 persone, guarite dal Coronavirus, che ora si sono riammalate. A preoccupare i sanitari è il fatto che la stessa cosa, secondo quanto riporta la Cnn, sta succedendo in Cina. Secondo il centro sudcoreano per il controllo e la prevenzione delle malattie, che ha diffuso i dati, al momento la percentuale delle persone che risultano positive dopo aver sconfitto il Covid-19 è bassa e corrispondente a circa il 2,1 per cento, ma quello che spaventa è non tutte le 7.829 persone considerate guarite si sono sottoposte nuovamente al test per la ricerca del Coronavirus, anzi. Questo fenomeno non preoccupa solo la Corea del Sud, dove la diffusione del virus ormai sembra essere sotto controllo, ma tutto il mondo.

Tutte le giravolte di Salvini sull’emergenza Coronavirus

Kwon Joon-wook, vice direttore del centro sudcoreano per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha specificato che i 163 pazienti che risultano essere stati nuovamente contagiati dal Covid-19 non sembrano essere contagiosi, anche se il 44% di loro presenta sintomi lievi dell’infezione. Secondo l’emittente statunitense, la spiegazione al mistero potrebbe nascondersi nei test per la ricerca del nuovo Coronavirus, che individuerebbero nell’organismo ancora delle tracce residue dell’infezione. Tuttavia, il fenomeno preoccupa e non poco gli scienziati di tutto il mondo. Già di recente, alcuni ricercatori cinesi avevano scoperto, su un piccolo campione di pazienti guariti dal Covid-19, che alcuni di loro non avevano sviluppato a sufficienza gli anticorpi per scongiurare un eventuale secondo contagio.

Leggi anche: 1. Le ultime notizie sull’epidemia di Coronavirus nel mondo / 2. Cnn: “Intelligence Usa indaga su origine virus, c’è l’ipotesi di un laboratorio a Wuhan”

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