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Xi Jinping ha aperto il 20esimo congresso del partito comunista cinese: “Taiwan, la riunificazione sarà attuata”

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Xi Jinping al 20esimo congresso del partito comunista cinese

Nella notte italiana è iniziato a Pechino il 20esimo congresso del partito comunista cinese. Si sono quindi radunati circa 2.300 delegati provenienti da tutta la Cina nella Grande Sala del Popolo sul lato ovest di piazza Tiananmen. Ad aprire il congresso è stato, ovviamente, il presidente Xi Jinping, seguito dal predecessore Hu Jintao, dagli anziani del partito – come il 105enne Song Ping – e dai membri in carica del Comitato permanente del Politburo.

Il presidente cinese nel suo discorso ha sottolineato più volte le parole “rischi” e “sfide”. Un Congresso che arriva “in un momento critico in cui l’intero Partito e il popolo di tutte le etnie sono impegnati nella costruzione di un moderno Paese socialista”. “L’influenza internazionale, l’attrattiva e il potere della Cina sono aumentati in modo significativo”. Poi ha messo in guardia da un ambiente internazionale più instabile, affermando che la Cina deve essere preparata ad affrontare “venti forti, onde alte e persino tempeste pericolose”. 

Il presidente ha poi toccato diversi temi. Il Covid: “Abbiamo protetto la vita delle persone. La Cina ha ottenuto significativi risultati positivi nel coordinare la prevenzione e il controllo delle epidemie con lo sviluppo economico e sociale”. La corruzione che “è il più grande tumore che danneggia la vitalità e la forza del Partito”. Hong Kong che ora è governata da “patrioti”: portata “dal caos all’ordine”. “Un Paese, due sistemi si è dimostrato il miglior meccanismo istituzionale per Hong Kong e Macao e deve essere rispettato a lungo termine”.

Uno dei punti più attesi è stato quello su Taiwan: “Abbiamo dimostrato la nostra capacità di opporci al separatismo, all’indipendenza e alle interferenze straniere”. Ha detto che Pechino vuole una riunificazione pacifica, ma ha ribadito pure che “non rinunceremo mai al diritto di usare la forza” se necessario per arrivare alla “riunificazione”. Che sarà “realizzata”. “Prenderemo tutte le misure necessarie per fermare tutti i movimenti separatisti. Risolvere la questione di Taiwan è un affare del popolo cinese e spetta al popolo cinese decidere. Insistiamo nel cercare una prospettiva di riunificazione pacifica con la massima sincerità e i migliori sforzi, ma non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza e ci riserviamo l’opzione di prendere tutte le misure necessarie”.

Xi Jinping ha poi parlato dei miglioramenti per le Forze Armate. “La Cina accelererà la costruzione di un esercito di livello mondiale e rafforzerà la sua capacità di costruire una capacità di deterrenza strategica. Intensificheremo l’addestramento militare in condizioni di combattimento in tutti i settori per far sì che le nostre forze armate siano in grado di combattere. Innoveremo la nuova guida strategica militare e svilupperemo strategie e tattiche, stabiliremo un forte sistema di deterrenza strategica”.

Tema centrale nel discorso di Xi sono state anche l’energia e l’ambiente. Ha affermato che la Cina promuoverà uno sviluppo verde e a basse emissioni di carbonio e migliorerà i controlli sull’inquinamento. “La protezione ecologica e ambientale ha subito un cambiamento storico: i cieli sono più blu, le montagne sono più verdi e l’acqua è più limpida”. Il suo Paese, uno dei maggiori inquinatori al mondo, continuerà a impegnarsi contro il riscaldamento globale, ha detto. “Parteciperemo attivamente alla governance globale sui cambiamenti climatici”.

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