Le ceneri di Carrie Fisher deposte in un’urna a forma di pillola di Prozac
L'attrice, nota soprattutto per la sua interpretazione della principessa Leila nella saga di "Guerre stellari", aveva da anni affrontato con umorismo la malattia mentale
Tra i molti defunti celebri per cui il 2016 rimarrà probabilmente noto, uno dei volti più amati è stato quello di Carrie Fisher, indimenticata principessa Leila della saga di Guerre stellari, scomparsa il 27 dicembre a Los Angeles a 60 anni.
L’attrice era stata colpita da un infarto mentre viaggiava a bordo di un aereo venerdì 23 dicembre e immediatamente ricoverata dopo l’atterraggio in pista, ma dopo alcuni giorni l’attrice aveva terminato la sua lotta per la vita.
Se però per molti Carrie Fisher era riconducibile principalmente al suo ruolo nella celebre saga di fantascienza creata da George Lucas, che la vide impegnata in tre film dal 1977 al 1983, e poi lo scorso anno nel sequel Star Wars: Il risveglio della forza, c’è da dire che la sua figura fuori dal grande schermo ha attraversato diverse difficoltà, che Fisher ha sempre raccontato con grande sincerità.
Diventata dipendente da alcol e droghe in giovane età, l’attrice soffriva anche di disturbo bipolare, e nei suoi tre libri memorie, nonché nelle sue interviste e nei suoi spettacoli come attrice comica, ha sempre affrontato con coraggio la malattia arrivando spesso a farne materia per battute e aneddoti umoristici.
Il suo ruolo nel normalizzare la malattia mentale, tanto da dichiarare anche in televisione “Sono malata di mente, non me ne vergogno”, era stato di grande incentivo per molte persone con gli stessi problemi, vista la grandissima notorietà dell’attrice e il suo ruolo di modello per tantissimi giovani.
Per il suo funerale, svoltosi al Forest Lawn Cemetery di Los Angeles venerdì 6 gennaio, questo aspetto della vita dell’attrice non è stato dimenticato, ma anzi utilizzato in modo decisamente inaspettato per omaggiare ironicamente il suo coraggio nel ridere del suo frequente uso di medicinali.
Il fratello della star Todd Fisher ha infatti deposto le ceneri di sua sorella in un’urna a forma di pillola di Prozac, noto antidepressivo, dichiarando: “Si tratta di una pillola di Prozac in porcellana degli anni Cinquanta che era uno dei beni più cari a Carrie. Non abbiamo trovato nulla di più appropriato. Carrie avrebbe voluto così, era il suo oggetto preferito”.
(Un tweet che ritrae il fratello dell’attrice, Todd Fisher, durante la cerimonia funebre. Credit: Buzzfeed)
Carrie Fisher’s urn is shaped like a Prozac pill because even in death she’s more iconic than us all https://t.co/bIOY4HgXsL pic.twitter.com/8u66sWmmCy
— BuzzFeed (@BuzzFeed) 6 gennaio 2017