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Home » Esteri

Unione europea e Turchia hanno raggiunto l’accordo sulla crisi dei migranti

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L'accordo proposto prevede di rimandare in Turchia tutti i migranti arrivati in Grecia, un sostegno finanziario da 3 miliardi e il ricollocamento di rifugiati siriani

I 28 paesi membri dell’Unione europea hanno raggiunto l’accordo sui migranti con la Turchia. Il vertice di Bruxelles iniziato ieri, aveva lo scopo di trovare un piano condiviso.

S&D

Il piano entrerà in vigore da domenica 20 marzo. 

L’accordo proposto prevede di rimandare in Turchia tutti i migranti arrivati in Grecia. In cambio l’Unione europea potrebbe offrire aiuti finanziari alla Turchia e l’accesso senza bisogno di visto per i paesi Schengen ai suoi cittadini. 

Per ogni profugo siriano rimandato indietro, un altro siriano sarà ricollocato in un paese Ue con visto umanitario direttamente da un campo profughi in Turchia. 

Il presidente cipriota, Nicos Anastasiades, che aveva inizialmente espresso disappunto per un accordo con la Turchia, si è detto favorevole al piano.

Ecco i punti dell’accordo: 

1) Tutti i nuovi migranti irregolari che arrivano dalla Turchia alle isole greche a partire dal 20 marzo, 2016 saranno rimandati indietro in Turchia. Questo avverrà nel pieno rispetto della normativa Ue e internazionale, escludendo quindi qualsiasi tipo di espulsione collettiva. Tutti i migranti saranno protetti in conformità alle norme internazionali e nel rispetto del principio di non respingimento. Sarà una misura temporanea e straordinaria, che è necessaria per porre fine alla sofferenza umana e ristabilire l’ordine pubblico. I migranti che arrivano sulle isole greche saranno debitamente registrati e le domande d’asilo saranno trattate singolarmente dalle autorità greche in conformità con la direttiva sulle procedure di asilo, in collaborazione con l’Unhcr.

I migranti non richiedenti asilo o la cui domanda è stata trovata infondata o inammissibile secondo la citata direttiva saranno restituiti alla Turchia. Turchia e Grecia, assistiti da istituzioni e agenzie dell’Ue, potranno adottare le misure necessarie e concordare eventuali accordi bilaterali necessari, compresa la presenza di funzionari turchi sulle isole greche e funzionari greci in Turchia a partire dal 20 marzo 2016, per assicurare contatti e facilitando in tal modo il corretto funzionamento di questi accordi. I costi delle operazioni di rimpatrio dei migranti irregolari saranno coperti dalla Unione europea.

2) Per ogni siriano rimandato in Turchia dalle isole greche, un altro siriano sarà ricollocato dalla Turchia verso l’Unione europea tenendo conto dei criteri di vulnerabilità delle Nazioni Unite. Sarà data priorità ai migranti che non hanno in precedenza tentato di entrare nell’Unione europea in modo irregolare. Ogni ulteriore necessità di reinsediamento sarà effettuata attraverso un accordo volontario fino ad un limite di 54mila persone. Se questi accordi non raggiungeranno l’obiettivo di porre fine alla migrazione irregolare questo meccanismo sarà rivisto.

3) La Turchia prenderà tutte le misure necessarie per prevenire l’apertura di nuove rotte marittime o terrestri per la migrazione illegale dalla Turchia verso l’UE, e collaborerà con gli Stati vicini e l’Unione europea in questo senso.

4) Una volta che i flussi irregolari tra la Turchia e l’Unione europea finiranno o almeno saranno stati sostanzialmente ridotti e in modo sostenibile, uno schema di ammissione umanitaria volontaria verrà attivato.

5) L’adempimento della liberalizzazione del visto verso tutti gli stati membri sarà accelerato, al fine di sollevare l’obbligo del visto per i cittadini turchi, al più tardi entro la fine di giugno 2016, a condizione che tutti i parametri di riferimento siano stati raggiunti. A tal fine la Turchia prenderà le misure necessarie per soddisfare i requisiti rimanenti per consentire alla Commissione di effettuare, a seguito della valutazione di conformità richieste con i parametri di riferimento, una proposta adeguata entro la fine del mese di aprile sulla base del quale il Parlamento europeo e il Consiglio potranno prendere una decisione definitiva.

6) L’Unione europea, in stretta cooperazione con la Turchia, accelererà ulteriormente l’erogazione dei 3 miliardi di euro già stanziati per i rifugiati in Turchia e assicura il finanziamento di ulteriori progetti per persone sotto protezione temporanea. Un primo elenco di progetti concreti a favore dei profughi, in particolare nel campo della salute, l’istruzione, le infrastrutture, il cibo e le altre spese viventi, che possono essere rapidamente finanziate dal Fondo, saranno identificati congiuntamente, entro una settimana. Una volta che queste risorse saranno utilizzate al massimo, l’Ue mobilitare i finanziamenti supplementari con ulteriori 3 miliardi di euro fino alla fine del 2018.

7) L’Unione europea e la Turchia hanno avviato i lavori sul potenziamento dell’unione doganale.

8) L’Unione europea e la Turchia hanno riconfermato il loro impegno per riavviare il processo di adesione. Hanno accolto con favore l’apertura del capitolo 17 e deciso di aprire il capitolo 33 durante la presidenza olandese. Hanno accolto l’idea che la Commissione presenterà una proposta in tal senso nel mese di aprile. I lavori preparatori per l’apertura di altri capitoli continuerà a un ritmo accelerato fatte salve le posizioni degli stati membri in conformità con le norme vigenti.

9) L’Ue e i suoi stati membri lavoreranno con la Turchia in uno sforzo congiunto per migliorare le condizioni umanitarie dei siriani, in particolare in alcune zone vicino al confine turco che permetterebbero alla popolazione locale e ai rifugiati di vivere in aree più sicure.

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