Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:34
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il bestiame è diventato la principale valuta del Sud Sudan durante la guerra civile

Immagine di copertina

Dal 2013 il paese è attraversato da una guerra civile, e i matrimoni in cambio di bestiame sono diventati un importante strumento di sopravvivenza

La forma di valuta preferita del Sud Sudan non sono i soldi, ma le mucche. Questo dato non solo ci permette di comprendere la società di questo paese indipendente dal 2011, ma è anche un dato fondamentale per capire come mai la guerra civile che sconvolge questo paese abbia lasciato migliaia di morti e stia distruggendo le sue abitudini sociali.

S&D

In questo paese, se un uomo vuole sposare una donna, la sua famiglia deve pare quella della sposa con una dote sotto forma di bestiame. In un paese in cui gran parte della popolazione è dedita alla pastorizia, la possibilità di possedere una o più mucche attraverso un matrimonio è uno strumento di sopravvivenza e, talvolta, di emancipazione.

Tuttavia, la guerra civile che dal 2013 è in corso nel paese tra i sostenitori del presidente Salva Kiir Mayardit – di etnica Dinka – e il Movimento di liberazione del popolo sudsudanese – di etnia Nuer – ha duramente colpito questo settore dell’economia. Da quanto è iniziata la guerra, le depredazioni e le uccisioni di bestiame sono aumentate con l’obiettivo di colpire il principale elemento di sussistenza delle famiglie del paese, facendole precipitare in uno stato di povertà ancora più grave.

Di fronte a questa situazione, numerose famiglie hanno deciso di dare in sposa le proprie figlie quando non hanno neanche 18 anni per poter ottenere dei capi di bestiame. Secondo i dati dell’ONU, il 52 per cento delle ragazze del Sud Sudan si sposano prima dei 18 anni. Tra di loro, il 9 per cento si sposa prima di compiere 15 anni.

Tutto ciò avviene in un paese in cui per la maggior parte delle ragazze sposarsi significa interrompere il proprio percorso di istruzione.

Se il conflitto in Sud Sudan ha causato una carestia che ha lasciato a corto di cibo circa 100mila persone nell’ultimo anno, è successo anche per l’importanza del bestiame nella società del paese. Secondo Daniel Kon, che lavora nel paese per l’organizzazione benefica britannica Plan International, c’è un collegamento tra la povertà e la guerra legato proprio al ruolo del bestiame.

Secondo Kon il conflitto si può dividere sotto tre aspetti: quello politico, quello etnico e i furti di bestiame. Questi ultimi avvengono perché le persone pensano di arricchire la propria fazione impossessandosi delle mucche degli altri. Così facendo il loro gruppo potrà diventare più numeroso, potendo avere un numero maggiore di mogli e di figli.

L’organizzazione Plan International cerca di convincere le famiglie a non dare le proprie figlie in moglie prima che abbiano concluso il ciclo scolastico, ma non è una cosa semplice. In un paese estremamente povero e dilaniato dalla guerra civile questa forma di matrimonio è spesso l’unico modo per poter sopravvivere.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini