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Home » Esteri

Spagna, arrestato simpatizzante di estrema destra: “Volevo uccidere il premier Sanchez e sacrificarmi per la Spagna”

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Manuel Murillo Sánchez, vigilante 63enne esperto di armi, aveva preparato un piano per colpire il premier spagnolo, giudicato colpevole di volere rimuovere il corpo del dittatore Franco dalla Valle dei caduti a Madrid

Aveva preparato un piano per uccidere il premier spagnolo Pedro Sanchez, considerato colpevole di volere rimuovere il corpo del dittatore Francisco Franco dal mausoleo della guerra civile. Manuel Murillo Sánchez, vigilante 63enne, è stato arrestato a Terrassa, in Catalogna, dai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana.

Murillo, esperto di armi da fuoco, nel suo appartamento custodiva un arsenale: 16 armi corte e lunghe, un fucile d’assalto militare Cemte e una Skorpion vz 61. E quattro fucili di altissima precisione, capaci di centrare obiettivi a oltre un chilometro di distanza. Nella sua auto sono state trovate anche due pistole, di cui una modificata illegalmente.

Arrestato, l’uomo ha ammesso durante l’interrogatorio di volere uccidere il premier socialista. “Ero disposto a sacrificarmi per la Spagna”, avrebbe detto secondo quanto scrive la testata online Publico.

Murillo, stando alla prime ricostruzioni, da anni frequentava ambienti vicini all’estrema destra spagnola ma non aveva precedenti penali. La polizia catalana è riuscita a scoprire il cecchino perché l’uomo aveva chiesto aiuto per la preparazione dell’attentato e stava cercando informazioni sull’agenda del premier socialista.

Sanchez ha invitato la Spagna “a mantenere soprattutto la serenità nella vita pubblica”.

La storia del mausoleo del Caudillo – Ad agosto 2018 il governo spagnolo ha approvato il decreto legge per modificare due punti della Legge sulla Memoria Storica e potere riesumare i resti dell’ex dittatore Francisco Franco, che saranno trasportati dalla Valle dei caduti a Madrid in un altro luogo, ancora non definito.

Il mausoleo custodisce i resti di circa 32mila caduti di entrambi gli schieramenti della guerra civile spagnola e, all’epoca della sua inaugurazione, era stato presentato dal regime come un luogo di riconciliazione ma negli anni si è trasformato in un luogo simbolico per i nostalgici del franchismo.

Il 13 settembre il decreto è stato approvato dal Parlamento spagnolo con 172 sì, due no e 164 astenuti (i popolari e i centristi di Ciudadanos). La famiglia del dittatore, morto nel 1975 a 82 anni, ha annunciato azioni legali contro il governo.

Per il primo ministro Sanchez, l’esumazione dei resti di Franco, e la loro sepoltura in un altro luogo, è il primo passo per trasformare la Valle dei caduti in un monumento alla memoria e alla riconciliazione.

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