Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 07:35
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Economia

Lo spread di oggi venerdì 23 agosto in tempo reale

Immagine di copertina

La reazione del differenziale Btp/Bund in una fase convulsa della caduta del governo

Lo spread di oggi in tempo reale

Lo spread apre ancora in calo, a quota 190 punti base con un tasso di rendimento del decennale italiano dell’1,27 per cento.

Anche oggi, venerdì 23 agosto 2019, come ogni giorno, l’attenzione è massima per i valori dello spread. Il differenziale Btp-Bund è infatti un indicatore rilevante del livello di fiducia dei mercati finanziari nel confronto del nostro Paese e l’impasse politico-istituzionale può favorire una crescita dei tassi d’interesse sui titoli di Stato italiani.

Negli ultimi giorni lo spread ha dimostrato nonostante tutto una certa stabilità, muovendosi intorno ai 210-220 punti base. Ma si tratta comunque di un dato molto alto, se si considera l’elevato livello di debito pubblico e le difficoltà italiane ad abbassare il rapporto deficit/pil per tenere sotto controllo il debito.

I prossimi giorni saranno certamente importanti anche per le reazioni che potrebbero avere i mercati. La manovra di bilancio 2019 comincia ad avvicinarsi, e anche l’andamento dello spread può influenzare le misure da prendere per tenere in ordine i conti pubblici.

– SE NON VISUALIZZI GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI, CLICCA QUI

(Aggiornare in continuazione per leggere tutti gli ultimi aggiornamenti)

Qui lo spread in tempo reale:

Cos’è lo spread: significato

Lo spread è un valore che indica la differenza di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi e nello specifico, la forbice tra il rendimento offerto dal Btp (buono del tesoro poliennale emesso dallo Stato italiano) a 10 anni e quello offerto dal suo corrispettivo tedesco, il Bund.

Oggi il differenziale viene preso come riferimento per misurare la stabilità economica di un paese in relazione con gli altri paesi. È anche un indice della fiducia dei mercati nei confronti del Paese.

Spread è dunque anche un termine generico che indica semplicemente la differenza esistente fra due valori e assume significato diverso a seconda del contesto. È dal 2011 che il termine è sotto i riflettori e al centro dell’attenzione pubblica, assumendo nello specifico il significato di differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi. All’inizio di quell’anno, il 4 gennaio, era a 173 punti. Dopo un’estate burrascosa e l’avvicendamento a Palazzo Chigi tra Silvio Berlusconi e Mario Monti, a novembre arrivò a quota 528.

Cos’è il differenziale Btp-Bund
Ti potrebbe interessare
Economia / Le 9 previsioni sulla mobilità del futuro
Economia / Nel cuore di Roma il lancio di “Airport in the city”, il nuovo servizio di ADR
Economia / Innovazione protagonista agli Asecap Days 2024
Ti potrebbe interessare
Economia / Le 9 previsioni sulla mobilità del futuro
Economia / Nel cuore di Roma il lancio di “Airport in the city”, il nuovo servizio di ADR
Economia / Innovazione protagonista agli Asecap Days 2024
Economia / Agricoltura: un’azienda di Montalcino al terzo posto nella classifica italiana delle imprese più sostenibili
Economia / L’Area Studi Mediobanca presenta il report “Le multinazionali industriali mondiali con focus sui Gruppi della Difesa”
Economia / Banca Ifis: l’utile netto del primo trimestre 2024 cresce a 47 milioni di euro
Economia / Perché gli allevamenti intensivi nuocciono gravemente (anche) alla nostre salute
Economia / Nuovi Ogm: le mani delle multinazionali della chimica sull’agricoltura europea
Economia / Egemonia alimentare: i 4 colossi che controllano il mercato della carne negli Usa
Economia / Mangia, consuma, crepa: ecco quanto vale il business (iniquo) dell’agroalimentare