Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 13:29
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cultura

La più celebre opera del pionere dell’architettura moderna Le Corbusier è stata affondata in un fiordo danese

Immagine di copertina
"Flooded modernity" di Asmund Havsteen-Mikkelsen. Credits: @opdagelse.dk

Il progetto è parte di un'esposizione del museo danese Vejle Kunstmuseum

Le Corbusier (1887-1965) è uno delle figure più importanti della storia dell’architettura contemporanea. È stato pioniere dell’architettura moderna e dell’urbanistica contemporanea, imparando a fondere i suoi edifici con i bisogni sociali dell’uomo medio. Le sue opere, oggi, sono patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Particolarmente famosa è una delle residenze private disegnate da le Corbusier in puro stile razionalista: Villa Savoye, ovvero il manifesto più famoso del Movimento Moderno, costruita nel 1931.

La villa, dal tipico colore bianco, si trova a Poissy, in Francia. È la più alta manifestazione dei suoi ideali puristi e vuole rigettare ornamenti non necessari a favore di semplici linee bianche e degli interni open space.

Ora, però, una versione identica e a grandezza naturale dell’opera più famosa di Le Corbusier si può trovare, mezza affondata, nelle acque di un fiordo danese.

Si chiama “Flooded Modernity“, dell’artista di Copenaghen Asmund Havsteen-Mikkelsen, ed è stato realizzato per il Floating Art Festival organizzato dal Vejle Art Museum, in Danimarca.

Il festival si può visitare gratuitamente fino al 2 settembre 2018. In seguito l’installazione – che pesa 5mila kili, verrà ripescata e smantellata.

Dalle acque del fiordo emergono così le forme, riconoscibilissime, dell’edificio disegnato negli anni ’20 del secolo scorso di Le Corbusier. Identiche la tonalità di bianco e addirittura la finestra rettangolare che fascia l’edificio.

Il significato di questa replica, secondo Havsteen-Mikkelsen, è mostrare come la modernità sia stata affondata dalla tecnologia.

“L’avvento delle nuove tecnologie digitali e degli smartphone ha permesso a una nuova situazione di emergere”, ha spiegato l’artista. “Ogni utente è diventato la propria piattaforma mediatica”.

Havsteen-Mikkelsen ha detto anche di essersi ispirato profondamente all’attualità. Ha citato, tra le altre cose, gli scandali emersi attorno alle recenti elezioni in diversi paesi, ammantate dai sospetti di manipolazioni esterne tramite internet. In particolare, l’artista ha considerato l’elezione di Trump negli Stati Uniti e il voto a favore della Brexit nel Regno Unito.

“Con tutte queste ingerenze esterne, in un certo senso la democrazia è affondata”, ha detto quindi l’artista, ammiccando alla sua “Flooded Modernity”.

La scelta del lavoro di Le Corbusier in particolare è iconica perché si rifà a una fonte di ispirazione a cui l’architetto svizzero stesso aveva detto più volte di riferirsi.

Le Corbusier, infatti, prendeva spesso ispirazione dal design dei transatlantici per le proprie opere architettoniche, e il fatto che Havsteen-Mikkelsen abbia deciso di affondare uno dei suoi più famosi edifici sotto diversi metri d’acqua rappresenta un’interessante allegoria.

L’architetto modernista stesso, con crudele ironia, è morto annegato nel Mediterraneo mentre si trovava nella costa sud della Francia nel 1965.

Ti potrebbe interessare
Cultura / Il fondatore di Slow Food Carlin Petrini a TPI: “Vi spiego perché la felicità inizia con la transizione ecologica”
Cultura / Cos’è l’ozio creativo secondo Domenico De Masi
Cultura / Quei sabato pomeriggio a casa De Masi (di S. Del Santo)
Ti potrebbe interessare
Cultura / Il fondatore di Slow Food Carlin Petrini a TPI: “Vi spiego perché la felicità inizia con la transizione ecologica”
Cultura / Cos’è l’ozio creativo secondo Domenico De Masi
Cultura / Quei sabato pomeriggio a casa De Masi (di S. Del Santo)
Cultura / Smarriti e schiacciati: per i giovani la felicità è diventata un miraggio
Cultura / Trent’anni dopo la Jugoslavia: una nuova mostra e un documentario esplorano cosa significa ricostruire il senso di casa, lontano dalla propria patria
Cultura / L’ambulatorio del sottosuolo di Luigi Gallo, storie e vicende umane in uno studio dentistico
Cultura / Luca Ribuoli a TPI: “Il cinema riparta dalla provincia. Ecco come nasce l’idea dell’Ottobre Alessandrino”
Cultura / Un libro di corsa: Quelli che restano
Cultura / Metallica, l’installazione che combina design e arte
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale