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Home » Cultura

La Russia chiede indietro le opere d’arte prestate all’Italia

Immagine di copertina
La "Giovane donna con cappello piumato" di Tiziano

Le opere d’arte russe in prestito dovranno tornare a casa. La richiesta arriva tramite una lettera inviata dal direttore dell’Ermitage Mikhail Piotrovsky al direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina e al presidente di Skira editore Massimo Vitta Zelman. “In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall’estero alla Russia e l’Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura”, si legge nella domanda ufficiale. Quindi “dobbiamo riprendere gli oggetti dell’Ermitage che sono esposti a Palazzo Reale nella mostra Tiziano e l’immagine della donna”. Una richiesta cortese ma senza possibilità di replica. “Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere ed inconvenienti e spero nella vostra comprensione” ha aggiunto nella missiva il direttore dell’Ermitage.

S&D

“A me pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere, queste debbano essere restituite”, ha commentato il ministro della Cultura Dario Franceschini. “Il ministero non ha competenze in materia, si tratta di mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d’Italia ma mi pare evidente che a richiesta fatta bisogna rispondere con la restituzione ai proprietari”, ha aggiunto Franceschini. Nella lettera viene richiesta la restituzione della “Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano – esposta a Palazzo Reale dove da circa quindici giorni vi è la mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano” – e la “Giovane donna con vecchio di profilo” di Giovanni Cariani. I due quadri dovranno tornare in Russia entro la fine del mese. Richieste simili potrebbero riguardare presto altre città italiane come Rovigo, dove a Palazzo Roverella fino al 26 giugno ci sarà la mostra “Kandinskij. L’Opera (1900-1940)”, nella quale saranno esposte diverse opere d’arte che appartengono alla Russia.

Lo scontro tra la Russia e l’Occidente, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, si sposta dunque anche sul piano della cultura. Proprio da Mosca da poche settimane sono rientrati a Milano i 26 inestimabili capolavori della collezione Mattioli, dichiarata indivisibile e insostituibile dallo Stato italiano nel 1973. Capolavori di autori come Boccioni, Morandi e Balla che sono stati esposti in due due mostre organizzate in Russia per l’anno dei musei, e che ora sono tornati a Milano. Il nostro Paese inoltre ha sospeso con effetto immediato tutte le attività relative all’iniziativa “Anno incrociato dei musei Italia-Russia”.

Leggi anche: Putin bombarda i bambini: è l’ora più buia per il mondo intero (di G. Gambino)

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