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È morto all’età di 82 anni Oliviero Toscani, tra i più iconici fotografi della storia d’Italia

Immagine di copertina
Credit: AGF

Oliviero Toscani è morto: aveva 82 anni

È morto all’età di 82 anni Oliviero Toscani, tra i più iconici fotografi della storia d’Italia. Dal mattino del 10 gennaio era ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Cecina, in provincia di Livorno, a causa di un aggravamento delle sue condizioni di salute.

Due anni fa gli era stata diagnosticata la amiloidosi, una malattia rara caratterizzata dall’accumulo anomalo di proteine nei tessuti. Toscani lo aveva reso noto lo scorso agosto, in un’intervista al Corriere della Sera. “Non ho paura di morire, basta che non faccia male”, aveva detto: “Ho vissuto troppo e troppo bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero”.

La malattia lo aveva duramente provato, facendogli perdere circa 40 chili in un anno. Il fotografo – come da lui stesso raccontato – aveva accettato di sottoporsi a una cura sperimentale, che però evidentemente ha potuto poco.

Chi era Oliviero Toscani

Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Oliviero Toscani era figlio di Fedele Toscani, uno dei più stimati fotoreporter del Corriere della Sera. Anche sua sorella Marirosa – morta nel 2023 – è stata un’importante fotografa (insieme al marito Aldo Ballo avviò l’importante studio Ballo&Ballo).

Il primo scatto di Olivero Toscani fu pubblicato sul Corriere della Sera nel 1956, quando lui aveva solo 14 anni: si trattava di una foto di Rachele Mussolini, vedova di Benito Mussolini, durante la tumulazione del cadavere del marito a Predappio.

Dopo essersi diplomato in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, dove fu allievo di Serge Stauffer, Marcel Duchamp e Karl Schmid, Toscani iniziò quasi subito a lavorare nel campo pubblicitario.

A partire dagli anni Settanta le sue foto hanno arricchito le pagine delle più importanti riviste patinate internazionali, da Elle a Vogue, da GQ a Harper’s Bazaar.

Dopo una collaborazione negli anni Sessanta con la Algida, nel decennio seguente Toscani ha lavorato con alcuni importanti marchi di moda, come Valentino, Chanel e Fiorucci. Ma è stato il connubio con Benetton, avviato negli anni Ottanta, a farlo entrare per sempre nella leggenda.

Toscani fu il primo a veicolare con i suoi scatti pubblicitari messaggi di carattere sociale. Nelle campagne realizzate per Benetton il fotografo ha parlato di lotta alla mafia, ha fatto sensibilizzazione sull’Aids e ha trattato temi come il contrasto al razzismo.

Negli anni Novanta, insieme al Gruppo Benetton, fondò la rivista Colors e il centro artistico Fabrica. La collaborazione con la casa di abbigliamento trevigiana terminò nel 2000 in seguito ad una controversa campagna che utilizzava foto reali di condannati a morte negli Stati Uniti (le strade torneranno poi a unirsi per due anni, tra il 2018 e il 2020).

Vicino alle battaglie politiche di Marco Pannella, nel 1996 e nel 2006 si candidò alle elezioni politiche, rispettivamente con le liste del Partito Radicale e della Rosa nel Pugno. Tra il 2008 e il 2010 è stato assessore alla Creatività del Comune di Salemi, in provincia di Trapani, quando il sindaco era il critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Negli ultimi vent’anni Toscani ha lavorato a svariati progetti, fra cui campagne di sensibilizzazione su temi di forte impatto sociale: nel 2007 fece molto discutere la sua campagna sull’anoressia realizzata per il marchio Nolita.

“Non è un’immagine che ti fa la storia”, ha dichiarato nella sua ultima intervista al Corriere della Sera: “È una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro

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