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Home » Cultura

L’Egitto è furioso con la casa d’aste che mette in vendita il ritratto di Tutankhamun

Immagine di copertina
Credits: National Geographic

Asta testa Tutankhamun Egitto – Il ritratto di Tutankhamun, il faraone rappresentato con le fattezze del dio egizio Amon, sarà messo in vendita giovedì 4 luglio dalla casa d’aste Christie’s, a Londra. Il valore dell’opera in quarzite marrone risalente a più di 3mila anni fa, si aggira intorno a 4 milioni di sterline, pari cioè a oltre 4 milioni di euro.

L’annuncio ha provocato le ire dell’Egitto, il quale già a giugno aveva chiesto a Christie’s di annullare la vendita.

Lo staff della casa d’aste aveva chiarito da subito la provenienza dell’opera pregiata, messa in dubbio invece dal governo del Cairo, il quale è convinto che questa sia stata trafugata dal tempio di Karnak, a Luxor.

“È estremamente importante stabilire la proprietà recente dell’opera e la legalità della vendita, cosa che abbiamo chiaramente fatto”, dichiara un portavoce di Christie’s in una nota riportata dall’emittente statunitense Cnn, in cui chiarisce che l’ambasciata egiziana era stata informata da subito dell’intenzione di vendere il ritratto del faraone.

Testa Tutankhamun Egitto | Il percorso dell’opera messa all’asta

L’archeologo Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egiziane, non si accontenta della spiegazione di Christie’s.

Secondo Hawass infatti l’opera sarebbe stata trafugata alla fine degli anni ’90, in un periodo in cui anche altri reperti archeologici erano stati rubati dal tempio in cui si trovava la testa di Tutankhamun.

Invece, stando a quello che mostra il certificato di provenienza rivendicato da Christie’s, l’opera avrebbe fatto parte della collezione della famiglia nobile tedesca dei Thurn and Taxis, e attraverso una serie di passaggi sarebbe finita tra le priorità della Rosario Collection, una delle collezioni private di arte egizia più famose al mondo, che ha incaricato Christie’s di mettere all’asta la testa Tutankhamun.

Lo scontro tra il Paese arabo e la casa d’aste è l’ultimo atto di una battaglia che l’Egitto porta avanti da mesi per bloccare la vendita di reperti archeologici egiziani e riportarli a casa.

A gennaio 2019, il pezzo di una tavola rubata nel 1988 dal museo Karnak di Luxor, in Egitto, è stato riportato nel Paese dopo essere stato messo all’asta nella capitale del Regno Unito.

Da allora il ministero delle Antichità egiziano ha iniziato a monitorare le aste internazionali per rinvenire altri reperti storici e fare in modo che non siano venuti al miglior offerente.

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