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Vannacci: “Mengoni con la gonna fa ridere, non sopporto l’ostentazione dei gay”

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Credit: AGF

Il generale Roberto Vannacci ha rilasciato un’intervista a Claudio Sabelli Fioretti, pubblicata sul quotidiano La Repubblica, in cui torna a parlare delle sue posizioni sull’omosessualità. Il militare – indagato per truffa, peculato e istigazione all’odio razziale e sospeso per 11 mesi dal servizio – sta per pubblica un nuovo libro, dal titolo Il coraggio vince (Piemme) dopo il grande successo della sua prima opera Il mondo al contrario (autoprodotto).

Nell’intervista Vannacci racconta che inizialmente Il mondo al contrario, uscito il 13 agosto 2023, vendeva solo venti copie al giorno. Poi, dopo le polemiche suscitate dagli articoli di Matteo Pucciarelli su Repubblica e di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, ha iniziato a macinare fino ad arrivare a 17.800 copie vendute in un solo giorno e a 100mila nel giro di una settimana.

Uno dei passaggi più contestati di quel libro è “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione…”. Il generale si difende così: “Io non ho mai usato parole offensive. Nei dizionari la normalità è definita in senso esclusivamente statistico. Ciò che non è eccezionale è normale”. “La statistica più recente – aggiunge – dice che non si riconosce nell’eterosessualità il 3,4 per cento della popolazione. Gli altri sono i normali”.

Nonostante quel 3,4 per cento, osserva ancora Vannacci, “per far passare un film su Netflix bisogna metterci i gay”. “E i presentatori? Malgioglio, Signorini, Platinette… Su venti presentatori – continua il militare – almeno dieci sono gay. Credo che qualcuno faccia perfino finta di esserlo per apparire sullo schermo”.

E ancora: “Non mi dà fastidio che un uomo ami un altro uomo. O che una donna ami un’altra donna. Quello che non sopporto è l’ostentazione. Le donne non ostentano. Gli uomini invece a volte fanno la vocetta femminile, ancheggiano, si vestono da donne. Mengoni con la gonna fa ridere. Come se io andassi in giro col reggiseno. O mostrando le mie gambe pelose”.

“Conosce gay?”, chiede Sabelli Fioretti. “Pochi”, risponde il generale, “ma conosco tanta gente che per curiosità o per sfizio una volta, due volte, tre volte ci ha provato”. “Io sono testosteronico da quando sono nato”, precisa. “Giocavo con le pistole a due anni. Ero molto ‘maschio’. Come le mie figlie sono molto ‘femmine’. Ho cercato di orientarle verso l’eterosessualità. Ma le supporterei sempre. Il ruolo dei genitori è supportare i figli”.

Vannacci spiega di essere stato ospite in diversi talk show orientati a destra, da Mario Giordano a Paolo Del Debbio e Giuseppe Brindisi. Ma, aggiunge, “sono stato anche da Bianca Berlinguer. Ma non mi piace, tende a prevaricare”. Lilli Gruber “mi ha invitato. Non ci sono andato. Non vado nemmeno da Formigli. Non mi piace la gazzarra”.

Fiorello, invece, “è molto simpatico. Come Crozza mi prende per il culo dalla mattina alla sera. Ma mi diverte”. Fabio Fazio? “Ci andrei anche se mi è antipatico. Ma non mi invita”.

“Mi hanno classificato come di destra” ma “non so perché”, riflette Vannacci, che si definisce “tradizionalista e conservatore”, “rivoluzionario” e “innovativo. Ma inquadrato nella tradizione, nelle radici, nell’identità”. “Mi hanno detto che potrei essere il nuovo Chávez”, afferma.

L’intervistatore chiede poi se è vero che è in corso una trattativa con la Lega di Matteo Salvini per una candidatura alle elezioni europee. “Non sto trattando. Non ho deciso niente”, precisa il generale.

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