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Ultimo saluto a Mihajlovic, in migliaia a Roma per i funerali. Presenti anche Totti e Mancini

Immagine di copertina
Credit: ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Ultimo saluto a Mihajlovic, in migliaia a Roma per i funerali. Presenti anche Totti e Mancini

Il mondo dello sport e non solo saluta Sinisa Mihajlovic, scomparso venerdì scorso all’età di 53 anni. Più di 2.000 tifosi si sono adunati di fronte alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma, dove oggi si sono svolti i funerali dell’allenatore serbo. Un lungo applauso ha accolto l’arrivo del feretro nella basilica romana, in cui erano presenti la moglie Arianna e i figli.

S&D

A celebrare la funzione il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna. Nell’omelia, ha parlato della lunga lotta con la malattia di Mihajlovic, a cui tre anni fa era stata diagnosticata la leucemia mieloide acuta, di fronte alla quale “non è mai scappato. L’ha affrontata con coraggio, dandone anche ad altri. Lo ha fatto mostrando la fragilità dolce di un guerriero, che è tale perché sa rialzarsi o ci prova. La fragilità è una porta, non un muro”. “È un saluto doloroso che ci lascia increduli”, ha aggiunto.

Presenti diverse personalità dello sport, a iniziare dai giocatori della Lazio, arrivati a piazza della Repubblica con il pullman della squadra, e una delegazione del Bologna, allenato da Mihajlovic fino a inizio settembre. A salutare il difensore di Roma, Sampdoria, Inter e Lazio anche Gianni Morandi, acceso sostenitore del Bologna.

Tra i primi a recarsi nella basilica il presidente del Coni Giovanni Malagó, che negli scorsi giorni aveva visitato Mihajlovic in clinica insieme al ct della nazionale Roberto Mancini, presente anche lui in chiesa. Hanno assistito alla cerimonia anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il ministro dello Sport, Andrea Abodi e il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Arrivati anche esponenti della Roma come Bruno Conti e Morgan De Sanctis, oltre a Francesco Totti.

Già un’ora prima della funzione, migliaia di persone si erano adunate di fronte alla chiesa. Tra le numerose corone di fiori, inviate anche dalle tifoserie delle squadre in cui Mihajlovic ha prima giocato e poi è stato allenatore, sono comparsi anche cartelli per ricordarlo. “Ciao Sinisa, uno di noi”, recita uno striscione. All’uscita del feretro, i tifosi hanno omaggiato Mihajlovic intonando il coro “E se tira Sinisa è gol”, che gli avevano dedicato per anni.

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