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Home » Cronaca

Torino, bici lanciata dai Murazzi: condannato a 16 anni il capo della baby gang

Immagine di copertina
A sinistra Viktor Ulinici, a destra Mauro Glorioso

La Corte d’Appello di Torino ha condannato a 16 anni di carcere Victor Ulinici, l’unico maggiorenne dei cinque giovani finiti a processo per il caso del lancio di una bici dai Murazzi del Po che, la sera del 21 gennaio 2023, ferì in maniera gravissima il 24enne Mauro Glorioso.

Il verdetto è stato emesso ieri, lunedì 3 febbraio. All’imputato – cui era contestato il reato di tentato omicidio – non sono state concesse le attenuanti generiche, così come aveva ordinato la Corte di Cassazione annullando la precedente sentenza di condanna a 10 anni e 8 mesi.

Ulinici – che ha scelto il rito abbreviato, che prevede uno sconto di pena – non dovrebbe presentare ricorso. “Questo -ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Wilmer Perga – è l’orientamento di oggi. In ogni caso leggeremo e valuteremo le motivazioni della sentenza”. Nel corso delle precedenti fasi processuali l’imputato aveva espresso il suo dispiacere per le conseguenze del gesto, che ha costretto Glorioso, studente di Medicina, alla sedia a rotelle.

“In una vicenda che ha avuto conseguenze così drammatiche è difficile gioire”, ha commentato l’avvocato di parte civile, Simona Grabbi. “Non si può gioire – ha precisato – per una pena tanto alta inflitta a un ragazzo di questa età che tuttavia rispecchia la gravità del fatto e delle conseguenze”.

La sera del lancio della bicicletta, Ulinici era insieme ad altri quattro ragazzi – due maschi e due femmine – tutti minorenni. Gli altri due adolescenti che con lui scagliarono il mezzo dalla balaustra del lungofiume sono stati condannati rispettivamente (sempre con l’abbreviato) a 9 anni e 9 mesi e 9 anni e 4 mesi.

Una delle due ragazze presenti sul posto, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, è stata condannata (anche lei con rito abbreviato) a 6 anni e 8 mesi. L’altra, Sara Cherici, oggi ventenne, è stata l’unica è optare per il rito ordinario e il mese scorso è stata condannata dal Tribunale di Torino a 16 anni per concorso in tentato omicidio: una sentenza che ha fatto molto discutere per la sua gravità, considerato che la ragazza aveva solo assistito da lontano al lancio della bici ma senza partecipare materialmente. A pesare sulla condanna, peraltro, è stato anche il fatto che nei giorni seguenti la giovane non denunciò l’accaduto alle autorità.

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