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Home » Cronaca

“Perché proprio io?”: il risveglio del ragazzo sopravvissuto all’incidente sulla Nomentana

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Non ricordava quasi nulla Leonardo Chiapparelli, il 21enne unico sopravvissuto del terribile incidente automobilistico sulla Nomentana di Roma. Si è risvegliato al sesto piano del reparto di neurochirurgia dell’ospedale Sant’Andrea, e solo in quel momento ha saputo della morte dei cinque amici che erano in macchina con lui. È stato il padre Giuseppe a dargli la notizia, dopo che la Tac ha escluso complicazioni per suo figlio.

Leo non sarebbe in pericolo di vita, ieri ha parlato con la madre e con uno psicologo. Presto potrebbe essere sentito anche dai carabinieri che lo ritengono un prezioso testimone di quello che è successo sulla Cinquecento, omologata per quattro passeggeri, sulla quale invece viaggiavano in sei. Il giovane come prevedibile è ancora sotto shock, avrebbe detto solo: “Non ricordo nulla”.

“Perché proprio io?”, ha detto ai genitori. “Sono sopravvissuto, non so come. Ero al centro sul sedile posteriore: i corpi dei miei amici mi hanno protetto”, sono state le sue parole prima di avere un crollo emotivo, secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica. Leonardo in ospedale è circondato dall’affetto dei familiari e degli amici.

Il padre del 21enne, Giuseppe, nonostante le buone notizie riguardo alla salute del figlio, non riesce a darsi pace: “È vivo – ha detto con le lacrime agli occhi appena arrivato in ospedale – ma stanotte ho perso cinque figli. Perché sono cresciuti tutti insieme. Si volevano bene, erano come fratelli. Stavano spesso da noi. Non posso pensare al dolore dei genitori. Non si può morire così”.

Intanto dai filmati sembra chiaro che la Cinquecento viaggiasse a folle velocità. Leonardo è stato l’unico a salvarsi, gli altri cinque giovani sono morti. Dai video, acquisiti dai militari dell’Arma, è emerso che la Cinquecento avrebbe percorso 900 metri in otto secondi, prima della rotatoria Ballotti su via Nomentana che porta al luogo dell’incidente, dove le telecamere sono alimentate con batterie solari e quindi in funzione solo di giorno. Quindi a oltre 110 chilometri orari invece che a 50, se le perizie disposte dalla procura – che indaga contro ignoti per omicidio stradale – dovessero confermarlo. Si attendono gli esiti delle autopsie e degli esami tossicologici, così come di quelli sui telefonini dei ragazzi.

Chi guidava dunque andava ben oltre il limite di velocità e probabilmente a bordo non tutti avevano le cinture di sicurezza allacciate: i quattro ragazzi seduti dietro sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo, mentre la Cinquecento si cappottava più volte a causa della rottura del tettuccio. Gli altri due sono stati estratti dai vigili del fuoco.

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