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Scontro tra barche all’Argentario, la telefonata dal mare: “Fate presto, ci sono morti”

Immagine di copertina
Credit: Maremmaoggi.net

È successo tutto all’improvviso. Ieri, 23 luglio, intorno alle ore 17,30, in mezzo al mare tra l’Argentario e l’Isola del Giglio due imbarcazioni si sono scontrate con la prua di una delle due che si è infilata contro l’altra. Un uomo è morto, viene invece data per dispersa una donna. Quattro i feriti, di cui uno grave: è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Le Scotte di Siena con traumi alla testa e al torace.

L’incidente è avvenuto a sei miglia ovest del promontorio di Monte Argentario. La collisione, tanto inaspettata quanto violenta, ha coinvolto un’imbarcazione di oltre una ventina di metri e un’altra lunga una decina. A bordo delle due imbarcazioni sei persone di nazionalità italiana e danese. A indagare gli uomini di Luigi Buta, comandante della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano. Il loro intervento è stato decisivo per salvare i quattro superstiti. Nel punto della collisione il fondale supera i 40 metri e ci sono spesso forti correnti anche quando il mare è calmo.

La vittima della collisione, di circa 60 anni, di Roma, si trovava sull’imbarcazione a vela. Il suo corpo è stato trovato incastrato sulla prua del natante, andata quasi completamente distrutta. L’urto ha scaraventato l’uomo in mare e le squadre di soccorso, due motovedette della capitaneria di porto di Porto Santo Stefanio e un battello pneumatico l’hanno cercata per tutta la notte. Nelle ricerche sono intervenuti anche mezzi aerei.

A dare l’allarme è stata una delle superstiti che con il cellulare ha chiamato il numero di emergenza della capitaneria. “Fate presto, ci sono morti, è una tragedia”, ha urlato ancora sotto choc all’operatore. C’era anche il pericolo di un’esplosione perché pare che il motoscafo avesse fatto da poco il pieno di carburante.

I soccorsi sono stati immediati e le motovedette hanno raggiunto il punto della collisione in pochi minuti. I soccorritori si sono trovati di fronte i relitti del motoscafo e della barca a vela, che stava affondando, con i quattro sopravvissuti in preda al terrore. Dopo averli messi in salvo gli equipaggi delle motovedette si sono concentrate immediatamente sulla ricerca della dispersa. La procura di Grosseto ha aperto un’inchiesta. Ieri sera gli uomini della capitaneria di porto avevano ascoltato i primi testimoni. Oggi ci saranno altre deposizioni.

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