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Sanità, sì allo scudo penale per i medici: “Perseguibili solo per colpa grave nei reparti con poco personale”

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Sanità, sì allo scudo penale per i medici: “Perseguibili solo per colpa grave nei reparti con poco personale”

I medici che hanno provocato la morte o le lesioni personali di un paziente saranno perseguibili solo nei casi di “colpa grave”. Il cosiddetto “scudo penale” per i professionisti della sanità è previsto nel decreto Milleproroghe che ha ricevuto il via libera dalla commissione Bilancio e affari costituzionali della Camera.

L’emendamento prevede che venga limitata “ai soli casi di colpa grave” la punibilità per chi in modo colposo causa morte o lesioni personali “nell’esercizio di una professione sanitaria in situazioni di grave carenza di personale sanitario”. Quindi, ai fini della valutazione, “si tiene conto delle condizioni di lavoro dell’esercente la professione sanitaria, dell’entità delle risorse umane, materiali e finanziarie concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare, del contesto organizzativo in cui i fatti sono commessi nonché del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato”. La norma, prevista da emendamenti presentati da FI, FdI, Pd e Iv e approvati dopo la riformulazione del governo, estende all’intero 2024 lo scudo penale già introdotto con lo stato di emergenza Covid.

Un altro emendamento di FdI dà anche la possibilità di tenere i medici in corsia fino a 72 anni. Fino al 31 dicembre 2025 le aziende sanitarie potranno tenere in servizio oltre l’età pensionabile dirigenti medici e sanitari, “anche al fine di far fronte alle esigenze di formazione e tutoraggio del personale assunto”, nonché “di fronteggiare la grave carenza di personale”. Può essere riammesso in servizio, con quei limiti, chi è andato in pensione dal settembre 2023. Dirigenti medici, sanitari e docenti universitari non possono mantenere o assumere incarichi dirigenziali apicali.

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