Roma, firmato l’accordo sul “badge di cantiere”: più legalità e sicurezza nei cantieri pubblici
Una svolta importante per il mondo dell’edilizia romana: è stato firmato oggi, in Campidoglio, il nuovo Protocollo di Intesa per l’attivazione sperimentale dei sistemi di controllo e registrazione delle presenze autorizzate nei cantieri, meglio noto come “badge di cantiere digitale”.
L’intesa, sottoscritta da Prefettura, Roma Capitale, Città Metropolitana, Casse edili, sindacati e associazioni datoriali del settore, rappresenta un passo avanti significativo nella lotta al lavoro nero, al dumping contrattuale e alle infiltrazioni mafiose, puntando al tempo stesso su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Oggi è una giornata importante – ha dichiarato Diego Piccoli, segretario generale di FILLEA CGIL Roma e Lazio – Con la sottoscrizione di questo accordo si rafforza il percorso già avviato con gli accordi giubilari: dopo lo stop al subappalto a cascata, arriva uno strumento concreto contro il lavoro irregolare e per la tutela dei lavoratori. Il badge permette di vigilare su orari, inquadramenti e salute nei cantieri, rafforzando il ruolo delle casse edili e affermando il principio di legalità anche nell’uso dei fondi pubblici. È un risultato frutto dell’unità tra parti sociali e istituzioni, a beneficio dei lavoratori e delle imprese sane”.
Il badge digitale sarà rilasciato a tutti i lavoratori, autonomi o subordinati, impegnati nei cantieri pubblici di valore superiore a 1,5 milioni di euro, con una prima fase di sperimentazione della durata di sei mesi. Attraverso una piattaforma informatica dedicata, sarà possibile monitorare orari, presenze, tipologia di contratto applicato e impresa di appartenenza, garantendo trasparenza e tracciabilità in ogni fase del lavoro.
Il badge sarà esteso a tutti gli appalti pubblici sopra i 500 mila euro al termine della fase sperimentale. Inoltre, la Prefettura – titolare del trattamento dei dati raccolti – potrà utilizzare le informazioni per accertare eventuali indizi di infiltrazioni mafiose, in linea con quanto previsto dal Codice delle leggi antimafia.
Il protocollo valorizza anche la tecnologia e l’intelligenza artificiale come strumenti di innovazione a servizio della legalità, della sicurezza e della qualità occupazionale. Un segnale forte da parte della più grande committente pubblica del Paese – Roma Capitale – che, ancora una volta, sceglie di mettere al centro il lavoro regolare, sicuro e tutelato.