Così i cantieri di Pnrr e Giubileo stanno cambiando il volto di Roma
Osservando i profili social di Roberto Gualtieri, è impossibile non averlo notato: il sindaco di Roma sempre più spesso si mostra con indosso non la fascia tricolore, bensì caschetto giallo antinfortunistica e pettorina arancione catarinfrangente. Il messaggio da veicolare è chiaro
Osservando i profili social di Roberto Gualtieri, è impossibile non averlo notato: nei suoi video e foto, il sindaco di Roma sempre più spesso si mostra con indosso non la fascia tricolore, bensì caschetto giallo antinfortunistica e pettorina arancione catarinfrangente. Quasi fosse quella la sua nuova divisa d’ordinanza. Sul piano della comunicazione, il messaggio da veicolare è chiaro: guidare il Campidoglio, oggi, assomiglia – nemmeno tanto ironicamente – al mestiere del capo-cantiere. Macchine escavatrici, gru, martelli pneumatici: da circa un anno e mezzo la Capitale è in effetti disseminata di cartelli che segnalano «Lavori in corso». Un fermento che gorgoglia principalmente grazie alla pioggia di soldi che sta innaffiando Roma per la congiunzione astrale tra Pnrr e Giubileo: in totale circa 13 miliardi di euro, di cui almeno 5 stanziati per riqualificazioni urbane, potenziamento della mobilità pubblica e restauro del patrimonio culturale.
Centro storico
Le celebrazioni per l’Anno Santo hanno portato con sé profondi cambiamenti in primis in alcuni luoghi simbolo della Chiesa cattolica.
Alle porte di Città del Vaticano, sul lato destro dei giardini di Castel Sant’Angelo, per decenni hanno scorrazzato automobili, motorini, camion, autobus, pullman turistici. Ora non più: la strada è stata sostituita da una nuova grande piazza – piazza Pia – con fontane, gradinate, panchine e spazi verdi, da cui parte un lungo corridoio pedonale su viale della Conciliazione che conduce ininterrotto fino alla basilica di San Pietro. Il traffico c’è ancora, ma non si vede: è stato convogliato in un sottopasso scavato sotto la piazza.
La complessa opera di riqualificazione è stata inaugurata nel giorno dell’antivigilia di Natale dello scorso anno, a conclusione di diciassette mesi di cantieri – costati 87 milioni di euro – che avevano scatenato le ire di molti automobilisti costretti a farraginosi – sebbene temporanei – percorsi alternativi.
Anche i giardini di Castel Sant’Angelo sono stati sistemati: restaurato l’anfiteatro, piantati novanta alberi, allestita una nuova area giochi.
A nemmeno un chilometro di distanza, appena fuori dalle mura della Santa Sede, è stato ampliato lo spazio pedonale di piazza del Risorgimento, un’area da oltre 18mila metri quadrati, snodo nevralgico non solo per la vita sociale del quartiere Prati, ma anche per i flussi di ingresso e deflusso da piazza San Pietro. Prima dell’intervento – terminato il 20 dicembre 2024, costo 14 milioni di euro – la piazza fungeva da rotatoria per il traffico: adesso invece la parte che si affaccia verso le mura vaticane è pedonalizzata e il traffico scorre solo lungo il lato opposto, quello perpendicolare a via Ottaviano, regolato da un semaforo con largo attraversamento pedonale. Anche via Ottaviano, dove prima circolavano auto, motorini, tram e furgoncini, è stata chiusa al traffico, ripavimentata e riservata ai pedoni, per un intervento di riqualificazione da 4,2 milioni. Così i turisti che arrivano dalla stazione della metro Ottaviano possono camminare fino al Vaticano senza incontrare nessun veicolo.
Queste modifiche alla viabilità e i disagi creati dai cantieri hanno fatto imbufalire molti commercianti della zona. Adesso che i lavori sono finiti, però, tutti o quasi concordano nell’ammettere che la situazione è migliorata, non solo dal punto di vista estetico ma anche degli affari.
Meno “rivoluzionario” è stato l’intervento di rifacimento di piazza San Giovanni in Laterano, lo spazio antistante la cattedrale di Roma, noto anche perché ospita di frequente manifestazioni politiche e sindacali e il Concertone del Primo Maggio. In questo caso il restyling – progettato dallo studio di architettura italiano One Works, vincitore di un concorso internazionale indetto da Roma Capitale – non ha comportato modifiche alla circolazione. La piazza, che versava in uno stato piuttosto dimesso, tra panchine usurate ed erba rinsecchita, è stata riordinata con una nuova pavimentazione permeabili, nuove aree verdi e fontane a raso: i lavori – durati otto mesi e costati 15 milioni di euro – si sono conclusi lo scorso 28 dicembre.
Tra le opere co-finanziate con i fondi del Giubileo rientra anche la riqualificazione di piazza dei Cinquecento, l’enorme spiazzo – 161mila metri quadrati – che si stende sul lato corto della stazione Termini e che ospita i capolinea di diverse linee di autobus, oltre al molo dei taxi. Qui, fino a poco più di un anno fa, gli ammortizzatori dei mezzi in manovra erano messi a dura prova da buche enormi nell’asfalto che a ogni temporale si trasformavano in piccoli laghetti. La sporcizia e il degrado avevano raggiunto livelli indegni per una capitale europea. Adesso la piazza è tornata un luogo civile: i cantieri, costati 45 milioni di euro, si sono conclusi all’inizio di quest’anno, in tempo o quasi per accogliere i milioni di pellegrini in arrivo a Roma. Come previsto dal progetto dello studio Tvk, il terminal bus è stato ridisegnato, il molo taxi risistemato, sono state realizzate piste ciclabili e un’area pedonale di 5mila metri quadrati in marmo. E anche le vie adiacenti sono state riqualificate puntando su verde e ampi marciapiedi.
Non c’entra con i fondi giubilari, invece, la riqualificazione di piazza Augusto Imperatore, incastonata tra via del Corso e l’Ara Pacis, in pieno centro storico. Correva l’anno 2006 quando il gruppo Urbs et Civitas guidato dall’architetto Francesco Cellini vinse il concorso per riqualificare la superficie ad anello che circonda il Mausoleo di Augusto. Dopo quasi vent’anni di ritardi e polemiche, dovuti anche ad alcuni ritrovamenti archeologici, lo scorso 6 giugno la piazza è stata restituita alla città ricollegando il piano stradale attuale con quello del Mausoleo: i lavori, partiti nel 2020, sono costati 17 milioni di euro, interamente finanziati da Roma Capitale.
Parallelamente, dal 2016 è in corso il restauro del Mausoleo, dal costo complessivo di 11 milioni, di cui 5 stanziati dal Campidoglio, 2 dal Ministero della Cultura e 4 da un’azienda privata (Tim). Il monumento funerario – che nel corso dei secoli è stato adibito a fortilizio, giardino, anfiteatro e sala per concerti – è chiuso al pubblico dal 2007 e, dopo una temporanea e parziale riapertura nel 2021, dovrebbe tornare a essere visitabile entro la fine del 2026.
Periferia
Grandi cantieri proliferano anche lontano dai monumenti del centro storico. Lo scorso 2 e 3 agosto più di 800mila ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo hanno partecipato al raduno conclusivo del Giubileo dei Giovani all’interno degli spazi della nuova “Città dello Sport” di Tor Vergata, nella periferia est della Capitale, dove i lavori di riqualificazione si erano conclusi poco meno di un mese prima. Papa-boys e cittadini romani hanno così finalmente potuto ammirare la vela progettata dall’archistar valenciano Calatrava, la cui realizzazione era iniziata nel 2009 ma era rimasta tristemente incompiuta per oltre quindici anni. All’ombra dei 75 metri della vela, sorge ora un palasport con capienza fino a 15mila posti, mentre nei prossimi mesi si svilupperà un progetto di riforestazione. L’anno prossimo, a luglio, qui si terrà un enorme concerto di Ultimo, e si vocifera anche di un possibile show degli Oasis. I lavori – finanziati da Ministero dell’Economia, Agenzia del Demanio e Struttura Commissariale per il Giubileo – sono costati complessivamente 80 milioni di euro.
Proprio nei giorni del Giubileo dei Giovani hanno preso avvio gli interventi di bonifica e cantierizzazione nel sito della ex Fiera di Roma, nella periferia sud. L’area è destinata a essere completamente demolita e «rigenerata» sulla base del progetto “Città della gioia”, sviluppato da Acpv Architects, Arup, Asset e P’Arcnouveau, vincitore del concorso di un concorso lanciato congiuntamente da Roma Capitale e dal Fondo Orchidea srl, la società proprietaria del complesso. Il 50% delle superfici sarà destinato ad aree verde e servizi, mentre nella restante metà saranno costruite case (di cui una quota vincolata all’housing sociale), uffici ed esercizi commerciali. Il valore complessivo dell’investimento da parte di Orchidea Srl è pari a oltre 250 milioni di euro.
Riavvicinandoci al centro, nella prima periferia a sud-ovest di Roma, lo scorso 20 marzo è stato tagliato il nastro, dopo due anni di lavori, al nuovo Ponte dell’Industria, noto anche come Ponte di Ferro, che collega i quartieri Portuense e Ostiense. Nella notte tra il 2 e 3 ottobre 2021 l’infrastruttura – preziosa testimonianza di architettura industriale – era stata parzialmente distrutta da un incendio. L’intervento – quasi 18 milioni di euro, di cui 13 di fondi giubilari e 5 comunali – ha previsto l’allargamento della carreggiata per il transito dei mezzi pubblici e la realizzazione di una passerella laterale per il passaggio pedonale.
A solo un chilometro di distanza, è invece ancora sul tavolo la riqualificazione degli ex Mercati generali, dove il Campidoglio punta a rispolverare il progetto della “Città dei Giovani”, tra sale conferenze, biblioteche, librerie, spazi per start-up, palestra con centro benessere, residenze universitarie e ampi parcheggi pubblici. L’investimento previsto è pari a 380 milioni di euro, finanziato dal fondo Hines in qualità di concessionario: il cantiere dovrebbe partire nel primo trimestre del 2027 per concludersi entro il 2030.
Trasporti
L’anno in corso potrebbe essere ricordato come un punto di svolta anche per quanto riguarda l’annosa questione dei trasporti pubblici.
Nei mesi scorsi sono entrati in funzione i primi 110 autobus elettrici acquistati da Atac nell’ambito di una maxi-gara da 220 milioni di euro – finanziata con le risorse del Pnrr – per la fornitura di 411 mezzi a batteria, flotta che dovrebbe essere completata entro l’aprile del 2026. Sempre nell’ambito del Pnrr, sono in corso le procedure per l’acquisto di 121 tram, che costeranno complessivamente 485 milioni di euro e arriveranno entro il 2028, e 36 nuovi treni per la metropolitana, che entreranno in funzione entro la fine del 2026.
Nel corso di questi mesi, inoltre, tutte le 27 stazioni della Metro A sono oggetto di un restyling da complessivi 80 milioni di euro: le prime a essere state rimesse a nuovo sono state le fermate Spagna (in piazza di Spagna), Ottaviano e Cipro (entrambe vicine al Vaticano).
Sulla linea C, nelle prossime settimane è attesa l’apertura di due nuove attesissime stazioni: Porta Metronia e Colosseo. Bisognerà aspettare ancora almeno otto anni, invece, per l’inaugurazione della stazione di piazza Venezia: davanti all’Altare della Patria, i colossali lavori di scavo sono partiti nel 2023 e dovrebbero concludersi – se tutto andrà secondo previsione – nel 2033.
Lo scorso luglio è stato approvato il progetto definitivo della tratta T2 della Linea C, che prevede la realizzazione di 4 nuove stazioni con un tracciato che da piazza Venezia si spinge fino all’interno del quartiere Prati (viale Mazzini).
Ma a Roma ci si può spostare da un punto all’altro della città anche con i treni regionali di superficie. Al Pigneto, lo scorso maggio ha preso avvio il mega-cantiere per la realizzazione di una nuova fermata ferroviaria (costo: 162 milioni di euro), mentre poche settimane ha debuttato il cantiere per la riqualificazione della stazione di Acilia, uno dei nodi principali della ferrovia regionale Roma-Lido. Poco prima di Ferragosto è stata inaugurata la stazione di Acilia Sud, attesa dal 2022.
La chiusura dell’anello ferroviario intorno alla Capitale, di cui si parla ormai da una trentina d’anni, resta tuttavia una chimera: mancano i binari tra Valle Aurelia e Settebagni. Così come bisognerà aspettare ancora per le stazioni di Massimina, Divino Amore, Paglian Casale, Selinunte, Statuario, piazza Zama e Villa Carpegna.
Lotta alle buche
Per la maggioranza dei romani che continua a usare i mezzi privati per gli spostamenti, un atavico problema sono le leggendarie buche stradali. Il Piano Strade di Roma Capitale ha previsto, a partire da novembre 2021, interventi per un totale di circa 800 milioni di euro, tra fondi del Giubileo, bilancio del Campidoglio e finanziamenti statali.
Da inizio mandato a giugno 2025, sono stati eseguiti lavori di manutenzione straordinaria su circa 630 chilometri di strade con una spesa di oltre 330 milioni di euro. Negli ultimi mesi, in particolare, si sono conclusi gli interventi sul Lungotevere, sulla via Salaria, in viale delle Milizie, via Dandolo, via Morosini, sulla sede tranviaria di via Emanuele Filiberto, sulla circonvallazione Tiburtina, via dei Monti Tiburtini, via Collatina, via Cilicia e via Ostiense.
Inoltre, con il Giubileo sono arrivati altri 10 milioni per la sistemazione dei marciapiedi: fondi con i quali, ad esempio, sono stati riqualificati il lungotevere da ponte Palatino a ponte Marconi, in via Cavour e in via Cilicia ed è stato creato un nuovo marciapiede a Porta Furba.
Tra nuove piazze e marciapiedi rifatti, c’è dunque una ritrovata attenzione per il pedone. Ma l’Amministrazione Gualtieri vuole incentivare anche l’utilizzo delle biciclette. A fronte di 8.700 i chilometri di strade, a Roma oggi si snodano 353 chilometri di piste ciclabili. L’obiettivo dichiarato dal Campidoglio, con il “Biciplan”, è arrivare a quota 1.575 entro il 2035. Si prevede di potenziare anche il servizio di bike sharing a postazione fissa: l’obiettivo è di arrivare a 4.300 bici elettriche, 408 stazioni e 8.600 e-dock con colonnina di ricarica. Con la pedalata assistita, anche i sette colli sono a portata di bicicletta.