Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:47
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Roma, asportato tumore di 2 chili dal fegato di una bambina di 10 mesi

Immagine di copertina

Roma, asportato tumore di 2 chili dal fegato di una bambina di 10 mesi

Una tecnica utilizzata in pazienti così piccoli solo altre due volte al mondo. A una bimba di 10 mesi è stato asportato dal fegato un tumore da 2 chili, un quarto del suo peso corporeo. L’intervento è stato eseguito con successo all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La piccola, che ha da poco compiuto un anno, ha ripreso a crescere regolarmente e si alimenta senza problemi.

Erano stati i genitori a portarla al pronto soccorso perché, rispetto al fratello gemello, manifestava inappetenza e un rigonfiamento dell’addome. Dall’ecografia è subito emersa una grande lesione a contenuto liquido nel fegato e dopo una valutazione multidisciplinare con specialisti di diverse discipline, è stata confermata la presenza di una neoplasia del fegato di oltre 13 centimetri di diametro.

Si trattava di un tumore benigno, un amartoma mesenchimale, che occupava interamente la parte destra e centrale del fegato, comprimendo quella sinistra e costringendo gli altri organi a una dislocazione dalla loro sede originaria. Dato che non era possibile escludere con certezza che si trattasse di un tumore maligno, era necessario asportarlo.

Per non lasciare una quantità insufficiente di fegato sano, l’équipe guidata dal professor Marco Spada ha deciso di aumentare il volume della parte sana dell’organo prima di procedere all’intervento, ricorrendo a una tecnica di radiologia endovascolare denominata “embolizzazione portale”. In letteratura, secondo quanto riporta Repubblica, risulta utilizzata finora solo in altri 8 pazienti pediatrici e in due pazienti piccoli come la bambina.

“Resezioni epatiche così estese non sono frequenti nei bambini piccoli e richiedono elevate competenze non solo di chirurgia epatobiliare, ma anche anestesiologiche, intensivistiche, radiologiche, epatologiche, oncologiche, anatomopatologiche ed infermieristiche pediatriche, come quelle presenti nel nostro ospedale”, ha detto il professor Spada, secondo cui la bambina avrà “una vita del tutto normale”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Taranto, ha una forte emicrania e va in ospedale: muore a 19 anni
Cronaca / Aosta, chiede aiuto ai carabinieri poi li investe più volte: ferito gravemente un appuntato di 41 anni
Cronaca / Famiglia nel bosco, la figlia Utopia Rose: "Ci piace stare insieme"
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Taranto, ha una forte emicrania e va in ospedale: muore a 19 anni
Cronaca / Aosta, chiede aiuto ai carabinieri poi li investe più volte: ferito gravemente un appuntato di 41 anni
Cronaca / Famiglia nel bosco, la figlia Utopia Rose: "Ci piace stare insieme"
Cronaca / Savona, camion la investe e la trascina per 60 metri: muore studentessa di 22 anni
Cronaca / Firenze, trovato morto nel baule di casa: era lì da due anni. Indagati madre e fratelli
Cronaca / Gruppo Fs presentati i risultati del primo anno di piano strategico: nel 2025 18 mld investiti, 241 mezzi consegnati e 35mila treni riportati in orario
Cronaca / Tatiana Tramacere: "Non ero lucida, mi sono nascosta perché non riesco a nominare ciò che ho"
Cronaca / Buffon e Ilaria D'Amico ospiti ad Atreju: "Meloni? Rivoluzionaria"
Cronaca / Tatiana Tramacere, lo sfogo del cugino: "Molti di voi avrebbero preferito un finale peggiore"
Cronaca / Ventitreenne violentata all'uscita della metro a Roma