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Delitto di Pierina Paganelli, arrestato il vicino di casa Louis Dassilva: “Il movente è la sua relazione con la nuora della vittima”

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Delitto di Pierina Paganelli, arrestato il vicino di casa Louis Dassilva

A dieci mesi dal delitto di Pierina Paganelli c’è una svolta sull’omicidio della 78enne uccisa nel garage della sua abitazione alla periferia di Rimini: è stato arrestato, infatti, Louis Dassilva, vicino di casa della vittima nonché amante della nuora Manuela Bianchi.

E sarebbe proprio la relazione extraconiugale instaurata con Manuela Bianchi il movente dell’omicidio: secondo gli inquirenti, infatti, Dassilva non voleva essere scoperto da Pierina Paganelli, la madre di Giuliano Saponi, il marito della sua amante.

Louis Dassilva, 35enne di origine senegalese e finora unico indagato per il delitto, è stato arrestato all’alba di martedì 16 luglio con gli inquirenti che hanno perquisito la sua abitazione.

Secondo il gip del Tribunale di Rimini vi sono fondate ipotesi secondo cui Dassilva abbia commesso il fatto per futili motivi, agendo con crudeltà nei confronti della vittima approfittando “di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa”.

Per il gip restano “del tutto inverosimili le piste alternative di un ignoto proveniente dall’esterno del condominio” mentre l’azione di Louis Dassilva “rileva un movente fomentato da rancori personali, l’azione è stata fulminea e pertanto dovevano essere perfettamente conosciute le abitudini dell’anziana ed anche i luoghi, conoscenza che a Dassilva era assicurata non solo dal rapporto con Manuela Bianchi, ma anche dalla posizione della finestra del suo balcone, che affaccia sulla rampa del garage e permetteva di assistere all’arrivo dell’autovettura della vittima”.

Ma come è stato possibile risalire a Louis Dassilva? Fondamentali sarebbero state le immagini catturate da una telecamera di sicurezza.

In particolare, sottolinea la procura: “la videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le ore 22.17.02 e 22.17.08, ritraeva un soggetto (ripreso di spalle), mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Pur nella scarsa qualità dell’immagine, la persona raffigurata risultava di carnagione scura. Dagli accertamenti emergeva che l’unico abitante di colore nel condominio 31 (come in quelli limitrofi) era l’indagato. Tale circostanza era di particolare interesse, poiché Dassilva, sia nelle dichiarazioni rese al pm (quale persona informata sui fatti prima e quale indagato poi), così come nelle plurime interviste rilasciate nelle varie trasmissioni televisive. ha sempre asserito di essere rimasto a casa dalle ore 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo”.

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