Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Non mi volevano dire cosa mi iniettavano”: parla il protagonista dell’aggressione al Policlinico di Roma

Immagine di copertina
Credit: Ansa foto

“Non sono un violento. Non mi volevano dire cosa mi stavano iniettando”. Paolo, 50 anni, spiega così a La Repubblica l’origine dell’aggressione avvenuta tra il 9 e il 10 ottobre al Policlinico Umberto I di Roma, a seguito della manifestazione No Green pass di sabato. Il bilancio della nottata di violenza all’ospedale è stato di tre infermieri e due poliziotti feriti.

L’uomo sostiene di essere stato colpito dalla polizia in largo Chigi intorno alle 23,30. Avrebbe chiesto agli agenti di “aprire le transenne e farci passare”, ma questi lo avrebbero buttato a terra e quando hanno visto che non si muoveva più hanno chiamato l’ambulanza. Le immagini in possesso della Scientifica raccontano però di “comportamenti provocatori” e “resistenza”.

Paolo ha una moglie e tre figli e sabato era in piazza con loro. Racconta che in ambulanza gli è stato iniettato un liquido e che lui avrebbe chiesto invano informazioni su quella sostanza. “In ospedale – aggiunge – mi hanno chiuso in una stanza video sorvegliata, mi hanno deriso e preso a calci. Si sono rifiutati di visitarmi solo perché non volevo sottopormi al tampone e avevo chiesto che mi fosse fatto un test sierologico”. L’uomo sostiene di avere le prove di ciò che dice. Gli infermieri del Policlinico hanno però raccontato che “si rifiutava di dare le sue generalità e di farsi curare. È stato accompagnato nella sala di isolamento da Covid e ha iniziato subito a inveire contro chiunque provasse ad avvicinarsi a lui. Filmava tutto con il cellulare, malediva la sanità”. Una delle infermiere racconta di essere stata aggredita.

L’uomo dice di non essere un militante politico ma solo un disoccupato incensurato. Era titolare di una impresa di trasporti che ha chiuso a cavallo dell’emergenza Covid, vive in provincia di Viterbo ma è originario di Agrigento. Dopo il suo ricovero una trentina di partecipanti alla manifestazione, verosimilmente suoi amici, hanno assaltato il pronto soccorso per raggiungerlo. Sulla porta del triage del pronto soccorso sono visibili i segni dei calci tirati dagli attivisti. Intorno alle 5 del mattino il reparto Mobile intervenuto sul posto è riuscito a porre fine all’aggressione.

L’uomo è stato identificato e denunciato per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Asti, cinque ragazze violentate con la scusa di un servizio fotografico: due arresti
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Precipita per 100 metri sul Cervino: morto alpinista
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Asti, cinque ragazze violentate con la scusa di un servizio fotografico: due arresti
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Precipita per 100 metri sul Cervino: morto alpinista
Cronaca / Catania, donna di 38 anni trovata impiccata in bagno: dubbi sul suicidio
Cronaca / Imola, bambina di 8 anni annega nella piscina di un hotel
Cronaca / Bolzano, spiavano col cellulare i vicini in camera da letto: denunciata coppia di 50enni
Cronaca / Cortina, si sgancia in partenza la cabina della funivia Tofana: paura a bordo
Cronaca / Stadio Roma, il video del progetto del nuovo impianto. Gualtieri: “Unico”
Cronaca / Bambina di 8 anni violentata sessualmente: arrestato il vicino di casa
Cronaca / Torino, Siena, Parma: le tre università italiane che chiedono di riconoscere lo Stato di Palestina