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Home » Cronaca

Ostia, steward di una discoteca nega l’ingresso a tre ragazze perché “troppo vestite”

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“Siete troppo coperte, non vi faccio entrare”. Sarebbe questa la risposta di un steward di una discoteca di Ostia che avrebbe negato l’accesso a tre ragazze ventenni che volevano trascorrere il primo maggio divertendosi.

La storia la racconta Il Messaggero che riporta la versione delle ragazze che volevano solo prendere un aperitivo in spiaggia in un locale di Ostia, lo “Shilling” e invece si sono sentite dire: “Siete troppo coperte, non vi faccio entrare”: “In questo locale non entrate, non avete i requisiti fisici ci ha detto il buttafuori – racconta Eleonora, studentessa di Ostia al terzo anno di giurisprudenza- In un primo momento abbiamo pensato che potesse dipendere dall’età e così abbiamo sostenuto di essere maggiorenni, ma non è bastato. Abbiamo anche chiesto cosa intendesse per “requisiti fisici”, forse che non eravamo alte abbastanza?, si è chiesta Eleonora continuando comunque a sottolineare la gravità delle parole pronunciate dall’addetto alla sicurezza.

Ma l’ulteriore chiarimento col buttafuori le ha messe di fronte alla spiacevole realtà. “Avremmo dovuto mostrare di più il seno”. Le ragazze sono arrivate a questa consapevolezza una volta ritornate davanti all’addetto alla sicurezza per chiedere cosa avesse di sbagliato il loro dress code (tacco e camicetta). Alla domanda “avremmo dovuto essere più scollate?” si sono viste annuire tra una risatina e l’altra.

La denuncia sui social – La mamma di una delle ragazze ha affidato il suo sfogo al web: “Ho detto quello che era accaduto a mia figlia e alle sue amiche, tutte ragazze per bene che non meritavano certo un trattamento del genere. Che la verità venga fuori”. Una denuncia via social accolta con solidarietà da molti altri genitori. “Ci eravamo rivolte anche a una pattuglia in servizio della polizia ma loro erano impegnati in altri servizi e, seppur dandoci ragione, ci hanno detto che non potevano intervenire e ci hanno invitato a formalizzare la denuncia nei giorni a seguire”, spiega una delle ragazze a Il Messaggero.

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