Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Negli ospedali di Milano ancora oltre 100 medici e 300 infermieri non vaccinati”

Immagine di copertina

Negli ospedali di Milano ci sarebbero ancora più di 100 medici e circa 300 infermieri non vaccinati. A rivelarlo è un’inchiesta del Corriere che riporta i dati forniti preciso: tremila operatori senza vaccino anti-Covid sono tra le corsie delle strutture sanitarie o lavorano come liberi professionisti. Si parla di veterinari, fisioterapisti, psicologi, tecnici di laboratorio.

Come spiega il Correire, l’Ats Milano invierà oggi le prime 420 lettere di sospensione di questo enorme gruppo (oltre ai 941 già sospesi a fine luglio): si inizia con i 120 medici e i 300 infermieri ancora non vaccinati e operativi nelle strutture sanitarie pubbliche e private. Poi si procederà con tutti gli altri.

I tempi nell’iter di verifica per il personale medico che doveva sottoporsi obbligatoriamente al vaccino anti-covid si sono protratti fino a questo punti. Con la conseguenza che in diversi reparti oggi lavorano ancora medici, infermieri o tecnici non immunizzati e anche dichiaratamente contrari alla profilassi.

L’Ats Milano, su un totale di circa 100mila operatori sanitari, aveva a inizio estate una lista di 17mila professionisti che risultavano non aver aderito alla campagna. Con le successive verifiche si è arrivati a 9.861 lettere di richiamo da inviare. La legge prevede che dopo la prima ne venga inviata una seconda: se il lavoratore non risponde neanche a questa, scatta il provvedimento di sospensione. L’Ats invia l’atto di accertamento (che porta alla sospensione) a lui, all’ospedale e all’ordine professionale. Tutta questa procedura avviene in due modi possibili: via pec, per chi ne è in possesso, o via raccomandata. È questo secondo gruppo che, per i ritardi che si accumulano, è rimasto indietro.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Papa Francesco: "Non c’è nessuna invasione di migranti o emergenza"
Cronaca / Farmaci, lavoro, salari, incidenti: la discriminazione contro le donne è sistemica
Cronaca / Violenza di genere, femminicidi, abusi sulle donne. L’appello di DonneXStrada: il tempo è scaduto
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Papa Francesco: "Non c’è nessuna invasione di migranti o emergenza"
Cronaca / Farmaci, lavoro, salari, incidenti: la discriminazione contro le donne è sistemica
Cronaca / Violenza di genere, femminicidi, abusi sulle donne. L’appello di DonneXStrada: il tempo è scaduto
Cronaca / Non chiamatela emergenza: i femminicidi sono un fenomeno endemico
Cronaca / Matteo Messina Denaro in coma irreversibile
Cronaca / La ballerina di “Ballando con le stelle” Anastasia Kuzmina molestata alle poste: “Mi stavo sentendo male”
Cronaca / Peste suina in Lombardia, allarme per i contagi: 33mila maiali abbattuti
Cronaca / È uscito il nuovo numero del settimanale di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Annuncia il suicidio e sparisce, dopo 10 anni viene ritrovato in Grecia. Aveva abbandonato due figlie
Cronaca / Napoli, 26enne violenta figlia disabile della compagna: ai domiciliari