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Omicidio di Luca Sacchi: Anastasia colpita con una mazzata, un amico della vittima il “contatto” con i pusher

Immagine di copertina

Un amico della vittima era il "contatto" con i pusher

Omicidio Luca Sacchi, Anastasia colpita con una mazzata

Continuano ad emergere particolari sull’omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo di 24 anni ucciso con un colpo di pistola alla testa la scorsa settimana a Roma, nel quartiere Appio Latino.

S&D

Il gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti dei due arrestati per il delitto, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, citando un testimone oculare, ha ribadito che Anastasia è stata colpita con una violenta mazzata alla testa prima dell’omicidio del fidanzato.

Nel provvedimento di sette pagine, il giudice cita la testimonianza di “un amico di Luca Sacchi presente al momento dei fatti” che ha “dichiarato di aver raggiunto, verso le 23 circa, nei pressi del pub, l’amico Luca e la sua fidanzata Anastasia per trascorrere assieme la serata”.

Il testimone spiega di essersi “allontanato di qualche passo per telefonare” e “notava giungere lungo via Bartoloni una vettura di colore grigio con strisce nere sui fianchi che parcheggiava a pochi metri di distanza da Luca e Anastasia. Scendevano due uomini entrambi con i capelli corti, uno dei quali indossava una tuta di ginnica color nero, mentre l’altro una tuta ginnica di colore chiaro che reggeva in mano una mazza di colore nero con una sfera all’estremità. I due uomini gridavano alla ragazza di consegnare loro lo zaino che aveva a tracolla e senza attendere la consegna quello con la tuta chiara la colpiva violentemente la testa”.

Luca Sacchi – si legge ancora nell’ordinanza riportando il racconto del testimone – “spingeva con forza l’assalitore, facendolo cadere, quindi quello con la tuta nera si avvicinava esplodendo ad un paio di metri distanza un colpo che attingeva Luca alla testa quindi i due rapinatori fuggivano immediatamente a bordo dell’auto sulla quale erano giunti, dileguandosi lungo via Mommsen”.

Omicidio Luca Sacchi, i killer non erano soli. Il racconto della fidanzata non convince gli investigatori

La testimonianza

Nell’ordinanza vengono riportate anche le parole di Del Grosso, riferite da alcuni testimoni. “Non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa”, avrebbe raccontato il ragazzo accusato dell’omicidio ad alcuni amici.

In particolare un teste ha confermato di “avere contattato Andrea Del Grosso (fratello dell’arrestato, ndr) avendo saputo che a sparare a Sacchi era stato Valerio, il quale lo aveva personalmente confidato la sera precedente ad un’altra persona, proferendo le parole “ho fatto una cazzata” e aggiungendo di aver sparato ad una persona”.

Il gip aggiunge che “peraltro dopo l’incontro con Andrea Del grosso, il testimone ha ricevuto una telefonata di Valerio il quale nel corso di un successivo appuntamento”, anche alla presenza di altre persone, “mimando il gesto con una mano ha riferito: ‘non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa’”.

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Un amico di Luca Sacchi era il contatto con i pusher

Novità anche sul “contatto” tra Luca Sacchi e la fidanzata Anastasia con la rete di pusher guidata da Valerio Del Grosso. Stando a quanto riportato nell’ordinanza sarebbe “un amico intimo di Luca Sacchi”, un “pregiudicato per reati inerenti agli stupefacenti”, il “contatto” tra Luca e Anastasia e la rete di pusher guidata da Valerio Del Grosso.

Rintracciato dagli inquirenti il pregiudicato ha “confermato la sua presenza” nel locale “in compagnia di Luca e Anastasia” ha, però, “negato di conoscere Del Grosso e i due testimoni”. Uno dei testimoni ascoltati dagli inquirenti ha affermato che “al momento dell’esplosione del colpo di pistola” all’interno del pub era presente anche l’amico di Sacchi che però si è allontanato “prima dell’arrivo dei carabinieri”.

Si tratta di un soggetto con precedenti specifici legati alla droga.

Lo stesso uomo è stato citato da altri due testimoni che hanno ricostruito con gli inquirenti “le fasi precedenti al delitto”.

Un testimone ha riferito agli inquirenti “era stato incaricato da Valerio Del Grosso di verificare se persone in zona Tuscolana – come scrive il gip – “avessero il denaro per acquistare, come convenuto, della merce” e di essersi recato con suo amico in via Latina, incontrando alle 21,30 del 23 ottobre” proprio “l’amico intimo” di Sacchi “al quale si presentava come inviato di Valerio”.

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