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Ancora un morto sul lavoro: operaio folgorato in un cantiere a Taranto

Immagine di copertina
Credit: ATB Group

Un operaio di 59 anni, A.G., è morto questa mattina in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere edile sulla nuova strada tra Taranto e Avetrana.

L’uomo era originario di San Marzano di San Giuseppe ed era un dipendente della Semat, azienda responsabile della costruzione di un ponte sulla cosiddetta regionale 8.

Per accertare i fatti, la Procura di Taranto ha già aperto un’inchiesta coordinata dal pm Antonio Natale ma, secondo le prime ricostruzioni, il 59enne sarebbe rimasto folgorato al contatto con dei cavi ad alta tensione mentre azionava una motopompa durante una gettata di cemento per coprire alcune tubazioni.

Il veicolo da cui fuoriusciva il materiale avrebbe infatti toccato i calvi aerei dell’alta tensione, folgorando il lavoratore che manovrava il mezzo. Vani i tentativi di rianimazione, durati alcuni minuti, da parte del personale del 118 giunto sul posto, dove è intervenuta prontamente anche la Polizia di Stato.

“Questo ennesimo dramma sul lavoro ha spezzato una famiglia e una comunità e fotografa un problema evidente, cioè la mancanza di sicurezza”, ha commentato il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone. “Riteniamo che sia doveroso implementare i controlli per verificare il rispetto delle norme e promuovere una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. È necessario puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie. Dire ‘basta’ alle cosiddette morti bianche, non basta più. È necessario intervenire sulla prevenzione per evitare il ripetersi di simili tragedie“.

L’incidente avvenuto questa mattina infatti è solo l’ultimo della lunga lista delle cosiddette “morti bianche”. Secondo gli open data dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail) elaborati dall’Osservatorio della Cgil, almeno 119 persone sono decedute in incidenti simili soltanto tra gennaio e febbraio contro le 100 dei primi due mesi dell’anno scorso. In aumento anche gli infortuni complessivamente denunciati, arrivati a 92.711, in crescita del 7,2 per cento su base annua. Eppure di questa strage silenziosa se ne parla sempre troppo poco in Italia.

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